McLaren spaccata in due a causa di Ricciardo

McLaren Daniel Ricciardo

Credit: @McLaren.Racing, FB Official Page

La McLaren è divisa tra due fuochi. Chi, nei giorni scorsi si è rivelato critico nei confronti di Ricciardo, e chi, invece, non ha mancato il pieno appoggio all’australiano

Che la posizione in McLaren del pilota 32enne non sia così solida, è ahinoi, all’occhio di tutti. Il rinnovo di Ricciardo col team di Woking tarda ad arrivare e, come se non fosse sufficiente, ormai Norris è sempre più leader e riferimento della scuderia inglese.

Eppure l’australiano potrebbe dividere la McLaren. Se da un lato troviamo quelli che sono rimasti delusi dalle sue prestazioni, dall’altro ci sono quelli che, invece, continuano a dargli fiducia. Se le dichiarazioni di disappunto rilasciate qualche giorno fa da Zak Brown continuano a risuonare nelle orecchie dei fans di Ricciardo, James Key, Direttore Tecnico della McLaren, è di tutt’altra opinione.

L’australiano non deve dimostrare niente

L’ingegnere britannico conosce bene il pilota di Perth. Ha già lavorato al fianco di Ricciardo nel 2013, alla Toro Rosso, prima del suo passaggio in Red Bull. E proprio per questo motivo Key è convinto che il 32enne non abbia bisogno di mostrare niente.

Ho lavorato in passato con Daniel e da allora ha vinto dei Gran Premi. Una vera liberazione per lui. In quegli anni ha dato prova di tutto il suo talento – ha raccontato il Direttore Tecnico della McLaren a Beyond The Grid, il podcast ufficiale di Formula 1 – Era molto ambizioso e voleva una macchina vincente. Ora, si trova in una situazione diversa. Non ha più tutta quella pressione addosso ed è molto più tranquillo. Sa bene di che cosa è capace e non deve dimostrare niente a nessuno“.

Key e Ricciardo, dopo quella prima volta in Toro Rosso, si sono ritrovati a lavorare assieme anche in McLaren, nel 2021. Anche se nella scorsa stagione il pilota australiano è riuscito a salire sul gradino più alto del podio a Monza, per il Direttore Tecnico del team di Woking, il 32enne è più a suo agio con la MCL36 rispetto alla MCL35M. Anche se i risultati stanno tardando ad arrivare.

Quest’anno Daniel è più felice. Ha più feeling con questa monoposto rispetto a quella della scorsa stagione. Oltre a essere un pilota di talento, è interessante lavorare con lui – ha proseguito Key – Se ripenso al 2021 devo ammettere che abbiamo avuto tanti alti e bassi. Da una settimana all’altra siamo passati dal soffrire a Zandvoort al vincere a Monza. Quegli alti e bassi non hanno aiutato Ricciardo ad acquisire fiducia e volevamo evitare una situazione analoga nel 2022“.

Norris, difficile punto di paragone

E non ci si può esimere dal rimarcare la grande crescita di Lando Norris, promosso pilota ufficiale della McLaren ormai tre anni fa. Sebbene sia uno dei drivers più giovani della griglia di partenza si è dimostrato essere uno di quelli più interessanti per la grande costanza e la capacità di limitare al massimo gli errori.

Nonostante sia ancora molto giovane, Norris è un pilota che si è cresciuto la McLaren. Conosce molto bene la vettura e sa di cosa ci sia bisogno per andare più veloce. Sotto questo punto di vista è molto maturo: le sue informazioni sono estremamente accurate, non commette errori e ha una visione di gara eccezionale.
Ha una costanza e concentrazione incredibile e il risultato ottenuto a Imola lo dimostra ampiamente. Sono qualità davvero avvincenti da osservare in un pilota così giovane“, ha concluso Key.