McLaren: “La partnership con Mercedes non è una decisione contro Renault”

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Con il quarto posto quasi conquistato, la McLaren vuole di più per il futuro, ed è per questo che ha scelto come motorista Mercedes dalla stagione 2021 di Formula 1.

Andreas Seidl, pezzo chiave della rinascita McLaren, è stato molto chiaro per quanto riguarda Mercedes, definendola come punto di riferimento: “La collaborazione con Mercedes non è una decisione contro la Renault. La Mercedes nell’era ibrida è il punto di riferimento in termini di prestazioni, affidabilità, qualità delle power unit e delle attrezzature.

LA PROSPETTIVA FUTURA

Quando la McLaren è ritornata nel circus nel 2015 con la Honda come suo fornitore di power unit, il team sperava di emulare i successi ottenuti in passato, tuttavia, non è andata così e oggi il team guarda avanti con la Mercedes.

Infatti, come ha spiegato lo stesso Seild: “ L’accordo con la Mercedes per il 2021 serve a chiarire i nostri obiettivi. Non vorrei parlare di ritorno, mi piace parlare di ‘scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo team’. I tempi cambiano e anche le circostanze, i fornitori e le relazioni tra le persone”.

I PILOTI COME PUNTO DI FORZA

Uno dei punti di forza della McLaren è la sua line-up, formata dal giovane Lando Norris e dall’esperto Carlos Sainz, che hanno fatto un’ottimo lavoro, infatti Seidl ha messo in evidenza le loro qualità: “Hanno un buon futuro davanti, soprattutto se possiamo dare loro una buona macchina. Lavorano molto bene con gli ingegneri, hanno capito che non è il momento di battaglie personali, ma che è il momento battersi per la squadra”.

Tuttavia, il direttore della McLaren non è affatto d’accordo con la filosofia delle gerarchie tra piloti e la nomina di un primo e di un secondo pilota, ma crede che più sono veloci entrambi i piloti e meglio sarà per il team.

Per concludere Seidl, ha esaminato questa situazione: “Per me è sempre meglio avere due piloti forti. Un pilota veloce e difficile da gestire è meglio di un pilota lento ma facile da gestire. Sono gli eroi di questo sport, ma hanno una grande responsabilità con il team: devono essere in grado di guidare gli ingegneri che lavorano nello sviluppo”.