Formula 1 | McLaren bagno di sangue: Ron Dennis cita la compagnia in tribunale
Il futuro del CEO McLaren Ron Dennis sembra essere ancora a repentaglio, malgrado le smentite da parte dei portavoce della casa di Woking. Il dirigente inglese, non intenzionato a lasciare il team, avrebbe fatto ricorso a un tribunale per mantenere il proprio posto di lavoro.
Ron Dennis nel gennaio 2017, causa mancato rinnovamento del contratto, rischia di restare escluso dalla sua stessa proprietà, della quale detiene il 25% delle azioni, ma a mali estremi, estremi rimedi. Sky News, nella giornata di venerdì, ha riportato che giovedì scorso il manager si è recato alla Corte Suprema di Londra per ottenere una disposizione che vieti agli altri shareholders di tagliarlo fuori.
Al momento sta avendo luogo una riunione straordinaria in McLaren nel Regno Unito, al fine di sospendere Dennis fino allo scadere del contratto. La situazione è caotica e, descritta dall’interno, è paragonabile a un “bagno di sangue”, con i rapporti tra Dennis e la compagnia raffreddati in breve tempo a causa di un suo tentativo di far acquistare la McLaren da un consorzio investitori cinesi per 1,6 miliardi di sterline.
Tuttavia Mansour Ojjeh e la Bahrain Mumtakalat Holding Company che insieme detengono il 75% della McLaren, non hanno intenzione di vendere e hanno optato per la dipartita di Dennis.
Non sono disponibili commenti da parte di insider nè da parte di Ron che, alla luce di una famosa intervista a cura di Martin Brundle registrata tre mesi fa, non sembra volersi fermare nella perpetua ricerca del successo.
Al momento, però, i rumors non sono a favore dell’inglese e il futuro della McLaren-Honda non sembra poggiato su solide basi nonostante i promettenti segnali che vedono il team in una posizione favorevole per il 2017.