Marko: "Il capitolo Kvyat per noi è chiuso"

Credit: Red Bull Press Area

In un’intervista rilasciata ad un sito austriaco, Marko ha fatto capire che la parentesi Kvyat è definitavamente chiusa

Dopo anni di alti e bassi, per Daniil Kvyat, la parentesi Red Bull si è definitivamente conclusa. Il pilota russo, dopo il debutto nel 2014 con la Toro Rosso, è stato subito ingaggiato dal team inglese per sostituire Vettel. Nel 2016 però ad Helmut Marko sono bastate quattro gare per promuovere Verstappen e mandare Kvyat di nuovo a Faenza fino al 2017, anno del licenziamento.

Nel 2019, a sorpresa, avviene il ‘ripescaggio‘, Daniil risponde presente, conquista anche un podio in Germania e si guadagna la fiducia per il rinnovo, fino al termine del 2020, quando tra il team e il pilota è avvenuta la separazione definitva.

In un’intervista rilasciata agli asutriaci di Motorsport-Total.com il dottor Marko ha detto: “L’argomento Kvyat per noi è chiuso. Nelle ultime tre gare ha ottenuto dei buoni risultati, ma nel complesso è sempre stato dietro al compagno di squadra. Un rendimento insufficiente vista la sua esperienza”.

A INIZIO STAGIONE UN’ ALPHA TAURI DIFFICILE DA GUIDARE

Il pilota di Ufa a inizio stagione si era lamentato della sua Alpha Tauri che poco si addiceva al suo stile di guida. Tuttavia nel corso della stagione è riuscito a fornire le giuste indicazioni per migliorare alcuni aspetti e trovare cosi risultati interessanti, come il quarto posto di Imola. Ma lo stesso Kvyat non ha cercato alibi o scuse per giustificare la differenza di rendimento con il compagno di squadra.

“Certo che avrebbe aiutato avere un’auto forte dall’inizio. Ma non voglio parlarne troppo perché anche Pierre ha guidato benissimo durante l’anno fantastico. Saremmo semplicemente stati più vicini fin dall’inizio”, ha spiegato Kvyat.“A volte lui arrivavo in Q3 e mentre io venivo eliminato in Q2. È stato allora che spesso ho pensato tra me e me, ‘Ca**o!’ Mi sarebbe piaciuto poter combattere con lui nel Q3!”.

Parlando però del miglioramento delle prestazioni, il russo ha sottolineato come gli aggiornamenti da lui suggeriti abbiano funzionato. Inoltre l’essere stato già licenziato una volta dalla Red Bull lo ha preparato a correre senza farsi influenzare dalle pressioni esterne. “Forse qualche anno fa mi avrebbe innervosito molto di più, il che avrebbe influito molto sulle mie prestazioni e sulla mia motivazione. Ma quest’anno sono rimasto calmo e ho lavorato sodo”, ha affermato.