Marko

Credits: Red Bull Press Area

In un momento di piena emergenza sanitaria, il consulente della Red Bull si sta muovendo controcorrente, quasi sminuendo i rischi che possono derivare dall’assembramento di più persone in occasione dei Gran Premi

Che Helmut Marko non avesse nessun pelo sulla lingua era ormai chiaro. Ma che dicesse la sua anche in una situazione delicata come quella attuale, forse non tutti se lo aspettavano. Intervistato dalla rivista Speed Week, Marko ha descritto come isterica ed esagerata la ri-pianificazione del mondiale, che prevede il Bahrain a porte chiuse l’annullamento del Gran Premio di Cina.

L’austriaco sembra non vedere problemi nel completo svolgimento dei primi due appuntamenti dell’anno, sicuro che la situazione sia stata semplicemente esagerata da parte dei media. Anzi, Marko ha voluto precisare che “il coronavirus non è più pericoloso di un’influenza”, giusto per tranquillizzare le isterie e le preoccupazioni che si sono sollevate in questi giorni.

UN’OPINIONE CONTROCORRENTE

Penso che tutta questa discussione sia impazzita: è come un’influenza, la maggior parte delle persone muore per malattie pregresse. Guarda quante persone si ammalano di influenza ogni anno…il vero problema è la quarantena. […] Dobbiamo contrastare l’allarmismo dei politici e non dobbiamo sostenerli. Dobbiamo pensare positivo e presumere che il mondiale si svolgerà senza problemi”.

Secondo Marko, la situazione australiana – dove si disputerà la prima gara dell’anno – è relativamente tranquilla. Secondo il consulente austriaco, ad aver ingigantito la cosa sarebbero stati proprio i politici e i mezzi di comunicazione, che avrebbero gettato nel panico non solo la popolazione locale, ma anche gli appassionati che avrebbero dovuto raggiungere il circuito.

Allo stesso modo, Marko ha cercato anche di giustificare la situazione del Bahrain sostenendo che “il Gran Premio non ha mai avuto molti spettatori” e che, di conseguenza, lo svolgimento a porte chiuse non sia poi un grosso problema. Allo stesso modo, non ci saranno difficoltà nemmeno per Alpha Tauri e Ferrari, cosa di cui Marko non si è detto particolarmente stupito.

Basta ottenere un permesso speciale, quando è necessario, abbastanza rapidamente. La maggior parte del team Alpha Tauri era già in Australia. Ci sono processi noiosi, ma funzionano. Le macchine e i team sono già lì. non vedo dove stia il problema. La gara non è a rischio solo perché mancano due persone”.

L’AUSTRALIA SMENTISCE (IN PARTE) MARKO

Nel frattempo, se la situazione descritta da Marko in Australia è tranquilla, un albergo vicino all’Albert Park ha fatto sapere che sabato scorso è stato individuato un primo caso di coronavirus. L’edificio si trova a circa un chilometro di distanza dalla pista dove questo weekend è comunque in programma la prima gara dell’anno.

Un appuntamento che comincia ad accusare qualche difficoltà, dato che dopo la cancellazione del concerto di Miley Circus previsto proprio per l’occasione, l’Albert Park Hotel ha fatto sapere che anche l’inaugurazione programmata per il fine settimana sarà annullata per via del virus.

Di conseguenza, tutto lo staff dell’hotel ha deciso di auto imporsi la quarantena, per evitare successivi contagi. Tuttavia il fatto che il virus sia arrivato anche a Melbourne rende le cose difficili agli organizzatori della gara, che è però ancora in programma e inizierà tra pochissimi giorni. Rimane quindi da capire se e come ci saranno dei cambiamenti nei prossimi giorni, anche se tutti i team sono ormai in zona e l’accesso agli appassionati è stato garantito.