Mancata penalità alle Red Bull. Commissari poco coraggiosi?
Il Gran Premio di Monaco è finito alle 18. In pista. Ma in realtà l’ordine d’arrivo è stato ufficializzato in tarda serata, col rifiuto del reclamo della Ferrari che chiedeva un penalità alle Red Bull. Responsabili, sia Perez che Verstappen, di un rientro in pista troppo aggressivo con conseguente superamento della linea gialla che delimita l’uscita dai box.
La Federazione ha emanato un comunicato molto dettagliato, in cui viene spiegato il motivo della decisione per entrambi i piloti. E il caso sarebbe chiuso. Oppure no?
I precedenti, i casi analoghi… e tanta confusione
Probabilmente la Ferrari lascerà cadere l’argomento. Già i toni usati nel dopo gara non erano dei più aggressivi, secondo l’usuale modo di fare di Binotto. Si sapeva già, probabilmente, che le speranze di riavere indietro la vittoria erano ridotte al lumicino.
Anche perchè la Federazione è da sempre molto restia a ribaltare l’ordine d’arrivo della pista. Ed è comprensibile. Non piace a nessuno vedere certe facce festeggiare sul podio e poi leggere che in classifica i punti se li è presi qualcun altro.
Ma la fattispecie di ieri brucia ancora, non solo ai tifosi ferraristi. E’ diffusa la sensazione che, al di là di tutte le possibili spiegazioni, sia stato infranto lo spirito di una regola. E che ne sia risultata avvantaggiata una scuderia ben precisa.
Nei panni dei commissari… Ci voleva un po’ più di coraggio
Certo il momento era di quelli caldi. La valutazione delle due uscite dai box sarebbe stata decisiva, questo era chiaro fin da subito. E infliggere un drive through (come a Schumacher nel Gran Premio di Francia del 2002, ma sono innumerevoli i precedenti), avrebbe significato decidere l’ordine d’arrivo.
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Forse i commissari hanno deciso di non decidere sperando che lo svolgersi della gara (magari un ritiro da parte di uno dei protagonisti) potesse porre in secondo piano i due episodi. Ma così non è stato. E allora viene da pensare che, avendo a disposizione replay da ogni posizione e qualche giro per valutare in profondità l’accaduto, si sarebbe potuto prendere un provvedimento più coraggioso. E immediato. Ovvero una penalità alle RedBull, quantomeno al campione in carica.
Salvo Perez e punito Verstappen. Non era questa la valutazione corretta?
Senza stare a misurare i centimetri, che ha sempre poco senso, è evidente che Perez è stato col lato sinistro della macchina per la maggior parte dentro la linea. Invece Verstappen è stato col lato sinistro della macchina per la maggior parte fuori. Oltretutto usufruendo di un vantaggio, visto che questa uscita garibaldina gli ha consentito di piantarsi proprio davanti a Leclerc.
Horner avrebbe starnazzato un bel po’, ma credo che tornare a casa con una vittoria dopo essere partiti dietro una prima fila tutta rossa non gli sarebbe dispiaciuto. E in Ferrari sarebbero stati meno scontenti, quantomeno per aver ridotto il distacco nella classifica piloti.
Adesso speriamo che di episodi simili non ne capitino molti altri. Ma già da ora non vorremmo certo essere nei panni di chi dovrà valutare i track limits… al Paul Ricard!