Hamilton-Ferrari: e se non fosse l’ultimo canto del cigno?

Monza Mercedes

© Mercedes F1 Team Press Area

Anche se le cose non stanno andando come si desidererebbe per la Ferrari, il fascino del Cavallino Rampante rimane immutato nel tempo. Esattamente come le sirene, ammaliatrici di uomini, anche la Rossa più amata della griglia di partenza ha “tentato” la maggior parte dei grandi campioni della classe regina del Motorsport.
Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, John Surtees, Niki Lauda, Alain Prost, Michael Schumacher, Fernando Alonso, Sebastian Vettel. Questi sono solo alcuni dei gradi assi del volante che si sono susseguiti alla guida della Ferrari. Una lista di tutto rispetto alla quale, a breve, potrebbe aggiungersi il nome di Lewis Hamilton. Ormai non è più una novità. È da stamattina che quello che inizialmente è circolata come un gossip assomiglia, ora dopo a ora, a qualcosa di più concreto. Il sette volte Campione del Mondo di Formula 1 sarebbe in procinto di traslocare in Ferrari a partire dalla stagione 2025 di Formula 1.

Hamilton-Ferrari: il 2025 è l’anno buono

Proprio negli ultimi giorni di agosto Lewis Hamilton firmò con la Mercedes il rinnovo del proprio contratto. Un biennale con la casa tedesca dove il 2025 è solo un’opzione, cosa che gli permetterebbe tranquillamente di svincolarsi dalla scuderia di Stoccarda per correre con la tuta Ferrari. Come riportato dai colleghi di Formu1a.uno, infatti, il Cavallino Rampante avrebbe già intavolatole trattative per portare Lewis Hamilton a Maranello.

A lavorare all’operazione sarebbe stato il Presidente della Ferrari, John Elkann col supporto de Team Principal della Rossa, Vasseur, che, stando alle indiscrezioni non avrebbe ostacolato la manovra. Proprio il numero uno del Cavallino Rampante, infatti, nonostante sia stato attaccato da più parti di “non avere la passione necessaria per riportare la Ferrari in alto”, nel corso degli anni non ha mai nascosto un certo interesse nei confronti del sette volte Campione del Mondo. E, se le cose stessero effettivamente così, bisogna dirlo: John Elkann ci avrebbe messo la faccia.

La W15 non è competitiva?

Forse uno dei fattori sui quali si dibatte maggiormente in queste ore riguarda il motivo che avrebbe spinto Lewis Hamilton a lasciare la Mercedes. Dopo aver perso, ingiustamente, il campionato 2021 di Formula 1 a favore di Max Verstappen, non possiamo dire che al pilota inglese le cose siano andate alla grande. Riscattatosi completamente nello scorso campionato, ristabilendo le gerarchie nel team, la scarsa competitività della W15 potrebbe aver convinto Hamilton a guardarsi attorno per il 2025.

Anche se le vetture di Formula 1 non sono ancora scese in pista, questo è un periodo pieno per la fabbrica. Tra prove, galleria del vento e comparazione dei dati, alle orecchie del pilota inglese potrebbero essere arrivate voci poco positive riguardanti la W15. Dopo due stagioni dove il 39enne ha raccolto più amarezze che gioie, Hamilton potrebbe non aver accettato l’idea di dover affrontare un’altra stagione da comparsa e probabilmente si è fatto ammaliare dall’idea di lanciarsi in una nuova e stimolante avventura.

Dopo aver scritto la storia di questo sport, il pilota inglese si trova ancora nel pieno della sua forma fisica e, sebbene l’eventuale passaggio nel 2025 in Ferrari debba essere ritenuto una grande scommessa, l’età non ha smorzato “la fame” di Hamilton.

Una mossa per mettere alle strette Sainz

Anche se il solo vociferare di un possibile incontro tra Lewis Hamilton e la Ferrari sta già facendo sognare i tifosi, non è detto che alla fin fine si arrivi a un lieto fine. Non sarebbe poi così strano se il gossip fosse stato dato in pasto alla stampa vicino al team di Maranello da un dipendente della scuderia italiana al solo scopo di mettere alle strette Sainz. Mettere fretta allo spagnolo e obbligarlo, magari, ad accettare le clausole della Ferrari. Senza che ce ne sia effettivamente la necessità.

Quando la settimana scorsa il Cavallino Rampante ha reso noto di aver prolungato il contratto di Leclerc, a far storcere il naso è stato il mancato annuncio anche per quanto riguarda l’accordo con Sainz. Il pilota spagnolo, che ha conquistato l’unica vittoria per la Ferrari nel 2023, a Singapore, ha il contratto in scadenza a fine 2024. Il figlio d’arte non vuole fare la comparsa, non vuole essere il secondo pilota.

Lewis Hamilton Ferrari 2025 Leclerc
© Scuderia Ferrari Twitter

Sainz non ha mai nascosto il desiderio di correre alla pari contro il proprio compagno di squadra. Di giocarsi le vittorie (e perché no i Mondiali) ad armi pari. E magari, nella nuova Ferrari, questa condizione poco potrebbe piacere alla dirigenza che, almeno a parole, ha designato Leclerc come perno del progetto per ritornare alla vittoria. Una restrizione che, nel pratico, leverebbe a Sainz la possibilità di provare a giocarsi il titolo di Campione del Mondo.

Mercedes, Ferrari e la carta dello scambio

Che ci sia sempre stata una simpatia tra la Ferrari e Lewis Hamilton non è un mistero. Anche se il matrimonio tra i due non si è mai concretizzato, ora le parti sembrano vicine come mai prima d’ora. Ma, in tutta questa intricata faccenda, il punto focale della faccenda rimane uno: il futuro di Carlos Sainz.

Se lo spagnolo, effettivamente, ha preferito non firmare il rinnovo contrattuale con la Ferrari per la sua ferrea volontà di non voler essere il numero due di nessuno, nel 2026 potrebbe davvero approdare in Audi, dove godrebbe di uno status da primo pilota. Questo ritardo, infatti, farebbe propendere per la volontà della Ferrari di puntare tutto sul monegasco anche a costo di perdere Sainz.
Lo spagnolo, nonostante non sia dotato della velocità pura di Leclerc, è stato molto importante per il Cavallino Rampante: Carlos è stato capace di grandi prestazioni, ha una forza mentale e un’intelligenza agonistica che, ha aiutato la Rossa in pista a tirarsi fuori da situazioni complesse.

Nel caso in cui le strade del 29enne e del Cavallino Rampante si dividessero, è ovvio pensare che la Ferrari abbia deciso di rivolgersi a Hamilton. Oltre che una mossa dall’enorme valore commerciale, infatti, non possiamo dimenticare l’importante apporto tecnico che un pilota come l’inglese si porterebbe in quel di Maranello.

Eppure, oltre alla all’eventuale poca competitività della W15, a spingere il sette volte Campione del Mondo a guardarsi in torno potrebbe essere dovuta anche all’arrembante carriera di Kimi Antonelli, gioiello del Mercedes Junior Team, protégé di Toto Wolff, che potrebbe puntare alla Formula 1 proprio nel 2026, andando così in contrapposizione col desiderio di Lewis di correre, ancora, almeno fino a quella data.
Ed ecco perché, per tentare di chiudere la faccenda nel modo più indolore possibile, la Ferrari potrebbe decidere di cedere, per il 2025, Sainz alla Mercedes, in attesa che lo spagnolo possa accasarsi in Audi.

Perché Lewis Hamilton è l’uomo giusto per la Ferrari

A Maranello, in questi ultimi dieci anni, nella speranza di tornare alla vittoria sono stati cambiati (o forse sarebbe più corretto dire, sacrificati) più piloti, ingegneri e Team Principal, eppure non si è arrivato ai risultati sperati. Il problema della Ferrari negli ultimi anni non è rappresentato dai piloti. E nemmeno dai tecnici. C’è un problema di mentalità che, magari, con l’arrivo di un pilota di esperienza come Hamilton, si spera di cambiare.
Oltre a non mettere da parte l’enorme valore commerciale e mediatico della cosa, come scritto in precedenza, non possiamo trascurare il suo controvalore dal punto di vista tecnico.

Il pilota inglese porterebbe con sé un pesantissimo bagaglio di esperienza, anche portata dal ruolo che ha avuto in Mercedes, di figura centrale di un progetto vincente che in Ferrari vorrebbero inaugurare con Leclerc come perno del programma.
Tenendo conto delle attuali normative inerenti al divieto di test in pista nel corso della stagione e limiti di sviluppo dovuti al budget cap, proprio la grande capacità del sette volte campione del mondo di sviluppare e migliorare la monoposto, superiore a quello di quasi tutti gli altri piloti della griglia, quella di Hamilton potrebbe essere la carta vincente della Ferrari.

Oltre al suo background di conoscenza, non sarebbe poi così strano se il 39enne si portasse con sé anche Peter Bennington, Bono, il suo ingegnere di pista, e qualche altro tecnico di fiducia (come ad esempio Loïc Serra) che potrebbe apportare il giusto supporto non solo a livello pratico ma soprattutto potrebbero dare quel giusto input per il corretto switch mentale. Un altro punto a favore per la Ferrari potrebbe essere decretato anche dalla “fame” che ha ancora Hamilton. Nonostante abbia compiuto da poco 39 anni l’età non è un problema (lo ha dimostrato anche Alonso). L’inglese è ancora pienamente capace di competere ai massimi livelli e per lo stesso Leclerc, avere al suo fianco un compagno di squadra di alto livello come l’inglese, non può che servirgli per mettersi alla prova e migliorare giorno dopo giorno.

E proprio la Ferrari potrebbe essere anche l’ancora di salvezza per Hamilton che, indossando la tuta rossa, ritroverebbe magari nuovi stimoli per continuare in Formula 1. Anche se per il momento non c’è niente di ufficiale, sembra sempre più chiaro che il sogno “proibito” dell’inglese non sia poi così tanto off-limits.