Leclerc: “Inizio in salita, ma sto migliorando”

leclerc 2019

Credits: @Charles_Leclerc Twitter

La freddezza mostrata da Charles Leclerc nel difendere con gli artigli la leadership del GP d’Italia è merce rara per un 21enne alla seconda stagione di F1. Lo stesso pilota monegasco era incappato in alcuni errori a inizio anno, come lo schianto di Baku e l’uscita fatale in Germania, a Hockenheim, oltre allo scontro con Hulkenberg a Montecarlo nella foga di recuperare dai bassifondi della griglia.

Un continuo apprendimento

Leclerc è tornato sul processo di apprendimento vissuto in queste prime 14 corse al volante della Ferrari. La casa di Maranello non è un team dove i piloti vengono svezzati e l’ingaggio di un 21enne avrebbe potuto arrecare delle difficoltà in questo senso, avendo Leclerc una sola stagione di esperienza all’Alfa-Sauber nel momento in cui debuttò alla Ferrari. Ma dopo 13 gare il monegasco è già divenuto il pilota più giovane a trionfare in un Gran Premio al volante della Rossa.

“Non è stato un inizio di campionato facile – ha riconosciuto il vincitore di Spa e Monza – e non è una scusa, né una giustificazione. Sono cresciuto molto durante questo primo anno. Ho ricevuto tante critiche e le ho accettate, e devo ringraziare la Ferrari per aver creduto in me”. Sulla carta, la casa di Maranello aveva anche annotato il nome di Daniel Ricciardo per il 2019 e quest’estate si vociferava ancora dell’australiano come potenziale sostituto di Vettel, nel caso (remoto o meno che sia) il tedesco dovesse decidere di non correre nel 2020.

“L’anno scorso alla Ferrari disponevano di tanti dati da analizzare ha detto in proposito Leclerc – e non è stato facile per loro arrivare alla decisione finale. Ma alla fine sono contento di avere ottenuto questi risultati, che dimostrano che ero molto più preparato di quanto alcuni pensassero”.

Battuta finale sulle sensazioni provate dopo aver tagliato il traguardo: “Libertà, tanta libertà e un sacco di felicità. Era come se avessi potuto sfogare le emozioni che avevo intrappolato. Ho fatto 53 giri col fiato sul collo, ma sono sembrati un’eternità. Naturale che dopo aver tagliato il traguardo mi sia lasciato andare”.