Leclerc Ferrari

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Pilota più veloce, macchina più competitiva, ma secondi sia nel Mondiale Piloti che in quello Costruttori. Questo il paradosso che stanno vivendo Leclerc e la Ferrari

“Date una macchina a questo ragazzo”era il leit motiv delle ultime due annate. Già, perchè per Charles Leclerc 2020 e 2021 sono somigliati ad una specie di purgatorio forzato. Lontano, per causa di forze maggiori, dalle posizioni che gli competono. E alle prese con una Ferrari difficile, da cui provare a spremere ogni centesimo per salvare almeno l’onore.

Adesso la vettura è arrivata, La F1-75, in questa prima parte del Mondiale, si è imposta come riferimento tecnico di tutta la griglia di partenza. Ma proprio per questo la cosa fa più male. Perchè se sei il pilota più in forma e guidi la macchina più veloce del gruppo non puoi accettare di trovarti secondo. Questo è il paradosso in cui si sono infilati Leclerc e la Ferrari: hanno avuto fin qui in mano una superiorità prestazionale rispetto ai più diretti rivali, ma non sono riusciti a raccogliere i risultati che avevano nelle corde.

LE OCCASIONI NON VANNO SPRECATE

In un campionato che sarà estremamente equilibrato (arriveranno di sicuro anche piste più favorevoli al team di Christian Horner), è fondamentale massimizzare il bottino in quei gran premi dove la fai da padrone. Questo è anche il senso delle parole dette da Leclerc dopo la cocente delusione di Monaco. “Non possiamo permetterci di arrivare quarti con questo passo”.

Se non si batte il ferro finchè è caldo il rischio è di replicare alcuni campionati dell’era Vettel (2017-2018), con titoli consegnati sul piatto d’argento alla Mercedes quando si aveva tutto quantomeno per dare battaglia fino alle ultime gare. Queste 7 gare Ferrari avrebbe potuto e dovuto sfruttarle per costruirsi un cuscinetto di vantaggio di punti per quando ci sarà da correre in difesa. Cosa che, allo stato delle cose, non può più permettersi di fare.

Quanto accaduto negli ultimi 10 giorni tra Barcellona e Montecarlo, insomma, è il paradigma di ciò che non dovrà più ripetersi. Leclerc, per andare all’assalto di questo Mondiale, avrà bisogno di una Ferrari più efficiente. Di un team che non sia solo veloce, ma lucido nelle più svariate fasi della gara, pronto a sfruttare ogni circostanza senza reagire con passività alle scelte degli altri. La corsa al titolo passa soprattutto da questo.