La Racing Point spiega il secondo pit stop di Perez
Poteva essere il primo podio stagionale per Checo, che invece ha dovuto fare i conti con una strategia da rivedere
Quella di Imola poteva essere la gara dell’anno per Sergio Perez. Dopo essere scattato dall’unidicesima posizione, con un passo gara di assoluto livello, era riuscito a salire fino al quarto posto, ritardando la sosta ai box. Il ritiro di Verstappen, poi avrebbe spalancato al messicano le porte del podio, ma un secondo incomprensibile pit stop lo ha relegato al sesto posto.
Dopo l’incidente di Verstappen, in regime di safety car, Perez è stato richiamato ai box per un nuovo treno di soft, mentre Ricciardo e Leclerc però, proseguivano dritti. Il direttore tecnico della Racing Point, Andrew Green, ha spiegato che il secondo stop del proprio pilota non è stato cosi incomprensibile. “Sergio aveva fatto una gara eccezionale fino all’uscita della safety car”.
“La nostra macchina era stata settata per i long run e Checo in quel momento aveva le hard e probabilmente alla ripartenza avrebbe faticato parecchio. Quindi abbiamo pensato che la cosa più sicura fosse montare delle soft nuove. Pensavamo che anche altri si sarebbero fermati, ma si vede che avevano preparato diversamente la gara”.
“Avevamo impostato la macchina per prendersi cura delle gomme, essere gentili e non surriscaldarle. Quindi avremmo sempre lottato dietro la safety car in quella situazione”.
L’INCIDENTE DI RUSSELL HA COMPLICATO LE COSE
L’incidente di Russell che ha prolungato la safety car ha peggiorato le cose. “A quel punto il numero di giri rimanenti per il sorpasso è stato ulteriormente ridotto, con un notevole margine. Quindi credo che ci abbia penalizzati. Col senno di poi, avremmo preso una decisione diversa. Ma penso che in quel momento, con le informazioni che avevamo, sia stata la decisione a cui siamo arrivati”, conclude Green spiegando cosi il secondo stop.