La lotta di centro gruppo: incertezza e divertimento assicurati
Il centro gruppo “selvaggio”: chi sale e chi scende
Sette gare, più o meno un terzo del campionato. Chi fa un pronostico sul vincitore del mondiale c’ha un coraggio da leone, ma non è che qualche decina di secondi più dietro ci si capisca di più. Il cosiddetto centro gruppo è compattissimo, a dispetto della classifica costruttori, e sempre più spesso le gare finiscono con una decina di vetture, tra il quinto e il quindicesimo posto, tutte molto vicine.
Ha senso quindi fare un po’ di bilancio di questa battaglia di retrovia, meno premiata dalle inquadrature rispetto agli splendidi confronti tra Hamilton e Verstappen, ma non meno avvincente. Innanzitutto vediamo di definirlo un po’, questo centro gruppo, per distinguere chi deve ogni domenica fare i conti con decine di avversari e chi invece, per fortuna o purtroppo, fa gara contro una scuderia al massimo.
DALLA MCLAREN ALL’ALFA ROMEO: SEI SCUDERIE UNA CONTRO L’ALTRA ARMATE
Prendiamone sei, di queste squadre a metà del guado. Escludiamo ovviamente Mercedes e Red Bull, che stanno letteralmente disputando un campionato a parte. E sul fondo tagliamo via Williams e Haas, che non hanno ancora segnato punti e nemmeno assaggiato l’ebrezza di una Q3. Non serve guardare la classifica per capire che la McLaren si è dimostrata nei primi mesi della stagione la scuderia più attrezzata.
Il passaggio al motore Mercedes non solo è stato indolore, ma ha dato agli arancioni un bel po’ di potenza da scaricare a terra. Il telaio era buono anche l’anno scorso e Norris, con due podi e piazzamenti mai sotto l’ottavo posto, si sta imponendo come uno dei piloti più forti del lotto. Manca solo la rinascita di Ricciardo, in forte difficoltà all’inizio della stagione, e in lieve crescita nelle ultime gare. Se anche l’australiano riuscirà ad adattarsi, soprattutto in gara, alla MCL35M, il terzo posto nei costruttori sarà cosa fatta.
Anche perché il più diretto inseguitore si chiama Ferrari, e mai come quest’anno la rossa sta dimostrando grande incostanza. A podio a Montecarlo, in pole anche a Baku, Leclerc e Sainz hanno invece stentato soprattutto sui circuiti che usurano molto le mescole. E siccome si va verso la stagione più calda o a Maranello si prendono provvedimenti oppure le figuracce del Paul Ricard sono destinate a ripetersi. E il mantra “siamo concentrati sull’anno prossimo” sarà sempre più difficile da far digerire ai tifosi, metà delusi e metà inferociti.
LE QUATTRO SCUDERIE COL NOME CHE INIZIA PER “A”: ECCO DOVE SI VEDONO LE VERE SCINTILLE DI CENTRO GRUPPO
Curioso che quelli che davvero si danno botte da orbi tutti i fine settimana, che possono sperare di andare a punti come di finire a malapena nei primi quindici, hanno in comune la prima lettera della denominazione. Alpha Tauri, Aston Martin, Alpine, Alfa Romeo. A parte la derelitta banda di Vasseur, che almeno ha la coppia di piloti più eterogenea e divertente del mondiale, tra le altre tre regna veramente grande equilibrio.
La Alpha Tauri aveva iniziato benissimo, poi però, pur mantenendosi con Gasly a ridosso dei primi, sta pagando pesantemente l’apprendistato di Tsunoda. E’ molto giovane, grintoso e irruente, il piccolo giapponese. Ma gli inevitabili errori di gioventù finiranno per pesare, sia in classifica che nel budget del team di Faenza. Meno male che il caposquadra è ormai maturo e continuo al punto che un ritorno in una squadra di vertice se lo meriterebbe di sicuro.
ASTON MARTIN E ALPINE: UN INIZIO ZOPPICANTE E UNA RIMONTA FURIOSA
Ma attenzione che dietro ruggiscono le belve. Messe sull’asfalto le due monoposto per la prima volta, tecnici e piloti di queste due scuderie ambiziose si erano messi le mani nei capelli. Alonso e Vettel si saranno guardati negli occhi rimpiangendo la decisione di non aver appeso il casco al chiodo in tempo per evitare figuracce. Altro che centro gruppo.
E invece piano piano entrambe le scuderie stanno recuperando il bandolo della matassa, guidate per mano in pista e fuori dalle loro esperte prime guide. E i risultati arrivano. L’Aston Martin è stabilmente vicino al decimo posto in qualifica e può azzardare strategie che spesso portano a clamorosi miglioramenti della posizione di partenza. Grazie al quadricampione tedesco che le mescole le conosce bene e le gestisce da par suo. Stroll… beh, lui deve darsi una mossa, altrimenti l’etichetta di “pilota con la valigia” rischia di diventare indelebile.
Più difficile da decifrare la situazione in casa Alpine. E’ stato rinnovato il contratto di Ocon, ma è il campione asturiano che sta traghettando la scuderia fuori dalla palude. La vettura di Alonso ha ancora qualche problema di adattamento a certe piste; non resta che verificare la voglia (e i soldi) che i francesi vorranno dedicare allo sviluppo di questa capricciosa monoposto.
PRONOSTICI SUL CENTRO GRUPPO? MA SI’, FACCIAMOCI DEL MALE
Fare pronostici sulla lotta di centro gruppo vuol dire avere davvero voglia di fare brutte figure. Ci proviamo lo stesso. Per il terzo posto difficile non considerare favorita la McLaren. Troppo incostante questa Ferrari, per ambire al gradino più basso del podio.
Tra le quattro “A” ci sbilanciamo invece verso l’Aston Martin. Il solo Gasly difficilmente potrà arginare la voglia di rivalsa di Vettel, che da quando ha preso confidenza con la vettura non fa che sorridere ai box, mentre in pista segna tempi ottimi. L’Alfa Romeo dovrà invece guardarsi più che altro alle spalle, dove un Russell in vena di miracoli spesso costituisce una minaccia concreta. E comunque Raikkonen e Giovinazzi sembrano divertirsi lo stesso un sacco. Contenti loro…