Horner sulle dichiarazioni di Russell: “le lamentele non aiuteranno”

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© Red Bull Press Area

Horner risponde alle dichiarazioni di George Russell

Il pilota mercedes George Russell ha più volte insinuato che la scuderia Red Bull Racing abbia goduto e goda di vantaggi ingiusti, quali il pacchetto dello sviluppo della monoposto, il motore “eccessivamente potente” fornito dalla Honda e il dominio indiscusso in Formula 1. Affermazioni  che hanno suscitato scalpore nel Circus e sicuramente non sono passate inosservate al team di Milton Keynes. Christian Horner non ha fatto attendere una sua replica ferma alle ingiuste dichiarazioni avanzate da Russell: “Le prestazioni devono essere guadagnate sul campo, non lamentandosi”

Il team principal ha invitato Russell a concentrarsi sui propri sforzi e a non perdere tempo con critiche a chi sta ottenendo risultati migliori. La Formula 1 è uno sport altamente competitivo, in cui i risultati si ottengono solo attraverso il duro lavoro e l’innovazione, non attraverso lamentele o tentativi di sminuire gli altri.  Horner con enfasi ha poi aggiunto che ogni squadra ha la possibilità di lavorare e migliorare il proprio pacchetto tecnico, ma che il successo arriva solo con precisione e costanza.

Horner parla del mercato tecnici: “tutte le persone chiave hanno un contratto a lungo termine”

Nella sua risposta, data ai microfoni di RacingNews365, il team principal di Red Bull ha voluto parlare anche del mercato tecnici di Formula 1“Tutte le persone chiave del team, come Giampiero Lambiase e in generale i vari ingegneri, hanno un contatto a lungo termine, afferma il TP. Ha continuato poi sottolineando come un lato negativo dello sport siano le critiche dei team per sminuire i colleghi in pista.

Horner, nella sua risposta alle dichiarazioni di Russell, ha voluto ricordare che nelle scorse stagioni il team ha annientato le altre scuderie. Il dominio di Red Bull è iniziato nel 2021, con la sconfitta di Lewis Hamilton nel Gran Premio di Abu Dhabi. Ha terminato dicendo: “Quando c’è così tanta posta in gioco, gli altri team proveranno qualsiasi cosa pur di destabilizzare quello che ha più successo”.

Di Lucrezia Marano