Hamilton ricorda i primi incontri con Lauda

Hamilton Lauda

Credit: Lewis Hamilton Twitter

Il 20 maggio 2019 se ne andava una delle più grandi leggende di questo sport. Niki Lauda ha dato il suo prezioso e indimenticabile contributo dentro e fuori l’abitacolo della monoposto. Un pilota eccezionale, un motivatore e un amico per tanti

A un anno esatto dalla morte, il ricordo di Niki è più vivido che mai. Campione del mondo per ben tre volte, nel 1975, 1977 e 1984, è stato protagonista di uno storico duello con un altro grande della Formula 1, l’inglese James Hunt. Rivalità che nel 2013 ha persino dato vita a un film, “Rush”,  che ne ripercorre le gesta. Ma Niki non è stato solo un eccellente pilota, un eroe che è riuscito coraggiosamente a tornare in pista dopo quello spaventoso incidente al Nurburgring nel ’76 che lo aveva colpito e sfigurato in volto; è stato anche l’uomo perno di una scuderia che negli ultimi 6 anni ha battuto ogni record, riscrivendo la storia del Motorsport. Con lui la Mercedes ha scalato le montagne dell’impossibile, raggiungendo vette sempre più alte. E, in parte, il merito è anche suo.
Lo riconosce Lewis Hamilton, al suo ottavo anno con il Team anglo-tedesco, mentre, nostalgico, ricorda i tempi passati, le lunghe chiacchierate con Niki prima ancora che da McLaren passasse alle Frecce d’Argento.

I PIU’ CARI RICORDI DI HAMILTON

Lewis non ha mai nascosto la sua stima per Niki; anzi, è sempre stato sincero raccontando quanto l’austriaco gli abbia cambiato la vita e sia stato in parte l’artefice del suo successo, prima ancora che bussasse alle porte del Team di Brackley.
Probabilmente i ricordi più cari che ho sono quelli delle mie prime conversazioni” – ha dichiarato l’anglo-caraibico -“Abbiamo iniziato a parlare un po’ nel 2012. Ricordo solo di essere stato a casa tutto il giorno, e di aver ricevuto una telefonata da Niki che cercava di convincermi ad andare nella sua squadra. È stato fantastico ricevere una chiamata da un campione del mondo e un’icona come lui“.

Dopo quell’episodio, gli incontri sono proseguiti; uno tra questi, a Singapore dello stesso anno: “Poi ci siamo seduti a Singapore; è venuto nella mia stanza e abbiamo avuto una buona conversazione. Penso che sia stato il periodo in cui Niki era tipo: ‘Oh mio Dio, sei proprio come me in tanti modi! In realtà abbiamo molto più in comune di quanto mi aspettassi e immaginassi’ ” – ha ricordato Hamilton.
E proprio una settimana dopo il GP di Singapore, Lewis è stato confermato come pilota Mercedes dall’anno successivo, iniziando così il suo viaggio che lo avrebbe consacrato tra le leggende della Formula 1.

Hamilton ha parlato poi dell’influenza che Lauda ha avuto nell’aiutarlo a migliorare come pilota, senza lasciare nulla di intentato: “Pensava sempre a come potessimo migliorare. La sua più grande dimostrazione di soddisfazione era il togliersi il cappello davanti a un lavoro ben eseguito. Era il suo modo per dire ‘Ben fatto!’  Era alla continua ricerca del miglioramento. Se dovessi imparare qualcosa da lui, sarebbe proprio questo” – ha aggiunto Lewis.

GLI INSEGNAMENTI DI LAUDA

Come ricorda autosport.com, sono tanti gli insegnamenti di Niki Lauda che Hamilton ha deciso di raccogliere per crescere come pilota e soprattutto come uomo: “Come pilota all’interno di un Team devi naturalmente lavorare in sinergia, ma devi anche saperlo guidare” – ha proseguito Hamilton – “Devi guidare la squadra, devi fare domande, devi davvero scavare in profondità e spingere tutti“.
E la gratitudine viene di conseguenza: “Niki mi ha insegnato come fare tutto ciò in un ambiente di lavoro e mi piace pensare di essere in grado di applicare i suoi insegnamenti alla vita di tutti i giorni. Sono grato per l’opportunità e amerò per sempre Niki. So che il suo spirito è con noi ogni gara” – ha poi concluso Lewis.

E anche noi quel cappellino rosso non lo dimenticheremo mai.