Hamilton, a testa alta contro il razzismo

Credits: Pirelli Press Area
Il pilota della Mercedes torna sul tema del razzismo, promuovendo la sua continua lotta anche dopo l’episodio seguito alla finale degli Europei
Quella andata in scena domenica sera è stata forse una partita molto nervosa, se non altro perché conclusa ai rigori, probabilmente uno dei momenti più tesi per una squadra e i suoi giocatori. Dal match tra Italia e Inghilterra, è stata proprio quest’ultima ad avere la peggio, a causa di tre sfortunati rigori che sono costati cari. A complicare la situazione, già di per sé poco piacevole per i giocatori stessi, sono stati gli insulti razziali conseguenti ai loro errori. Una situazione che a Lewis Hamilton non è passata inosservata e che gli ha fornito l’assist per continuare la sua lotta la razzismo.
I tre calciatori in questione sono Jadon Sancho. Bukayo Saka e Marcus Rashford. Forse, se la loro nazionalità fosse stata diversa, i tre giocatori sarebbero comunque stati oggetto di commenti poco carini. Ma le loro origini sono state ancora una volta causa di insulti e commenti senza fondamento, mossi soltanto da una cattiveria razziale che – purtroppo – il mondo dello sport conosce fin troppo bene. Un tema che Hamilton cerca di combattere da tempo, portando anche in Formula 1 una protesta volta a frenare questi comportamenti.
HAMILTON: “L’ABUSO RAZZIALE È INACCETTABILE”
Il pilota della Mercedes ha usato proprio questa espressione per descrivere quanto accaduto dopo la partita di domenica. “L’abuso razziale sui social network contro i nostri calciatori, dopo la partita, è inaccettabile“, ha scritto Hamilton sui suoi profili social. “Questo tipo di ignoranza deve essere fermato. La tolleranza e il rispetto per i nostri calciatori di colore non dovrebbe essere un’opzione. La nostra umanità non deve essere un’opzione. Per favore, segnalate e denunciate chi condivide l’odio online. Sfidateli a percepire l’umanità in tutto il mondo, a prescindere dal colore della pelle“.
Un appello, quello lanciato da Hamilton, molto sentito e partecipato. Un appello che ci fa accapponare la pelle, se pensiamo che nel 2021 ancora dobbiamo combattere per frenare questo tipo di comportamenti. Un appello, infine, che si somma ai tanti lanciati dallo stesso pilota Mercedes, che ormai ha fatto sua la lotta al razzismo e ha dimostrato di voler utilizzare qualsiasi mezzo a sua disposizione per sensibilizzare sull’argomento.
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