Hakkinen: “Con Schumacher la rivalità era divertente”
Hakkinen ricorda i duelli che hanno fatto la storia della Formula 1, raccontando la sua rivalità con Schumacher e il rapporto creatosi dentro e fuori la pista
In un’intervista rilasciata per F1-Insider, Mika Hakkinen ha raccontato il suo rapporto con Michael Schumacher, insieme a cui si è reso protagonista di bellissimi duelli che hanno fatto la storia della Formula 1. Oggi, mentre sulle condizioni del pilota tedesco regna l’assoluta riservatezza, Hakkinen ricopre il ruolo di ambasciatore McLaren e, come tradizione vuole, è padre di un giovane pilota di kart.
Il suo legame con Schumacher trova radici già all’età di 14 anni, quando i due si sfidavano l’uno contro l’altro gareggiando sui kart. Da quel momento, e per tutta la carriera costruita poi in Formula 1, tra i due piloti si è instaurato un sano rapporto di competitività, a volte quasi divertente, come ha sottolineato lo stesso finlandese. “Una volta l’ho battuto durante una gara di Formula 3 tedesca“, ha ricordato Hakkinen. “La cosa non gli è piaciuta affatto!“. Tuttavia, nonostante i botta e risposta dati dentro e fuori dalla pista, tra Hakkinen e Schumacher si è sempre costruita una relazione di totale rispetto, consapevoli l’uno delle capacità dell’altro.
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“Abbiamo avuto grandi duelli insieme. Era un avversario piuttosto difficile, non lasciava mai molto spazio e si difendeva sempre in modo estremamente duro. Ci sono tanti aspetti che ho ammirato di lui. La cosa più importante? Non si è mai arreso. Arrendersi non rientrava proprio nel suo vocabolario. Spero che questa qualità lo aiuti anche oggi“, ha dichiarato Hakkinen durante l’intervista.
Naturalmente, in un rapporto che potremmo definire di amore e odio, viene spontaneamente da chiedersi se tra i due ci sia mai stata della rabbia per questo o quel torto subito durante la loro carriera. “Se a volte ero arrabbiato con lui? Lo ero spesso“, ha sottolineato Hakkinen, ricordando in primis un episodio andato in scena a Spa nel 2000, quando Schumacher lo spinse sull’erba a 300km/h. “A quel tempo gli dissi di usare il buon senso: era questione di vita o di morte. Ha semplicemente inclinato la testa di lato e mi ha guardato con aria interrogativa. Per lui erano le corse“.
Tuttavia, questo atteggiamento, secondo Hakkinen, ha reso Schumacher il pilota che poi è diventato. “Oltre a essere un grande talento naturale, Michael era una persona che lavorava incredibilmente sodo. Era mentalmente molto forte e anche molto intelligente. Sapeva esattamente cosa voleva e lo disse al mondo intero. Le sue vittorie non erano casuali“.
HAKKINEN – SCHUMACHER, IL CONFRONTO RIFLESSO SUI FIGLI
Tanto Mika Hakkinen quanto Michael Schumacher hanno oggi dei figli che hanno fatto il loro ingresso nel mondo delle corse. Mick, in particolare, ha avuto modo di assaporare la Formula 1, perdendo però la possibilità di fare carriera; un’opportunità persa che, secondo Hakkinen, non è da imputare esclusivamente alle performance del giovane tedesco. “In genere è molto difficile fare strada, per i piloti di oggi. Ai miei tempi c’erano molti più test e i piloti avevano tempo per crescere e svilupparsi“.
“Oggi non ce ne sono praticamente più, al massimo ci si siede al simulatore. E si viene giudicati di conseguenza. Quando sono arrivato alla McLaren, in team mi ha dato il tempo per capire e imparare. Oggi devi avere accesso subito. In caso contrario, sei fuori“. Al contrario, invece, il figlio Hugo ha deciso per il momento di non proseguire su questa strada, convinto che la sola esperienza sui kart fosse forse troppo stressante.
“Hugo ha guidato per sei anni“, ha raccontato Hakkinen. “Ma per qualche motivo trovava tutto troppo stressante. La scuola, la guida…per lui le cose non vanno più bene insieme. Se dovesse ricominciare oggi, anche io potrei fare alcune cose in modo diverso. Ma ora guida mia figlia Ella di dodici anni, così come mio figlio Daniel di nove. Ha molto talento“.
Tuttavia, pur essendo consapevole delle opportunità che i propri figli potrebbero avere, Hakkinen non vuole creare su di loro nessuna pressione. Ella adora correre e Hakkinen sa che il mondo delle corse sta cercando di ampliare la propria visione anche alla guida femminile; tuttavia, è consapevole anche della difficoltà di poter approdare in Formula 1, perlomeno considerate le iniziative attuali.