
Spettacolo sensazionale all’Hungaroring, che toglie l’emozione del duello Hamilton-Verstappen, ma regala momenti mozzafiato
Il GP di Ungheria ha riservato delle sorprese spettacolari, complice un meteo incerto. Dopo il botto in partenza e una ripartenza confusionaria, a conquistare i 70 giri sull’Hungaroring è stato un sensazionale Esteban Ocon a vincere il GP di Ungheria, davanti a un altrettanto incredibile Sebastian Vettel. Terza posizione per Lewis Hamilton, autore di una rimonta degna dei suoi sette titoli mondiali.
STRIKE IN PARTENZA E STANDING START MEMORABILE
Una partenza a dir poco terrificante quella che ha avuto luogo sul circuito dell’Hungaroring. Le prime curve sono state una tragedia per non pochi piloti: complice anche la pista bagnata, Valtteri Bottas è stato autore di uno strike quasi assurdo. Il finlandese della Mercedes, il cui spunto in partenza è stato assolutamente terribile, ha tamponato Lando Norris. A sua volta, il pilota della McLaren ha colpito in pieno Max Verstappen, mentre Bottas ha fermato la sua corsa sulla Red Bull di Sergio Perez. Risultato? Ritirate tanto la Mercedes, quanto la Red Bull di Perez, quanto la McLaren di Norris. Il finlandee è poi stato penalizzato con 5 posizioni sulla griglia e 2 punti sulla patente.
Ma non solo. Nella carambola, Lance Stroll ha frenato sull’erba che, essendo bagnata, ha fatto slittare la sua monoposto, andando a colpire Charles Leclerc, apparso visibilmente deluso e arrabbiato da quanto accaduto e dal ritiro obbligato. Il monegasco non le ha certamente mandate a dire, intervistato subito dopo l’incidente ha rilasciato un mix di dichiarazioni tra sarcasmo e nervosismo. Stroll è stato poi penalizzato con 5 posizioni sulla griglia. Danni anche alla monoposto di Verstappen, che ha chiamato a un lavoro rapido i suoi meccanici, che hanno potuto mettere le mani sulla vettura durante il regime di bandiera rossa, anticipato dal regime di Safety Car.
Quasi a prendere in giro i piloti, alla ripartenza il sole ha iniziato ad affacciarsi sulla pista, gettando nel caos i team. Praticamente tutte le monoposto sono rientrate per cambiare le mescole, tranne quella di Lewis Hamilton. Il pilota della Mercedes è letteralmente ripartito in solitaria dalla griglia di partenza, mentre il resto dei piloti è ripartito dalla pit lane, dopo aver appunto sostituito gli pneumatici. Il britannico è rientrato subito dopo, scivolando in quattordicesima posizione. La cosa divertente? Ha lasciato la leadership a Ocon. Inoltre, nella confusione della ripartenza, Mazepin è stato colpito da Raikkonen, andando a rompere il braccetto dell’anteriore destra, che lo ha costretto al ritiro.
LIGHTS OUT FOR THE HUNGARIAN GRAND PRIX!
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⚫️⚫️⚫️⚫️⚫️Hamilton leads away but there’s CHAOS behind!#HungarianGP 🇭🇺 #F1 pic.twitter.com/g9WPyjgtMH
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PENALITÀ E RIPARTENZA AL CARDIOPALMA
A sorprendere, nei primi giri di ripresa, la situazione dei due contendenti al titolo. Verstappen ha avuto qualche difficoltà nel superare Mick Schumacher. L’olandese è andato a prendersi la posizione di cattiveria, lasciando una sportellata al pilota della Haas. In fotocopia, Lewis Hamilton è stato frenato prima da Pierre Gasly e poi dallo stesso Schumacher. Il britannico ha dovuto lottare con un problema tecnico, che lo ha visto aprirsi spesso in team radio, sottolineando le sue difficoltà nel riuscire a stare attaccato alle vetture davanti a lui. Al ventesimo giro, il 7 volte campione del mondo è rientrato ai box montando gomma media.
Sono poi arrivate le prime penalità per i piloti coinvolti negli incidenti: i due piloti della Alfa Romeo hanno subito 10 secondi di penalità, Giovinazzi per non aver rispettato la velocità in pit lane e Raikkonen per aver causato il ritiro di Mazepin. Paradossalmente, autore di un’unsafe release ai danni di Sainz, Tsunoda non ha invece subito alcuna sanzione.
Dopo il pit stop di Hamilton, anche Max Verstappen è stato richiamato ai box per tentare l’undercut, che però non è riuscito al pilota della Red Bull. L’olandese si è dovuto accodare, mentre il campione del mondo ha iniziato a spingere per recuperare le posizioni perse in partenza, in ottica di vittoria del GP di Ungheria. Nel frattempo, a 25 giri è iniziata la bagarre tra Ocon e Vettel, in lotta per la prima posizione.
“TUTTO È POSSIBILE” NELLA SECONDA METÀ DEL GP DI UNGHERIA
Entrati nella seconda metà del Gran Premio, tutto era ancora da decidere. Da un lato, Hamilton ha iniziato a lamentare problemi con le mescole, dall’altro le due Alpine si sono trovate al comando della gara, con un incredibile Fernando Alonso in prima posizione. Allo stesso tempo, Verstappen si è aperto in team radio sottolineando come la macchina fosse completamente rotta e non avesse alcun limite oltre il quale andare. L’olandese è rientrato ai box al quarantunesimo giro, non avendo comunque nulla da perdere. Il team, nonostante il momento difficile, è riuscito a segnare un pit stop velocissimo, in 1.8 secondi.
A closer look at the scars on Max’s car 🔎#HungarianGP 🇭🇺 #F1 pic.twitter.com/aRseGucIda
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Al quarantottesimo giro è stata la volta del pit stop di Lewis Hamilton. Il pilota britannica, alle prese con una gestione gomme complessa, ha montato mescola gialla nuova, per lanciarsi alla ricerca della vittoria. Un pit stop che Sainz aveva previsto e, una volta avvenuto, ha avuto la possibilità di respirare un po’, rimanendo in terza posizione con alle spalle Alonso. Sensazionale la lotta al primo gradino del podio tra Vettel e Ocon, che per la maggior parte della gara è riuscito a tenere dietro il quattro volte campione del mondo. I due, tuttavia, hanno continuato a fare i conti con l’indiavolato Hamilton, che nel giro di rientro ha guadagnato 4 secondi sul leader della gara.
A rianimare il GP di Ungheria ci hanno pensato proprio Hamilton e Alonso. A una decina di giri dalla fine i due piloti si sono sfidati, per diversi giri, in modo molto serrato. Hamilton ha cercato più volte il sorpasso, incontrando però sempre i riflessi pronti dello spagnolo, che ha trovato il modo di chiudere la porta in faccia al sette volte campione del mondo. Verso il finale della gara, Hamilton ha lamentato la difesa di Alonso, sottolineando come lo stesse continuamente spingendo fuori e come fosse pericoloso a quelle velocità. Purtroppo, a causa di un piccolo bloccaggio, Alonso si è visto infilare dal britannico.
Un giro dopo, il pilota della Mercedes ha superato Carlos Sainz. Lo spagnolo ha provato a reagire al sorpasso, ma si è dovuto arrendere alla superiorità della monoposto tedesca. Il pilota della Ferrari è riuscito a mantenere la quarta posizione, tenendo dietro Fernando Alonso. Sebastian Vettel, che ha chiuso in seconda posizione, ha lasciato la macchina in curva 12. Allo stesso modo, Ocon non ha riportato la monoposto ai box del GP di Ungheria, anche se non si conoscono ancora i motivi. Gli ultimi giri sono stati decisamente al cardiopalma, e hanno visto un ordine d’arrivo incredibile.
A punti, finalmente, è andato anche Russell, che ha chiuso in nona posizione dietro alla Williams del compagno di squadra. Un punto anche per Verstappen, che nonostante la vettura completamente distrutta è comunque riuscito a entrare in top ten.
Questi, quindi, i tempi e le posizioni del GP di Ungheria:
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Fast Lap | Led | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 31 | ![]() |
![]() |
02:04:43.199 | 70 | 01:21.421 | 54 | 8 | 25 |
DSQ | 5 | ![]() |
![]() |
02:04:45.058 | 70 | 01:21.459 | 60 | 10 | 0 |
3 | 44 | ![]() |
![]() |
02:04:45.935 | 70 | 01:18.715 | 49 | 1 | 18 |
4 | 55 | ![]() |
![]() |
02:04:58.217 | 70 | 01:21.423 | 54 | 15 | 15 |
5 | 14 | ![]() |
![]() |
02:04:58.850 | 70 | 01:20.359 | 41 | 9 | 12 |
6 | 10 | ![]() |
![]() |
02:05:46.813 | 70 | 01:18.394 | 70 | 5 | 11 |
7 | 22 | ![]() |
![]() |
02:05:59.002 | 70 | 01:22.450 | 43 | 16 | 8 |
8 | 6 | ![]() |
![]() |
02:06:01.109 | 70 | 01:22.831 | 62 | 18 | 6 |
9 | 63 | ![]() |
![]() |
02:06:02.293 | 70 | 01:22.112 | 62 | 17 | 4 |
10 | 33 | ![]() |
![]() |
02:06:03.443 | 70 | 01:20.945 | 43 | 3 | 2 |
11 | 7 | ![]() |
![]() |
02:05:00.261 | 69 | 01:21.518 | 58 | 13 | 1 |
12 | 3 | ![]() |
![]() |
02:05:12.032 | 69 | 01:22.802 | 58 | 11 | 0 |
13 | 47 | ![]() |
![]() |
02:05:21.793 | 69 | 01:22.711 | 44 | 20 | 0 |
14 | 99 | ![]() |
![]() |
02:05:22.828 | 69 | 01:22.736 | 44 | 14 | 0 |
RIT | 9 | ![]() |
![]() |
00:31:35.873 | 3 | 00:00.000 | 0 | 19 | 0 |
RIT | 4 | ![]() |
![]() |
00:05:29.158 | 2 | 00:00.000 | 0 | 6 | 0 |
RIT | 77 | ![]() |
![]() |
00:00:00.000 | 0 | 00:00.000 | 0 | 2 | 0 |
RIT | 11 | ![]() |
![]() |
00:00:00.000 | 0 | 00:00.000 | 0 | 4 | 0 |
RIT | 16 | ![]() |
![]() |
00:00:00.000 | 0 | 00:00.000 | 0 | 7 | 0 |
RIT | 18 | ![]() |
![]() |
00:00:00.000 | 0 | 00:00.000 | 0 | 12 | 0 |

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