GP Ungheria Formula 1 2014: Toto Wolff, fa il punto della situazione sulla Mercedes
Messo in archivio il Gran Premio Ungherese, la Formula 1 si prende una pausa di circa un mese, in cui tutti i team dovranno rigorosamente andare in vacanza per 15 giorni.
La vicenda Mercedes, rimane comunque aperta, viste le insolite strategie prese durante le fasi della gara. L’argomento sulla gestione dei rapporti tra i suoi piloti, lascia trapelare che la Mercedes non vuole avere solo un pilota numero 1, rimane il fatto che la Mercedes è un team giovane, che quando viene messo sotto pressione, può anche commettere degli errori di valutazione. Rimane il fatto che il team tedesco rimane saldamente in testa al campionano costruttori. Leggiamo la dichiarazione rilasciata da Toto Wolff, team principal della scuderia Mercedes.
“Quando due compagni di squadra diventano i principali rivali per la lotta in campionato, è chiaro che tutte le decisioni, prese dai piloti e dal team, risentono di un clima di emotività molto pesante. Tutto il weekend del Gp di Budapest è stato caratterizzato da questa situazione. Molte decisioni sono state prese sotto pressione, con poco tempo per essere valutate a fondo. Non c’è stata solo una situazione specifica, molte cose sono andate per il verso sbagliato.
Ma è evidente che siamo in una situazione che non possiamo chiedere ad uno dei nostri piloti di danneggiare la propria gara per l’interesse supremo del team.
Alla Mercedes non abbiamo ordini di squadra, arrivi prestabiliti, anche se la frase “Lascia passare Nico”, potrebbe farlo pensare. Durante la gara, vista la complessità e i problemi anche tecnici che abbiamo avuto, ci sono state almeno 2000 decisioni da prendere in pochi istanti. Quella frase indirizzata ad Hamilton, in quel momento di gara, è stata probabilmente sbagliata. Quando la prima safety car è uscita, abbiamo avuto anche un problema di connessione con la radio.
Sono stati tanti i problemi, sbagliato puntare l’attenzione su uno solo specifico. La Mercedes non può permettersi di avere un pilota numero 1 e un pilota numero 2, oppure una vettura che blocca l’altra. Dobbiamo trovare un sistema accettabile per tutti.
Non voglio essere un generale che dice: “dovete ubbidire agli ordini e alle regole”. Forse dovevamo essere più razionali, anche i piloti. Perchè era un momento molto difficile da stabilire cosa fosse giusto oppure sbagliato.“