GP Toscana, warning a 12 piloti coinvolti nell’incidente

GP Toscana warning piloti incidente

Credits: Mercedes press area

Nel dopo GP Toscana, i commissari di gara hanno incontrato i piloti coinvolti nel crash, avvenuto alla ripartenza all’8° giro dietro la Safety Car

Nella giornata di ieri, sul circuito del Mugello è andato in scena il GP Toscana Ferrari 1000. Una gara diventata movimentata, fin dalla prima partenza e più volte sospesa a causa dei tanti incidenti che hanno coinvolto diversi piloti e vetture. Basti pensare che al traguardo sono arrivati 12 monoposto su 20 totali presenti sulla griglia di partenza iniziale.

Appena dopo la partenza, c’è stato un primo scontro in pista, che ha coinvolto e messo k.o. Pierre Gasly e Max Verstappen. Bandiera gialla e Safety Car in pista per alcuni giri.

Siamo sul rettilineo principale, quando il leader della gara Valtteri Bottas ha deciso di impostare un’andatura lenta e aspettare la linea d’arrivo prima di accelerare. Questo ha inevitabilmente creato scompiglio tra gli altri piloti che lo precedevano. Infatti alcuni hanno accelerato, altri erano lenti e quindi il contatto è stato inevitabile. Latifi con la Williams riesce a evitare Magnussen con la Haas, ma arriva Giovinazzi che purtroppo non è riuscito a scartare il pilota danese. Da qui la carambola, che ha coinvolto anche Carlos Sainz che era dietro al pilota italiano, e neanche lui è riuscito a evitare a scartare. Tratto della pista pieno di detriti lasciati sull’asfalto, con la decisione di sospendere la corsa con la bandiera rossa.

“L’INCONSISTENTE UTILIZZO DI ACCELERATORE E FRENO HA CAUSATO L’INCIDENTE”

I commissari di gara hanno deciso di investigare sull’accaduto, convocando in direzione gara alcuni piloti per discutere sui loro comportamenti sotto il regime di Safety Car.

Dopo aver incontrato Magnussen, Latifi e Daniil Kvyat, analizzato le immagini degli on-board camera e i dati della telemetria messe a disposizione, gli steward hanno deciso di infliggere un warning a 12 piloti: Kevin Magnussen, Daniil Kvyat, Nicholas Latifi, Antonio Giovinazzi, Carlos Sainz, Alexander Albon, Lance Stroll, Daniel Ricciardo, Sergio Perez, Lando Norris, Esteban Ocon e George Russell.

“I commissari di gara hanno tratto la conclusione che la causa principale dell’incidente, è stata l’inconsistente utilizzo dell’acceleratore e freno dall’ultima curva fino al rettilineo da parte dei suddetti piloti”.

“I commissari sono consapevoli della sfida, che comporta la linea del traguardo presente su questo circuito e il desiderio dei piloti di trarne vantaggio alla ripartenza. Tuttavia, questo incidente dimostra la necessità di maggior attenzione da esercitare nella situazione di ripartenza e nota che c’è stato un effetto a fisarmonica piuttosto estrema, che è aumentata mentre ci si muoveva verso la zona”.

“Abbiamo notato che alcuni piloti avrebbero potuto evitare di essere coinvolti nell’incidente, se non avessero seguito direttamente le monoposto davanti. In questo modo hanno effettivamente bloccato la visibilità di ciò che stava accadendo davanti“.

“È stato così imposto un warning, perché secondo il punto di vista dei commissari sportivi, nessun pilota fosse totalmente o prevalentemente da biasimare,” così quanto riporta il bollettino emesso nel corso della giornata.

Ricordiamo che un warning, fa parte del sistema di sanzioni dei commissari sportivi nominati dalla FIA, ed è semplicemente un avvertimento che non ha nessuna affluenza sulle superlicenze dei piloti, a differenza di una reprimenda.

BOTTAS HA AGITO NEL PIENO RISPETTO DEL REGOLAMENTO

In quella fase Romain Grosjean ha preso di mira Valtteri Bottas, in quel momento leader della gara, colpevole secondo il pilota della Haas di essere andato piano sul rettilineo fino alla linea del traguardo, nel tentativo di difendere la sua posizione. Dopo la gara, il pilota finlandese è stato ascoltato dai commissari di gara, che volevano capire se la sua azione avesse in qualche modo provocato questo incidente.

A questo proposito, i commissari hanno confermato che Bottas ha rispettato il regolamento, in quanto essendo leader della gara, ha il diritto di dettare il ritmo.