GP Russia anteprima

Credits: Red Bull press area

Le dichiarazioni dei protagonisti del Mondiale 2020 di Formula 1 nella conferenza stampa del GP di Russia 2020

Riportiamo la conferenza dei top team nel giovedì che precede il GP di Russia partendo dal duo della Ferrari. La prima domanda riporta i piloti al difficile weekend al Mugello e riguarda come entrambi abbiano vissuto le celebrazioni per i mille GP del Cavallino Rampante nonostante le scarse performance. Il primo a parlare è Vettel, che come al solito dimostra di avere i piedi saldamente ancorati a terra. “La prima cosa che si vuole ottenere è sempre un buon risultato, qualcosa che sia all’altezza di tutto ciò che accade sullo sfondo. Non abbiamo avuto un gran weekend, ovviamente, e dobbiamo accettarlo. E’ stato un fine settimana speciale ma resta il fatto che non siamo competitivi come vorremmo”.

Tocca poi a Leclerc rispondere: “E’ sempre emozionante essere un pilota Ferrari e soprattutto quando si disputa una gara in casa, ma come ha detto Seb non abbiamo fatto la gara che volevamo. La situazione è difficile. Il sabato è stato buono, ma la domenica abbiamo riscontrato parecchie difficoltà. Personalmente adoro il Mugello, pensavo fosse molto più difficile sorpassare, ma nonostante le interruzioni l’ho trovato più semplice, sia quello che l’essere sorpassato”. L’attenzione si sposta poi sul tedesco, al quale viene chiesta quanta influenza possa avere il responsabile della GPDA (Grand Prix Driver Association) per far si che tale circuito rimanga nel Circus.

“Non credo possiamo partecipare alla discussione” – spiega Vettel – “perché nonostante possiamo avere delle preferenze nei riguardi di certi circuiti alla fine ci sono altri interessi in gioco molto più importanti dei gusti dei piloti. Parlando del Mugello so che molti piloti lo adorano, ma non ci è dato sapere se rientri o meno nei piani futuri”. Parlando poi dell’incidente che ha causato la prima bandiera rossa, il tedesco dichiara:Dalla mia posizione non riuscivo bene a vedere la safety. Ovviamente qualcosa è andato storto e dobbiamo andare a studiare cosa sia successo. Per esempio Antonio più che causare l’incidente credo sia stato più una vittima, come chiunque altro nel retro della griglia”.

Mi sono lamentato della ripartenza da fermo perché non la trovo giusta. La metà dei piloti deve partire dal lato sporco della pista. All’inizio ci si può assicurare che la pista sia pulita, ma durante la gara molti dei detriti delle gomme vanno a depositarsi in quel lato della pista. Non so se pulendo la pista la situazione sia alla pari, ma sarebbe sicuramente qualcosa che renderebbe le cose più giuste”. A Sebastian viene infine chiesto se abbia notato delle differenze di trattamento nel team dopo l’annuncio del suo passaggio ad Aston Martin.Non è cambiato molto. E’ sempre stato chiaro che non rientrassi nei piani Ferrari. Se qualcosa andava fatto, andava fatto prima, non dopo il mio annuncio in Aston”. Così si conclude la conferenza Ferrari del GP di Russia.

MERCEDES

Dopo essere stato nominato tra le 100 persone più influenti al mondo dal Time, Lewis Hamilton non può nascondere l’entusiasmo. “Ovviamente non posso che esserne grato, non so quali siano i criteri per la scelta, sono sicuro che ci sono molte persone molto più importanti di me ma continuerò a fare quello che sto facendo. Solitamente non sono una persona che cerca riconoscimenti, ma è bello essere apprezzati per le cose che si fanno e i rischi che si prendono”.

Passando poi ai numeri e al record di Schumacher che l’inglese sta per battere, il campione in carica non può che spendere grandi parole per il proprio team. “E’ incredibile pensare al nostro successo, ma non è una coincidenza. basta pensare a tutto quello che facciamo in fabbrica e tutte le interconnessioni tra i vari dipartimenti. Tutti sono coinvolti e vogliono dare il meglio di sé. Sono prima di tutto tifosi e vogliono vedere la tecnologia avanzare. Personalmente sono felice di aver potuto dare il mio contributo“.

“Se dovessi riuscire ad ottenere la novantunesima vittoria sicuramente avrei un pensiero per mio padre. Parliamo molto e guardiamo molto al passato, ai momenti belli. E’ una persona che ha sacrificato la maggior parte della propria vita per darmi le migliori opportunità, e adesso le cose sembrano essersi invertite. E’ lui ora a dirmi che sono io a dirgli quanto è speciale, quanto può ancora fare e che ispirazione può essere per i genitori di tutto il mondo”.

Per Bottas invece le conferenza del GP di Russia inizia con un flashback alla prima ripartenza del GP della Toscana. “Dal mio punto di vista volevo riuscire a mantenere la prima posizione, cosa che ero riuscito a fare. Non mi sono curato di sapere cosa le persone dietro stavano facendo, non posso farci molto, tocca a loro. Penso che per evitare certe situazioni si potrebbe tornare alle vecchie regolazioni. Luci della safety car spente prima, così da poter creare una distanza prima e ripartire prima. Questo minimizzerebbe i rischi di incidenti simili a quello del Mugello, ma ci sarebbero anche meno sorpassi“.

Parlando della sua sfortuna, invece, Valtteri prova a fare buon viso a cattivo gioco. “Andando via dal Mugello lunedì ho trovato una chiesa aperta – dice – “magari avrei potuto trovare aiuto lì. Certe volte è divertente, altre non lo è per nulla. Continuerò a spingere, non sono uno dei più fortunati, ma sono sicuro che se continuerò ad essere veloce eventualmente le cose gireranno a mio favore. Io e Lewis siamo sempre molto vicini, penso debba colmare solo quel piccolo gap che ci separa. Non mi piacciono le cose facili e avere Lewis come compagno di squadra mi motiva sempre a dare il massimo”.

RED BULL

La conferenza della Red Bull parte all’insegna dell’ironia. Quando gli viene chiesto se ripensasse al Mugello e al viaggio in Italia come ad un’occasione sprecata, Verstappen risponde: “La pasta era buona! Non ho fatto molti giri, mi sarebbe piaciuto prendere parte alla gara, ma le cose sono andate in modo diverso. Per mettermi alle spalle le gare deludenti in Italia sono andato a casa, ho provato a non pensare alle corse. Ho passato del tempo con degli amici, mi sono preso un weekend di pausa. Adesso sono molto motivato per il futuro. E’ molto importante provare a risolvere i problemi di affidabilità. Dobbiamo capire cosa sia successo e dobbiamo porvi rimedio. Mi hanno spiegato cosa sia successo, e nella maggior parte dei casi abbiamo avuto solo sfortuna”.

Se Max vorrà cancellare la prima parte della turnée italiana, sicuramente Alexander Albon non dimenticherà il weekend al Mugello. “E’ stato bello, ci siamo trovati in una posizione svantaggiata per via della strategia, ma in generale la gara è andata bene. Sono stato uno dei piloti ad avere un warning alla ripartenza, ma dal mio punto di vista non c’era niente che io abbia fatto per poter causare l’incidente. Purtroppo questo è uno dei rischi che si corrono in circuiti come questo o Baku, con rettilinei molto lunghi. Non so se si possa rendere la procedura più sicura, ma non darei la colpa ai piloti”.

Salire sul podio è stato un sollievo. Se ripenso a quanto c’ero andato vicino in Brasile lo scorso anno o in Austria ad inizio stagione… Sono molto felice, la gioia è stata molta, ma credo che le premesse c’erano tutte. Da Spa le mie prestazioni sono migliorate sempre più. Adesso però non cambia molto, come ogni weekend mi concentrerò a dare sempre il massimo possibile”. I giornalisti poi si rivolgono a Max, chiedendo le sue impressioni sul record di Schumacher che rischia pesantemente di essere battuto da Hamilton.

“Sono felice per lui, è sicuramente un grosso risultato. Ciò però non mi mette in soggezione, penso sempre a me stesso e ai miei obbiettivi. Voglio vincere campionati e gare, non mi importa dei risultati degli altri, non è qualcosa che posso controllare. Posso solo lavorare di più con il team per essere più combattivi e fermare le loro vittorie”.

La conferenza del GP di Russia per i piloti del top team si conclude con le loro impressioni sulla proposta di reverse grid avanzata da Ross Brawn. Non mi piace” – dichiara Max – “la trovo artificiale e non nello spirito della Formula 1”. “La penso come Max” – spiega Albon – “Quello che rende le gare speciali è che ci vuole molto sacrificio per raggiungere certi risultati, e cambiare artificialmente le posizioni delle monoposto toglierebbe molto di ciò”.