GP Monaco, Ferrari: “Necessario un altro passo in avanti”

GP Monaco, Ferrari: "Necessario un altro passo in avanti"

Credits: MediaCenter Ferrari

Con Monaco la Ferrari vuole immediatamente voltare pagina dopo quanto successo al Montmelò, e lo fa bene in un venerdì che la pone come favorita; attenzione però a non accontentarsi

Il venerdì che apre al fine settimana del GP di Monaco sorride alla Ferrari. La Rossa nell’ultima sessione di prove libere si porta a casa un 1-2 con Charles Leclerc davanti a Carlos Sainz per appena 44 millesimi, e un piccolissimo assaggio di passo gara positivo per entrambi i piloti. Ciononostante è opinione di entrambi che guardando al sabato ci sarà bisogno di crescere ancora di più, soprattutto considerando il margine di miglioramento che potranno fare le altre squadre.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

“Le FP1 non sono state grandiose, meglio le FP2”, il primo commento del monegasco. “Penso comunque che ci sarà bisogno di fare un ulteriore passo in avanti per domani perché sono sicuro che tutti si siano tenuti un certo margine. La macchina è parsa forte ed anche il passo gara è sembrato buono nonostante il traffico. Il feeling iniziale è stato buono; speriamo di poter avanti un altro step e di avere un buon weekend”.

Dove deve migliorare la Ferrari? “Un po’ ovunque, ma soprattutto nella guidabilità. Dal canto mio ho cercato di fare le cose per gradi e finora è andata bene, per arrivare all’ultimo che si farà solo in qualifica dove i rischi che si prendono sono tanti”.

“È molto difficile dato che il tracciato è molto bumpy (…), e con queste monoposto la differenza rispetto allo scorso anno è grossa. E sì, la sfida oggi è più grande.

“L’importante è che siamo competitivi (…). Le nuove vetture si muovono di più, e sono maggiormente complicate da gestire sia sui dossi che sui cordoli. Ad ogni modo sembra che gli altri stiano faticando ancora di più. Pare che il lavoro che stiamo facendo con le gomme sia okay, allo stesso tempo il nostro livello di grip è buono che è la cosa più rilevante qui, no?”, così invece lo spagnolo.