GP Monaco 2015, Pirelli: P Zero Soft e Supersof tornano nel Principato

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Il Pirelli P Zero Red supersoft debutta in campionato, a fianco del già visto P Zero Yellow soft, nel Gran Premio di Monaco, la gara più prestigiosa in calendario. La gomma supersoft offer il massimo livello di grip e di prestazione di tutta la gamma Formula 1 Pirelli, grazie anche a una mescola quest’anno del tutto nuova. Si tratta di una gomma low working range, capace di raggiungere rapidamente la prestazione ottimale: un fattore chiave fra le curve del circuito cittadino del Principato. Per Pirelli gareggiare a Montecarlo significa fare un tuffo nella propria storia sportiva. Il primo GP di Monaco valido per il Mondiale si corse nel 1950, con la vittoria del grande Juan Manuel Fangio al volante di un’Alfa Romeo gommata Pirelli. Anche l’ultimo successo di Fangio a Montecarlo (nel 1957) fu ottenuto con pneumatici Pirelli alla guida della sua Maserati.

La supersoft è l’unica gomma della gamma P Zero che per questa stagione presenta una nuova mescola, creata per offrire ancora maggiore resistenza al graining e al blistering. Tutti gli pneumatici quest’anno sono stati modificati nella carcassa per ottimizzare l’impronta a terra e fornire una maggiore uniformità termica sulla superficie d’appoggio. Queste due caratteristiche migliorano il grip e la maneggevolezza: elementi vitali per le strade di Monaco.

Monaco presenta una serie di aspetti non convenzionali. E’ la gara con la velocità media più bassa e con la curva più lenta dell’intero campionato, in cui è più rilevante l’importanza del grip meccanico delle gomme rispetto a quello aerodinamico. Per questo è certamente il terreno ideale per le gomme supersoft, quelle che offrono la migliore aderenza dell’intera gamma e sono le più rapide a raggiungere la giusta temperatura. Monaco è anche l’unica gara in cui non è possibile rispettare la lunghezza minima obbligatoria, normalmente imposta dal regolamento FIA, di 305 chilometri. L’asfalto della pista di Monaco è il meno abrasivo dell’anno. Anche le sessioni hanno un calendario differente, con una pausa il venerdì quando il circuito è aperto al traffico pubblico. Questa alternanza non consente al tracciato di evolvere come accade normalmente, non permettendo l’usuale deposito di gomma che ne aumenta l’aderenza.

Con vie di fuga molto limitate, vi è una forte probabilità di incidenti con l’intervento della safety car, e questo deve essere preso in considerazione nei calcoli di strategia. A causa della bassissima usura degli pneumatici e il degrado che caratterizza il Gran Premio di Monaco, quasi sempre l’unica strategia contemplata è su una sola sosta.

Eleonora Ottonello
@lapisinha