GP Messico: Isola anticipa le strategie di gara

Credits: Pirelli Press Area

Al via le scommesse sul GP del Messico! Quale strategia sarà vincente? Mario Isola azzarda delle ipotesi

Si avvicina il GP del Messico, dopo un’assenza di due anni dal calendario di Formula 1 a causa della pandemia. E, anche questa volta, proprio come nel 2019, le strategie ai box saranno forse fondamentali per il risultato finale.
L’ultima edizione disputata all’Autodromo Hermanos Rodrìguez ha visto trionfare Lewis Hamilton, partito dalla terza piazzola, dopo un solo pit stop, beffando così Charles Leclerc, che si era preso la pole il giorno precedente.

Il sette volte campione del mondo era infatti stato richiamato ai box al giro numero 24 di 71 per montare la gomma hard, con cui poi ha concluso la gara. Come lui, solo qualche giro più tardi, avevano fatto Sebastian Vettel e Valtteri Bottas, che hanno tagliato la linea del traguardo in seconda e terza posizione rispettivamente.
Come riporta Soymotor.com, alla vigilia del quintultimo appuntamento mondiale, il responsabile Pirelli Motorsport Mario Isola ha parlato dei possibili scenari in gara.

ISOLA: “I DATI DEL 2019 NON SARANNO UTILI”

Questo fine settimana, ogni team avrà a disposizione tre mescole diverse, così come deciso da Pirelli: C2 (dura), C3 (media) e C4 (morbida). In un comunicato ufficiale, Mario Isola ha infatti parlato di quanto il Messico sia imprevedibile: “L’altitudine e il layout del circuito rappresentano sempre una grande sfida in Messico e portano anche alcune sorprese. È un evento imprevedibile con molta varietà strategica. L’ultima volta, medie e dure erano le gomme più importanti e quelle su cui i team erano più concentrati durante la gara. A seconda del graining con la morbida, lo stesso si può ripetere quest’anno“.

Isola ha rimarcato inoltre il fatto che sarà fondamentale capire a fondo la differenza di prestazioni tra soft e medium per sapere qual è la gomma più adatta, raccogliendo il maggior numero di dati possibile nella giornata di venerdì. L’italiano ha dunque escluso che le informazioni del 2019 siano in qualche modo utili alle squadre: “Capire la differenza di prestazioni tra soft e medium sarà fondamentale per le qualifiche. Dopo due anni di assenza, non vediamo l’ora di tornare in Messico, anche se da allora non ci sono stati molti cambiamenti sul circuito. Certo, le vetture sono diverse rispetto al 2019 e i dati di due anni fa non credo siano rilevanti“, ha poi concluso.