mercedes monza 2020

Credits: Mercedes AMG Petronas, press area

Doveva essere un dominio totale Mercedes, con la 90esima affermazione di Lewis Hamilton ampiamente annunciata

Invece la cavalcata del pilota britannico si è arrestata al 19esimo giro, quando è stato richiamato ai box subito dopo che la Haas di Kevin Magnussen ha alzato bandiera bianca sul lato destro della Parabolica. La pit lane era chiusa in quel momento, ma Lewis non ha visto il pannello rosso sulla sinistra, né il muretto lo ha avvertito. Risultato? Il britannico è rientrato per il cambio gomme in solitaria – lo ha imitato poco dopo anche Giovinazzi – e, alla ripresa delle ostilità, ha subìto 10″ di penalità. Sanzione scontata con tanto di attraversamento della corsia box, ciò che ha reso la penalità, di fatto, ben superiore ai 10″: sono stati infatti circa 34, somma del tempo di attraversamento della pit lane e della sanzione.

Hamilton ha ripreso la corsa dal fondo, rimontando furiosamente fino al 7° posto, con una Mercedes poco incisiva dietro alle turbolenze delle altre vetture (probabilmente l’assetto era studiato per una cavalcata solitaria). Attenuante per il britannico sono state le cattive performance dei diretti avversari: Bottas ha chiuso 5°, Verstappen addirittura ritirato per problemi tecnici. “Abbiamo limitato i danni – ha riconosciuto Hamilton – Un settimo posto, più il punto del giro veloce, è un bottino accettabile dopo la penalità. Di certo c’è qualcosa da imparare da oggi. Mi assumo le mie responsabilità per non avere visto il segnale di chiusura della pit lane. Abbiamo sbagliato come squadra e da questo impareremo. Campionato? Non ci è andata male. Abbiamo preso pochi punti, ma Valtteri ha chiuso dietro pure lui, e Max si è fermato”.

CALVARIO BOTTAS

Inspiegabile invece la corsa di Valtteri Bottas. Il finlandese scattava secondo e già al primo giro è scivolato dietro alla Renault di Ricciardo, che ha poi superato durante il pit stop collettivo in regime di safety car. Alla ripartenza, Bottas non è riuscito a sferrare attacchi alla McLaren di Norris, mantenendo fino al traguardo un’insipida quinta piazza. Troppo poco per sperare di impensierire il caposquadra in ottica mondiale.

“Una gara inspiegabile – ha raccontato il 31enne di Nastola – Allo start è successo qualcosa di strano, poi ho avuto un contatto e mi sono convinto di avere forato, ma non era così. Ho perso posizioni e il bilanciamento dell’auto non mi dava un gran feeling. In seguito anche la temperatura dell’acqua si è alzata. Ci sono stati una serie di problemi che non mi hanno consentito di sfruttare la vettura, in più nel gruppo non riuscivo a seguire le macchine davanti. Specialmente in curva sembravano sfuggirmi. Non riusciamo a capire il perché”.