GP Italia 2014, Pirelli: le mescole più dure per il Tempio della Velocità

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Monza è la gara di casa per Pirelli: si trova, infatti, a solo mezz’ora di auto dal quartier generale della società, a Milano, dove vengono progettate le gomme F1. Con le sue famose curve veloci, come la Parabolica, e i lunghi rettilinei seguiti da chicane lente, dove sono alti i carichi longitudinali in trazione e frenata, il circuito italiano rappresenta una bella sfida per le gomme. Per questo motivo, Pirelli ha deciso di portare qui le due mescole più dure del range F1: il P Zero Orange hard ed il P Zero White medium.

Oltre alle forze scaricate, le gomme devono sopportare ulteriori stress derivanti dagli alti cordoli, tipici del circuito italiano. Proprio i cordoli vengono spesso sfruttati dai piloti per trovare la traiettoria più veloce, e lo pneumatico svolge un ruolo chiave nell’assorbire gli impatti come parte della sospensione. Quest’anno, i nuovi regolamenti hanno ridotto i livelli di carico aerodinamico, per cui se da un lato le velocità in curva si sono ridotte, dall’altro le vetture raggiungono le più alte velocità di punta di tutto l’anno, sfiorando i 360km/h. Come a Spa, anche a Monza viene scaricata molta energia sugli pneumatici. Sui rettilinei, la velocità massima può arrivare a toccare i 360km/h; nelle zone di frenata, in un breve lasso di tempo si rallenta di 250 km/h (fino ai 90km/h richieste nelle chicane): questo genera una decelerazione di 4,5g. Queste condizioni combinate aumentano la temperatura delle mescole fino a un massimo di 130 gradi sulla superficie del battistrada. I piloti usano il carico aerodinamico più basso dell’anno, al fine di massimizzare la velocità sui rettilinei: elemento fondamentale per ottenere il giro veloce. Questo significa che gli pneumatici devono fornire tutto il grip meccanico necessario per tenere le monoposto in curva.

La P Zero White medium è una mescola low working range, capace di assicurare massime prestazioni anche a basse temperature. La P Zero Orange hard è una mescola high working range, perfetta per temperature più alte. La temperatura ambientale a Monza è generalmente mite; anche se, in passato, c’è stata qualche gara bagnata. La strategia vincente dello scorso anno fu a una sosta: Sebastian Vettel, Reb Bull, partì con le mescole medium per poi montare le hard al 23° giro.