Credit: @autodromoimola , Official FB Page
Sulle rive del Santerno le cose non sono andate esattamente come ci si sarebbe aspettato. Sarà stato perché i piloti della Ferrari erano dati per favoriti per portare a casa una doppietta nel GP di Emilia Romagna, sarà stato per la pioggia o per la troppa pressione. Non si sa bene quale possa essere la causa. Se una di queste, o in parte, tutte.
L’unica cosa certa è che la pioggia caduta a Imola non ha arrestato la passione dei numerosissimi appassionati. Tra il successo della Red Bull e la disfatta Ferrari, andiamo a scoprire assieme quelli che sono stati i top e i flop del GP di Emilia Romagna.
Non solo Verstappen, ma anche Perez. Ecco perché tra i top abbiamo inserito l’intera Red Bull. Il fine settimana di Imola non avrebbe potuto essere più perfetto per la scuderia di Milton Keynes: dopo aver conquistato la pole position e la vittoria nella F1 Sprint, Verstappen è salito sul gradino più alto del podio anche in occasione del GP di Emilia Romagna.
Se Verstappen è la certezza della Red Bull non si può fare una menzione d’onore anche per Sergio Perez. Il messicano ha svolto egregiamente il suo ruolo di “secondo” dell’olandese, non ha commesso errori e anzi, per farsi prendere, ha fatto cadere in fallo il più illustre degli avversari.
La vittoria di Imola era importante per tutta la Red Bull sia sotto il punto di vista sportivo ma anche personale. Se da un lato la doppietta di Verstappen e Perez è stata una bella iniezione di fiducia per il futuro (dopo i problemi di affidabilità nelle gare scorse), è servita anche a rimettere completamente in corsa per il titolo l’olandese, che alcuni già vedevano sconfitto.
La dieta alla quale si è sottoposta la Red Bull per dare sfoggio di una forma smagliante a Imola sembra aver funzionato. Non si può dire che la RB18 abbia risolto tutti i suoi problemi, ma grazie a quei famosi quattro chili in meno è tornata a essere una monoposto veloce e competitiva.
Pollicione in su anche per Lando Norris. Dopo un avvio di stagione incerto per la McLaren, l’inglese ha disputato sicuramente uno dei migliori fine settimana di tutta la sua carriera. E, a distanza di appena quattro gare, sembra davvero impossibile pensare che la MCL36 vista a Imola sia la stessa dei test in Bahrain.
Una brillante partenza nel GP di Emilia Romagna, ha visto Norris risalire dal quinto al terzo posto prima che, nel giro di pochi giri, venisse superato da Leclerc. Sul podio, Lando, ci è finito anche per una botta di fortuna. La sua posizione avrebbe dovuto essere la quarta se non fosse stato per il rovinoso errore che ha visto protagonista il monegasco della Ferrari.
Nonostante ciò non si può negare che i miglioramenti ci siano stati sulla MCL36 e che abbiano dato i frutti nel giro di pochissime settimane. Se Norris, sesto in campionato, è stato pressoché perfetto a Imola, non si può dire lo stesso del suo compagno di squadra, Ricciardo, che nelle fasi iniziali della corsa per un’ingenuità ha messo subito fuori gioco uno dei due portacolori della Ferrari.
E proprio le difficoltà che continua a mostrare l’australiano della McLaren danno sempre più credito al giovane Norris, ormai non più una sorpresa. Ma un pilota costante, freddo e veloce. Sempre più uomo di punta del team di Woking.
Qualcuno si chiederà perché non ho scritto Alpha Tauri. Semplice: Gasly ormai è una conferma mentre Tsunoda era uno di quei piloti, che a inizio anno avevamo selezionato tra quelli che avrebbero dovuto mostrare quello del quale fossero capaci in questo 2022.
Il pilota giapponese, che se pensiamo ad appena un anno fa lo ricordavamo per le imprecazioni poco lusinghiere nei confronti dei colleghi, per tutto il weekend di Imola ha guidato in modo intelligente. Se nella F1 Sprint è risalito dal 16esimo posto in griglia fino al 12esimo sotto la bandiera a scacchi, in occasione della gara vera e propria ha chiuso al settimo posto. E, cosa non di poco conto, è stato uno dei pochissimi piloti che sia riuscito a effettuare dei sorpassi.
A Imola vince il confronto con Gasly (che ha dato grande prova di guida e tenacia riuscendo a tenersi dietro Hamilton), si dimostra un pilota costante e porta a casa punti importanti per la Alpha Tauri.
Gli uomini di Maranello e Charles Leclerc non superano l’esame conclusivo del primo bimestre e sono rimandati. Ma, anche nella vita, di solito non vanno così le cose? Dopo aver vinto due delle prime tre gare della stagione, la Ferrari, a Imola, disputa il suo peggior fine settimana di questo 2022.
La gara di Imola, almeno sulla carta, avrebbe dovuto rappresentare una passeggiata per il Cavallino Rampante e per i suoi piloti. L’attenzione era tutta sulla Rossa e sul suo pilota di punta, Leclerc, che, nonostante l’errore di domenica, guida ancora la classifica piloti con un buon bottino di vantaggio.
Dopo una promettente qualifica e gara Sprint, i sogni della Ferrari e dei ferraristi giunti numerosissimi a Imola per festeggiare la Rossa, si sono bruscamente interrotti nei giri finali del GP.
Quando ci si gioca i campionati, una delle parole che i piloti dovrebbero aver ben chiaro in testa è massimizzare, ossia portare qualcosa al livello massimo di rendimento, nel nostro caso. Perché i mondiali si vincono, e la storia lo insegna, non solo con le vittorie. Ma anche e soprattutto coi punti raccolti qui e là, quando magari la tua monoposto non è al livello di quella degli avversaria. E diciamocelo. A Imola la Ferrari non è mai stata al livello della Red Bull.
Il weekend da incubo del Cavallino Rampante è stato segnato non solo dall’addio alla corsa, anticipato, di Sainz per mano di una svista di Ricciardo, ma soprattutto per l’errore, per sua stessa ammissione, di Leclerc che, probabilmente a causa della troppa foga per andare a prendere Perez ha commesso uno svarione di gioventù. Avrebbe potuto chiudere tranquillamente al terzo posto, portarsi a casa un altro podio. E invece a Imola, “Il Predestinato” sbaglia, va in testacoda e si appoggia al muro. A fine gara chiuderà in sesta posizione ma poteva anche andare molto peggio per la classifica.
Nei flop non poteva che finirci anche lui, Lewis Hamilton. A pensare che praticamente quattro mesi fa si stava giocando il Mondiale con Verstappen, farebbe pensare che non si stia parlando della stessa persona.
Non si sta dicendo che l’inglese all’improvviso abbia perso le sue qualità, che mai e poi mai mi permetterei di mettere in dubbio (oh… sette mondiali non si vincono mica a caso!) ma tra la W13 che sembra non volerne sapere di comportarsi come si deve e lui, che magari sta facendo più fatica ad adattarsi alla monoposto rispetto a Russell, non si può fare altro se non inserirlo nei flop del fine settimana a Imola.
La classifica però comincia a farsi pesante dopo quattro gare. Russell non è Bottas. E lo si sapeva. La Mercedes non è mai stata in gara, nel GP di Emilia Romagna, come nei passati tre appuntamenti. Ma domenica la differenza vera tra Hamilton e il suo giovane compagno di squadra l’ha fatta la partenza.
Se Russell a semaforo verde è riuscito a balzare dall’undicesima alla sesta posizione, Hamilton non ha approfittato dello start. E dalla 14esima posizione non è riuscito ad andare oltre il 12esimo posto. Bloccato nel traffico come qualunque automobilista sulle autostrade liguri.
Prosegue il periodo di sfiga nera per lo spagnolo. Un’altra gara sfortunata che ha costretto Fernando Alonso a chiudere anticipatamente il GP di Emilia Romagna.
Il pilota di Alpine si è ritirato. Non per colpa sua, e questa va detto. Alonso è stato toccato da Mick Schumacher (anche lui in evidente difficoltà soprattutto nel confronto interno con Magnussen… mica Mazepin), alla seconda curva del primo giro.
Lo spagnolo ha dovuto lasciare prima di tutti la gara di Imola perché ha perso un pezzo della pancia destra della sua A522 in pieno rettilineo. Un altro ritiro che in classifica lo vede arenato sui due punti, al 15esimo posto. Un bottino ben più esiguo rispetto a quello portato a casa da Ocon.
Diciamo che il fine settimana del GP di Emilia Romagna non sarà certo un weekend da ricordare per tutta l’Alpine. Le colpe, almeno in questo avvio di stagione, non sono imputabili ad Alonso. Fernando ci crede e, quando un normale essere umano avrebbe già salutato tutti e chiuso baracca e burattini, lui rimane e guai a parlargli di ritiro dalla Formula 1. Ma sarà la decisione più sensata?