Analisi della redazione Formula 1 Formula 1 2022, quali piloti devono dare una prova di forza? 3 Marzo 2022 Eleonora Ottonello Credit: Mark Thompson/Getty Images Ci eravamo lasciati il 12 dicembre. Verstappen vincitore, inaspettato, del Mondiale; Hamilton grande sconfitto della stagione. Che cosa ci porterà il campionato di Formula 1 2022?Non è un mistero. Anche se per tanti, quello del pilota non è uno sport, in pochi immaginano a che razza di pressioni psicologiche sono sottoposti i corridori del rischio. Oltre agli allenamenti fisici, anche l’aspetto mentale gioca un ruolo fondamentale in Formula 1 e, sarà così anche nel 2022. Se la Formula 1 viene definita la classe regina del Motorsport, un motivo ci sarà. Possiamo affermare con certezza che nell’ultimo trentennio l’evoluzione tecnica delle monoposto ha subito una crescita senza precedenti. Allo stesso modo, ha acquisito importanza anche la preparazione mentale dei piloti, oltre a quella fisica. Una cosa accomuna tutti i piloti di Formula 1: quando abbassano la visiera, non guardano in faccia nessuno. L’unica cosa alla quale pensano è schiacciare a fondo il pedale dell’acceleratore.Chi deve dimostrare di più?Se diamo un veloce occhio ai piloti che compongono la griglia di partenza della campionato di Formula 1 2022, alcuni di loro sono ancora agli albori della loro carriera, altri hanno raggiunto la maturità sportiva e devono consolidare il loro ruolo. Altri ancora, per motivi anagrafici, sono inevitabilmente al loro tramonto. E per non perdere il passo, alcuni di loro, in questa stagione, devono necessariamente dare una prova di forza per dimostrare che possano ancora correre in Formula 1. Credit: @McLaren.Racing, FB pageDaniel RicciardoL’australiano visto in pista nel 2021, nonostante il guizzo di Monza, dove è tornato sul gradino più alto del podio, poco sembra a che vedere col Daniel Ricciardo al quale eravamo abituati. Il pilota di Perth sembra continuare ad avere problemi per dimostrare il suo vero valore. Sebbene l’australiano abbia lottato per tutta la stagione mostrando tenacia e ostinazione per arrivare ai suoi obiettivi, il confronto con Norris è nettamente a favore dell’inglese. Il appena due stagioni il 22enne ha preso le redini della McLaren, nel 2021 ha portato la sua MCL35M in quattro occasioni a podio e, proprio nei giorni scorsi, ha avuto l’onore di portare a debutto la MCL36 nel primo filming day di stagione, a Barcellona. Nonostante Ricciardo si sia messo in mostra in alcune occasioni, la sua incostanza a livello di risultati è costato al team di Woking il terzo posto nel campionato Costruttori.Attualmente l’australiano è uno dei piloti maggiormente pagati della griglia di partenza e ha un contratto che lo lega alla McLaren fino al 2023. Ma se le sue prestazioni non dovessero nettamente migliorare ed essere all’altezza di quelle di Norris nel corso di questa stagione, non sarebbe così improbabile che la scuderia britannica possa valutare la possibilità di guardarsi attorno. Credit: @alphataurif1, FB pageYuki TsunodaTante belle parole sono state espresse per il pilota giapponese, in occasione del suo debutto in Formula 1, nel 2021. È bastato quanto fatto vedere lo scorso anno per convincere la Red Bull che la sua progressione da pilota si stesse indirizzando verso la giusta direzione. Questo però non può nascondere il fatto che il rookie giapponese abbia avuto una prima stagione molto travagliata.Essere diventato il primo asiatico della storia della Formula 1 capace di andare a punti al debutto nel Circus non può bastare. Nessuno pretendeva che Tsunoda, alla prima nella massima serie automobilistica, replicasse i risultati portati a casa dal ben più esperto Pierre Gasly. Anche se il quarto posto, ottenuto ad Abu Dhabi, fa ben sperare per il 2022.To celebrate #Twosday, here’s the one and only @yukitsunoda07 absolutely sending it on his debut as car no.22 in Bahrain 👊💫#F1 pic.twitter.com/Cmft6iBRGT— Formula 1 (@F1) February 22, 2022Nonostante la sua giovane età il giapponese non è più un debuttante e, affiancando ancora una volta il pilota francese, dovrà provare ad avvicinarsi il più possibile a Gasly. Non ci possono essere più scuse. Le monoposto sono di nuova concezione, ma sarà così per tutti i piloti. E tenendo conto di come la Red Bull, e nello specifico Helmut Marko, siano famosi per scartare piloti nel giro di poche stagioni, Tsunoda deve convincere il team di Milton Keynes a non guardarsi attorno. Juri Vips e Liam Lawson sono in attesa. Credit: Mick Schumacher, Official FB PageMick SchumacherApparentemente il debutto del tedesco in Formula 1, cognome ingombrante a parte, sembrava tutto in discesa. La Haas non si è mai rivelata essere una monoposto capace di poter insidiare le avversarie, e a Mick Schumacher, per brillare, era richiesta solo una cosa. Battere il suo compagno di squadra. Forse anche più, rispetto ad altre scuderie, la Haas si è veramente concentrata sul cambiamento regolamentare che ha investito il campionato di Formula 1 in questo 2022. L’obiettivo è chiaro: riuscire a scrollarsi dalle spalle il ruolo di fanalino di coda della griglia di partenza e permettere ai propri piloti di lottare per posizioni migliori. Nonostante Mick sia il figlio del pilota più vincente della Formula 1, non c’è un’ancora di salvezza per il tedesco. Differente il discorso riguardante la posizione di Mazepin. La permanenza in squadra del russo è in qualche modo protetta dall’ampio pacchetto di sponsorizzazioni che suo padre ha portato in Haas, attraverso Uralkali.Il 22enne, membro della Ferrari Driver Academy, è chiamato a completare la sua maturazione quest’anno. Nonostante sia seguito dal Cavallino Rampante, Mick deve dimostrare di meritare il sostegno della Rossa. Quest’anno per Schumacher jr non ci sono scuse. E la pressione che avrà addosso non sarà poca, ma non a causa del cognome e delle aspettative, come sarebbe facile immaginare.Non sono pochi gli appassionati e addetti ai lavori che vorrebbero ripristinare l’abbinamento tra il cognome Schumacher e Ferrari. Sainz permettendo. Perché nel caso lo spagnolo disputi un’altra grande stagione non ci sarebbe da meravigliarsi se il Cavallino Rampante decidesse di puntare sul pilota madrileño. Obbligando, quindi, Schumacher a prendere una strada che lo potrebbe portare lontano dalla Ferrari. Credit: @FernandoAlonsoOficial, FB PageFernando AlonsoCertezze nella vita ce ne sono poche. Una di queste però è la volontà dello spagnolo di proseguire il suo cammino in Formula 1. Il driver di Oviedo, che nel 2022 compirà 41 anni, sarà il pilota più anziano al via del Mondiale dopo il ritiro di Raikkonen. Se Alonso vorrà continuare a correre è molto probabile che Alpine non lo ostacolerà. Avere un pilota come lo spagnolo in squadra, porta un determinato interesse da parte degli sponsor.Nonostante la sua grande esperienza e determinazione, non si può negare che Alonso abbia avuto bisogno di qualche gara prima di riuscire a esprimersi al meglio su un’Alpine. Forse anche normale tenendo conto dei tre anni di assenza dalla massima serie automobilistica. Lo spagnolo non sembra essere deciso a dire addio. E a dimostrarlo ci sono i risultati ottenuti nel 2021. Dalla gara di Baku hanno iniziato a girare positivamente le cose per Alonso. Dopo aver aiutato il suo compagno di squadra, Ocon, a vincere in Ungheria, proprio in Qatar, Alonso è riuscito a salire sul podio, una pista nuova per tutti. Grazie alla sua esperienza.Questa saggezza agonistica, infatti, ha consentito a Fernando di conquistare sette punti in più di Ocon, permettendo ad Alpine di chiudere il campionato col quinto posto finale tra i Costruttori, davanti al rivale di stagione, l’Alpha Tauri. La scuderia francese ha investito molto (e ci crede!) nel cambiamento regolamentare. E sarà maggiormente favorito il pilota che riuscirà a interpretare al meglio le nuove norme. E in questo, Alonso è uno dei migliori. Ed è per questo che il Mondiale 2022 di Formula 1 potrebbe regalare inaspettate sorprese ai tifosi.In ogni caso, anche per una questione di orgoglio personale, il driver di Oviedo dovrà dimostrare di continuare a meritare un sedile in Formula 1. I suoi due titoli del 2005 e del 2006 non bastano per fare curriculum. Credit: @AstonMartinF1Team, FB PageSebastian VettelC’erano grandissime aspettative per la prima stagione del tedesco su Aston Martin. Peccato che Il quattro volte campione del mondo e la scuderia inglese ne escano con le ossa rotte, a causa di un 2021 decisamente sotto le aspettative. Seb ha chiuso la sua prima annata col team britannico al dodicesimo posto della classifica piloti.Esattamente come ha fatto Haas, anche Aston Martin ha preferito concentrarsi sul 2022, per non farsi trovare impreparati al cambiamento regolamentare. A qualcheduno farà sicuramente sorridere un pilota come Sebastian Vettel, abbia bisogno di dare una prova di forza per rimanere in Formula 1. Come ha dichiarato più volte, la decisione del 34enne di Heppenheim di rimanere o meno nel Circus dipenderà molto da come partirà la stagione 2022 di Formula 1. È vero. Il podio ottenuto a Baku (sebbene sia stato squalificato in seguito) e il risultato dell’Ungheria sono stati degli ottimi punti di partenza per gettare delle basi solide. Ma non si può nascondere che, osservando meglio il quadro totale di fine anno, l’accoppiata non ha prodotto quanto sperato.In un certo senso, la situazione di Vettel è simile in tutto e per tutto a quella di Mick Schumacher. Il compagno di Seb, non rischia il posto visto che il padre è il proprietario della scuderia. Ma qui non è solo questione di convincere Aston Martin a tenerlo. Bisognerebbe anche provare a capire quanto sia ancora affamato Vettel: anche se apparentemente il tedesco si stia ancora divertendo nella massima seria automobilistica, un calendario così denso di eventi è compatibile con la sua vita famigliare? Ma soprattutto: correre è ancora la sua priorità? Una cosa è sicura: una AMR22 non all’altezza delle aspettative nel 2022 potrebbe convincere Seb a lasciare il carrozzone. Tags: 2022, Daniel Ricciardo, Fernando Alonso, Mick Schumacher, Sebastian Vettel, Yuki Tsunoda Continue ReadingPrevious Guerra Russia-Ucraina, Ecclestone scettico su alcune scelte del CircusNext A rischio anche il GP d’Australia per Mazepin?