Gp d’Australia: le pagelle del primo giorno di scuola
Inizia una nuova stagione di F1 e ritorna, immancabile, anche il nostro appuntamento con le pagelle. Dopo gli iniziali test invernali, ecco i primi verdetti “ufficiali”emessi dal circuito dell’Albert Park di Melbourne. I giudizi sui big li leggerete a seguire. Ora, però, mi piacerebbe spendere alcune parole per gli “outsiders” che, in generale, hanno sorpreso positivamente.
Iniziamo dai soliti noti: Hulk e Perez hanno fatto il loro dovere, portando a punti una Force India ancora da svezzare che ha anche approfittato della lista partenti per “pochi intimi” di questo Gp d’Australia. Il tedesco, però, ha mostrato ancora una volta la sua superiorità sul messicano. Altra piacevole sorpresa: Sainz jr. Lo spagnolo è stato autore di una gara più che ottima, nonostante l’handicap del pit-stop sbagliato. Ridimensionato, invece, la baby star Verstappen. Ma la vera stella di questo Gp è stata, senza dubbio Felipe Nasr su Sauber. Il brasiliano ha tenuto testa ai big della F1 e non ha mai sofferto alcun timore reverenziale, nè ha commesso alcun errore nonostante questo fosse il suo debutto nei Gp. Ha portato la Sauber al 5° posto dopo una stagione d’inferno. A proposito, i tempi segnati quest’inverno dal team elvetico erano sì sensazionalistici, ma un po di buono c’era anche in quelle performance. Primi punti iridati anche per Ericsson che, però, ci da un’immagine un po più autentica di quello che è il reale valore della Sauber. Adesso iniziamo a valutare i big di questo Gp d’Australia:
Lewis Hamilton: voto 9. Inizia da dove aveva lasciato: il dominio totale. Illude crudelmente Rosberg durante le libere del venerdì salvo piazzare la pole al sabato e la vittoria domenica. Ha sempre dato la sensazione di avere il totale controllo della corsa (a parte i giri finali e i problemi di consumo carburante). Il secondo titolo mondiale gli ha donato una maggiore consapevolezza dei suoi enormi mezzi. E questa non è una buona notizia per i suoi avversari.
Nico Rosberg: voto 6. Per chi partecipa a un campionato che al momento è a due vetture, arrivare secondo non è granchè. E dire che venerdì c’erano tanti sorrisi e ottimismo. E dire che nei test era risultato il più veloce. Poi, però, è arrivato “HAMmer” e si è portato via tutto. Dovrà dare di più.
Daniel Ricciardo: voto 6. L’australiano non è riuscito ad arginare la pochezza (momentanea?) della Red Bull. Il team anglo-austriaco non ripete la sortita a sorpresa dell’anno scorso, una performance che stupì tutti. Adesso il quadro pare un po più desolante. Ricciardo, però, rappresenta una delle loro risorse principali.
Daniel Kvyat: voto 5. Diamo un 5 in attesa di ulteriori chiarimenti da parte della Red Bull in merito a ciò che è successo alla vettura del giovane russo. Debutto sfortunato ma l’esclusione dalla Q3 sembra essere solo colpa sua. Insomma, al di là dei guasti, un inverno pre-campionato davvero poco convincente.
Felipe Massa: voto 6. Aveva un’ambizione troppo alta: quella di insinuarsi tra le due Mercedes. Non possiamo fargli una colpa se non c’è riuscito. Aveva un obiettivo minimo: stare davanti alla Ferrari: non c’è riuscito. E per questo qualche colpa deve pur avere.
Valtteri Bottas: N.C. Il finlandese pareva essere in gran forma, forse anche più veloce di Massa. La schiena lo ha messo ko e speriamo di poterlo rivedere in Malesia. Se non dovesse recuperare, allora potrebbe arrivare l’atteso momento di una donna in F1 dai tempi di Giovanna Amati.
Sebastian Vettel: voto 8. Sarà pure amico di Kimi, ma alla prima curva, del primo Gp della stagione, nel primo Gp in Ferrari, quasi lo sbatte fuori e intende fargli capire chi comanda. Conduce una gara molto intensa, tenendo un ritmo che in pochi si aspettavano potesse avere con la Ferrari. Sembra rigenerato. E alla fine dice pure “Forza Ferrari”…
Kimi Raikkonen: voto 6. La gara del finlandese è un mix di sfortune, colpe e meriti. Kimi può essere giustificato perchè l’inizio della sua gara viene compromesso dal proprio compagno di squadra e la parte finale viene rovinata dai meccanici ai box. Ha le sue colpe perchè quando si trova dietro Ricciardo perde troppo tempo e la squadra è costretta a inventare una strategia cervellotica. Ha il merito, però, di aver segnato una serie di giri veloci convincenti. Speranzosi per il futuro.
Kevin Magnussen. N. C. Il motore arrosto nel giro di formazione gli porta via un’insaspettata chance di essere ancora presente in F1. Tuttavia, non è che nei due giorni precedenti lui e la sua McLaren avessero mostrato chissà quale potenziale. McLaren nel baratro.
Jenson Button: voto 5. Pur con una McLaren così disastrosa rischia anche di andare a punti e, considerando il fatto che aveva tra le mani una sorta di Gp2 da retrovia, sarebbe stato una cosa da sufficienza piena. Un po troppo ottimista con il solito Perez che vede rosso quando è dietro ai suoi scarichi. A parte questo, la sua intelligenza potrebbe fare comodo al team di Woking in un momento così “drammatico”.
Romain Grosjean: voto 6. Anche lui fa parte dei “desaparecidos” dei primi 5 giri. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: le sue prestazioni nelle libere e in qualifica sono state convincenti. Attendiamo un circuito “vero” come quello di Sepang per vedere se la Lotus e lui sono tornati.
Pastor Maldonado: voto 5. Coinvolto nel classico incidente della prima curva, non darei troppe responsabilità al venezuelano per quello che è successo. Nell’occasione, mi è sembrato piuttosto sfortunato. Chissà cosa avrebbe potuto fare. Resta, però, la sfida persa con Grosjean nelle qualifiche.
Felipe Nasr: voto 8. Anche in Gp2 aveva fatto vedere delle ottime cose, ma niente di trascendentale. Qui a Melbourne, invece, ha dato prova di una freddezza e di un controllo che non pensavamo potesse avere. E poi è andato davvero veloce. La Sauber sembra aver iniziato a risalire la china, ma lui ci ha messo tanto di suo.
N. Hulkenberg: voto 7; S. Perez: voto 4; J. Verstappen: voto 5; C. Sainz jr: voto 7; M. Ericsson: voto 6
Giuseppe Lucera