f1 gp australia albert park

Credit: Pirelli Press Area

Mentre in Italia le manifestazioni sportive sono state fermate dal CONI e dal governo, il mondo della Formula 1 va avanti nonostante il pericolo COVID-19

Sono giorni difficili per la sanità mondiale, in piena emergenza coronavirus. Tra chi sottovaluta il rischio contagio e chi è preoccupato sull’impatto che un focolaio potrebbe avere sul paddock, la Formula 1 continua il suo circo itinerante. Le scuderie stanno agendo con estrema cautela per evitare che il personale indisposto possa essere contagiato o possa infettare altri cittadini, ma nonostante le precauzioni, tre casi non ancora confermati di coronavirus hanno colpito i team nel GP d’Australia.

Nello specifico, un membro della McLaren e due della Haas hanno mostrato sintomi di febbre e in via precauzionale è stato messo in atto un piano di emergenza per affrontare questi primi casi. I tre uomini del personale sono stati portati urgentemente presso l’unità di isolamento creata su misura sul circuito di Albert Park e sono stati soggetti di tamponi.

Sulla preoccupante situazione, si è espressa la McLaren. “Possiamo confermare che un membro del nostro team si è auto-isolato in hotel per precauzione, in linea con la nostra politica, dopo aver mostrato sintomi simili al coronavirus. Stiamo aspettando i risultati dei test, ma al momento non disponiamo di un calendario definitivo per questi. Il team opererà secondo il normale programma“.

È IL CASO DI FERMARE IL GP D’AUSTRALIA?

I risultati dei tamponi richiedono diverse ore e nel frattempo entrambe le scuderie hanno confermato che il resto del personale è tornato in hotel, sottoposto a una condizione di autoisolamento fino a notizie certe. Al momento, se il contagio dovesse essere confermato, non sono ancora chiare le conseguenze per la F1 e per il GP d’Australia. Il governo australiano ha intensificato i controlli per cercare di contenere la diffusione del COVID-19, vietando l’ingresso di cittadini italiani nel paese. Questa mossa non ha comunque fermato il personale di Ferrari, Alpha Tauri e Pirelli che avevano raggiunto Melbourne in anticipo.

La stessa Formula 1 sta adottando un approccio scientifico per gestire la crisi coronavirus e ha preparato un piano d’azione nel caso il personale venisse colpito. “Team dedicati di esperti saranno impiegati negli aeroporti, nei punti di transito e nei circuiti per salvaguardare il personale. Ci stiamo focalizzando sulla diagnosi, la gestione e l’estrazione di casi sospetti. I promoter stanno installando punti di quarantena personalizzati per eventuali casi sospetti”.