GP Australia, pagelle: aria di festa a suon di bocciature
I fuoriclasse ci sono stati, ma anche chi ha dovuto lasciare la classe a testa bassa: il successo in Australia ha un sapore amaro per i veri tifosi
A Melbourne si chiude uno dei capitoli più controversi della Formula 1 odierna. I tifosi sugli spalti esultano, undici titoli mondiali sorridono assieme sul podio, la pista invasa dai fan è tutta una festa. Eppure, sono numerosi i dubbi che la gestione di questo Gran Premio lascia dietro. E ancora di più sono le delusioni e i rimpianti di coloro che salutano l’Australia a testa bassa: Leclerc, Russell, Sainz, Gasly… Ma per noi è arrivato il momento delle pagelle del GP d’Australia.
GP AUSTRALIA, PAGELLE: I MIGLIORI
VERSTAPPEN – 10. Unica costante di questo anomalo Gran Premio, Verstappen porta a casa un altro weekend che porta interamente la sua firma. Eppure, nella bagarre di Melbourne non poteva mancare qualche sbavatura anche da parte dell’olandese. La timida partenza e il lungo sull’erba all’ultima curva sono le uniche macchie di una gara, come al solito, perfetta.
MERCEDES – 9. Primo podio – ufficiale – per la scuderia di Brackley che, grazie alla foga giovanile di Russell e alla famelica esperienza di Hamilton, è stata la coprotagonista di questo Gran Premio. Grande soddisfazione per il team che risorge dalle cenere di quelle problematiche con cui faceva i conti proprio un anno fa. Sarebbe potuto essere un weekend impeccabile, se non fosse stato per il ritiro del malcapitato Russell. E anche qui, comunque, il problema di affidabilità lascia qualche ombra sul successo Mercedes.
ALONSO E GASLY – 8. Il primo, ormai, al suo terzo podio consecutivo; il secondo, l’outsider indiscusso del Gran Premio. Sia Alonso che Gasly hanno lasciato il segno sul circuito di Melbourne, entrambi emblema dell’ambizione delle rispettive scuderie di crescere e dare fastidio ai top team. Peccato che, a Melbourne, il francese abbia lasciato letteralmente il segno, piantando la propria monoposto sul tracciato dopo il contatto con il compagno di squadra.
SAINZ – 7. Avrebbe meritato almeno un voto in più, se non fosse stato per l’incidente alla ripartenza che gli è valso cinque secondi di penalità – giusta o meno che sia. In Australia, Carlos Sainz regala una buona performance, rimontando con poca difficoltà dopo la prima bandiera rossa e mantenendo costante il distacco con l’Aston Martin del connazionale. Un barlume di luce, seppur insufficiente, per un team in estrema difficoltà.
Raw emotions from Carlos Sainz 😩#AusGP #F1 pic.twitter.com/snsErM9nGA
— Formula 1 (@F1) April 2, 2023
I RIMANDATI E I BOCCIATI
MCLAREN – 6. Tra gioie e delusioni, l’unica che può dirsi realmente soddisfatta è la scuderia McLaren. Prima della bagarre finale, Lando Norris vantava un posizionamento in zona punti, mentre il padrone di casa Oscar Piastri cercava di strappare il punticino del decimo posto a Yuki Tsunoda. Alla fine, ringraziano le due Alpine per essersi fatte fuori a vicenda, e portano a casa ben dodici punti.
FERRARI – 5. Il team torna da Melbourne con il sacco vuoto: zero punti per la scuderia di Maranello. La buona – e inaspettata – prestazione che la SF-23 ha regalato tra le curve del circuito australiano, in condizioni di sforzo per gli pneumatici, serve a ben poco. La Ferrari non può accontentarsi di essere la quarta forza. Ma soprattutto, non può permettersi strafalcioni come quello dell’incomprensione via radio durante le qualifiche.
GESTIONE GARA – 4… o anche zero! Incommentabili le decisioni della direzione gara, tra la cocciuta ostinazione a voler riprendere una corsa ormai giunta al termine e la comicità di una penalità assegnata per un incidente accaduto in un giro che per la direzione non è avvenuto! Senza parlare dell’esclusione immotivata delle due Alpine dalla classifica finale. La direzione di gara si è rivelata, per l’ennesima volta, inadeguata.