GP Australia, FP1: il dominio continua, si fanno vedere le rosse sbagliate
Risveglio con il rombo dei motori: al GP d’Australia le FP1 si svolgono nella notte europea, ma le sorprese sono poche
Splende il sole a Melbourne, mentre l’Italia dorme serena. Il semaforo verde delle FP1 del GP d’Australia scatta alle 3:30 del mattino per tutta l’Europa centrale. Non ci sono sorprese, è Max Verstappen a dominare la prima sessione di libere, seguito da un inaspettato Lewis Hamilton. Terzo Perez, il quale non aveva però montato la mescola più morbida. Alonso dista pochi millesimi dal messicano, le Ferrari seguono subito dopo, ma non sono loro le rosse ad avere lasciato il segno.
Poche sorprese nella prima mezz’ora
Non c’è tempo da perdere, viste le previsioni incerte circa il meteo, dunque quasi tutti i piloti scendono in pista già nei primi cinque minuti. La scelta delle mescole si divide quasi equamente tra medie e dure. Solo il Campione del Mondo in carica sceglie di fare i propri primi tentativi con la soft. Lo stesso pilota, quasi nell’immediato, lamenta problemi di downshift, mentre i team radio degli altri piloti evidenziano saltellamento. Le due Red Bull sono, come prevedibile, in testa, mentre le Ferrari occupano la settima e la dodicesima posizione, ma con gli pneumatici bianchi. Terzo e sesto posto per Mercedes con gomma gialla.
La classifica cambia costantemente e vede ben presto Ferrari salire alle spalle di Hamilton – per Sainz – e Russell – per Leclerc. Stroll è terzo, Alonso ancora non pervenuto, ma Aston Martin promette nuovamente bene. Lo spagnolo inizia il proprio giro quando la maggior parte delle altre monoposto si trovano ai box, ma non concretizza, facendo segnare il quattordicesimo crono. Per i successivi minuti, le attività in pista rallentano notevolmente, con appena cinque vetture sul tracciato. Questo, però, permette ad Alonso e Albon di inserirsi tra le prime posizioni: quarto il thailandese, quinto il due volte iridato.
La prima mezz’ora di libere si avvia verso il termine con il traffico in pista che aumenta. Sainz si migliora bene, raggiunge la terza posizione a “soli” 4 decimi da Perez, nell’apparentemente irraggiungibile Red Bull. Leclerc lima ulteriormente il tempo delle Ferrari, superando il compagno e mostrandosi più lento di Verstappen di 588 millesimi. Da segnalare Piastri, settimo, seppur con mescola soft. Il confronto con Norris, quattordicesimo, risulta impietoso.
Attività ridotta, doppia bandiera rossa
A 25 minuti dal termine della sessione, torna a farsi sentire Alonso con il terzo tempo, a sandwich tra Perez e Leclerc, con pochissimo distacco da entrambi. Si segnalano diverse escursioni di pista, tra cui le due Haas e Tsunoda. Viene poi esposta bandiera rossa per un problema, riscontrato da tutte le scuderie, al GPS, che non permette il ritorno in pista. Nel frattempo vengono anche puliti alcuni detriti.
Si riparte, ma ai piloti restano appena 14 minuti per completare la raccolta di dati della mattinata (australiana). Si passa dunque alla simulazione passo gara, con Alonso che si mostra nuovamente in ottima forma. Verstappen invece fatica tanto da arrivare a fare un testacoda e rovinando completamente gli pneumatici. Anche Sargeant finisce fuori pista, ma a differenza dell’olandese non riesce a ripartire e scende dalla vettura. I commissari espongono, dunque, la seconda bandiera rossa della sessione. Mancando solo cinque minuti, la sessione non riprende.