Google Maps, perché non ti suggerisce mai il percorso più breve | Se vuoi risparmiare carburante non seguirla mai

Maps, l'app di Google compie 20 anni - pixabay - F1World.it
L’iconica app di Google ha iniziato a fare cilecca: Maps non ti suggerisce mai il percorso più breve. E se vuoi risparmiare carburante guarda altrove.
Compie vent’anni Google Maps. Tanto è passato da quell’8 febbraio che avrebbe cambiato il modo di guidare, o camminare, per sempre. Furono coloro che utilizzavano Explorer e Firefox a usufruire di quel rivoluzionario (per l’epoca) servizio geografico sviluppato dal colosso di Mountain View che consente la ricerca e la visualizzazione di carte geografiche di buona parte della Terra. Qualche settimana dopo Maps fu disponibile su Opera e Safari.
L’app più iconica di Google si è evoluta con il passare del tempo allargandosi a macchia d’olio in tutto il mondo, iniziando a fornire le immagini satellitari e mettendosi al servizio delle imprese per pubblicizzare la propria attività direttamente su Maps.
Nel 2008 il servizio taxi, due anni dopo gli itinerari per i ciclisti. Mappatura dei fiumi e canali, Road Mapper, fino ad arrivare (in Italia) alla vista immersiva: immagini 3D e interattive di alcuni punti di interesse, in funzione dell’ora e del meteo previsto.
Ormai con Google Maps si può fare di tutti e di più, dalla ricerca del rifornimento carburante fino alle informazioni sul tasso di inquinamento dei luoghi, passando per le nuove funzionalità per le auto elettriche. Tutto molto bello, prendiamo per oro colato ciò che ci dice Google Maps, ma è davvero così?
Questione di algoritmo e calcoli intelligenti
Chi pensa che Google Maps sia infallibile, si sbaglia di grosso. Tante le falle, al di là delle sue vulnerabilità. L’app per esempio non dà priorità alla distanza più breve, ma piuttosto all’orario di arrivo previsto. Perché?
Per la sua base, Google Maps è stato sviluppato con un algoritmo e calcoli intelligenti che valuta lo stato del traffico in tempo reale e rileva possibili problemi, come incidenti o ingorghi. Se un percorso più breve presenta questi inconvenienti, l’algoritmo suggerirà un’alternativa più lunga ma più veloce. Ma se non verrà effettuato un aggiornamento istantaneo, ci ritroveremo a percorrere la strada più lunga con un maggiore consumo di carburante. In tal caso meglio cercare altro che basarsi apriori su Maps.

Questione di abitudini
Un’altra caratteristica un po’ arma a doppio taglio è che Google Maps tiene conto delle abitudini di guida di un singolo automobilista. Il che significa che se si sbaglia il presupposto, l’app continuerà a suggerirti percorsi familiari, non proprio il massimo se il punto di partenza non è ottimale.
Per fortuna che questo apprendimento automatico che cerca di personalizzare i tuoi viaggi in base alla tua storia, può essere disattivato eliminando la cronologia delle posizioni e l’attività web nei controlli del tuo account. In questo modo Google Maps non utilizzerà la cronologia per suggerirti percorsi. Va bene affidarsi a Google Maps, ancora meglio ragionare in base a una determinata situazione piuttosto che dare tutto per scontato.