Formula 1, Wurz parla di sicurezza: «Halo è bruttino ma è necessario»
Il Gran Premio di San Marino del 1994 e la morte di Ayrton Senna hanno segnato un punto di partenza fondamentale per tutta la Formula 1. Dalla scomparsa del pilota brasiliano il Circus ha iniziato a lavorare maggiormente e a concentrare gran parte dei propri sforzi proprio a livello di sicurezza e non si può nascondere che, nonostante in questi ultimi anni siamo stati obbligati a fare i conti ancora con la morte e in ben due occasioni, gli standard attuali sono evidentemente migliorati. In particolar modo l’abitacolo, rispetto a quelli di vent’anni fa, sono molto differenti, rialzati per avvolgere il pilota, e rinforzati con uno strato di Kevlar, materiale utilizzato anche per la produzione dei giubbotti anti-proiettile.
L’unica parte del pilota che rimane scoperta è il casco e, bocciata l’idea di chiudere definitivamente l’abitacolo, si è iniziato a cercare svariate soluzioni per proteggere anche la testa dei corridori. Nel corso dell’inverno la FIA ha messo al vaglio alcune soluzioni che come scopo avrebbero proprio quello di salvaguardare l’unica parte del pilota che rimane esposta e, come ci ha mostrato anche l’incidente mortale in Indycar di Justin Wilson, quella che tende maggiormente a essere colpita da detriti che potrebbero rivelarsi fatali per i piloti. Nonostante la Red Bull si sia messa al lavoro per convincere la Federazione Internazionale a prendere in esame anche il proprio dispositivo, la scelta della FIA sembra essere ricaduta sull’Halo della Mercedes, costituito da un pilone centrale di carbonio agganciato all’abitacolo mediante due montanti laterali.
Dello stesso parere della Federazione Internazionale si è mostrato essere anche Alex Wurz, ex di Formula 1 e attuale Presidente della GPDA, l’associazione dei piloti, dove tutti i corridori avrebbero votato a favore per è implementare la loro sicurezza al volante: «Halo potrà non essere bello ma è necessario e la maggior parte dei piloti la pensa esattamente come me. Quando ci hanno chiesto di votare, tutti si sono espressi a favore – ha commentato l’ex pilota di Benetton, McLaren e Williams ai colleghi di Autosport – Alcuni esperti lavoreranno per fare in modo che abbia un aspetto differente, una struttura più gradevole alla vista ma che non cambi la sua funzione. Ci saranno ancora molti studi per arrivare alla sua soluzione finale, ci saranno aggiornamenti. La FIA lo vuole introdurre sulle vetture di Formula 1 ma per vederlo nella sua forma definitiva ci potranno servire anche tre o quattro anni».
Proprio pochissimi giorni dopo che la Ferrari ha provato l’Halo della Mercedes in occasione dei test invernali che si sono tenuti al Montmelò, la Red Bull ha pubblicato alcuni schizzi riguardanti la sua proposta, una struttura alternativa che disporrebbe di un parabrezza in acrilico tenuto in piedi dai piloti laterali di sostegno sulla vettura: «L’alternativa presentata dalla Red Bull è una bozza, non sono stati ancora fatti calcoli per le dimensioni che dovrebbe avere. Personalmente lo ritengo più carino di quello Mercedes ma è una cosa soggettiva, ad alcuni piloti piace di più, ad altri meno. L’importante è che la funzione sia la stessa, ossia proteggere la testa del pilota», ha concluso.