Formula 1, Toro Rosso: quando la rivalità (forse) fa bene alla squadra

Se gestita nel modo corretto non tutte le rivalità tra piloti di una stessa scuderia sono costrette ad affiorare violentemente come è accaduto con Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Proprio a tal riguardo Christian Horner, Team Principal Red Bull, è convinto che la concorrenza tra i piloti della Toro Rosso rappresenta un beneficio per la squadra. Il Mondiale 2016 di Formula 1 è appena cominciato ma la Silly Season ha iniziato, regolare come un orologio svizzero, a far sentire la sua presenza nel paddock. Uomo mercato, a tal riguardo, è Max Verstappen. Il pilota olandese, tenuto sott’occhio sia dalla Mercedes sia dalla Ferrari, si è messo in mostra fin dal suo debutto a suon di ottime prestazioni e sorpassi eccezionali.

Eppure tra i ragazzini terribili della Toro Rosso c’è un motivo in più per essere in lotta: Verstappen o Sainz, nel 2017, potrebbero prendere il posto di Kvyat in Red Bull nel caso il pilota russo deluda le aspettive della scuderia austriaca: «È dalla Toro Rosso che inizia tutto per i nostri piloti. È stato così per Ricciardo e Kvyat, per Vettel prima di loro e infine, ora anche per Verstappen e Sainz – ha commentato Horner – Per una scuderia avere a propria disposizione così tanti talenti è fantastico. Non abbiamo problemi a trovare piloti veramente competitivi».

Eppure proprio in Australia è andato in scena il primo momento di tensione tra i due giovincelli della scuderia di Faenza. A Melbourne Max, impaziente di superare Carlos, ha chiesto più volte l’aiuto della scuderia quando ha visto che lo spagnolo aveva difficoltà a superare i piloti davanti alla sua vettura. La mancata risposta da parte del muretto della Toro Rosso, complici i nuovi regolamenti per le comunicazioni radio, fanno andare su tutte le furie l’olandesino che, forse per il troppo nervosismo è autore di un testacoda dopo un contatto con Palmer. Gli ingredienti per una ricetta di successo ci sono tutti. Nonostante Horner tenda a minimizzare i fatti non resta che capire se si tratta di un episodio occasionale oppure se si è creata un’altra spietata rivalità tra due compagni di squadra.