Formula 1 | Sebastian Vettel, il cuore contro l’ostacolo
Dopo anni a rincorrere, dopo anni prima a sperare nella pioggia, poi nel caldo, la Ferrari è tornata ad essere competitiva in ogni condizione e, probabilmente, la miglior vettura del lotto. Ce lo hanno confermato i primi quattordici appuntamenti del Mondiale 2018 di Formula 1 che hanno visto le Rosse, con Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, giocarsi la vittoria in tutte le tappe, nessuna esclusa.
Eppure, guardando la classifica, né il team, né uno dei due piloti è in testa alla graduatoria, sintomo che sin qui non tutto ha funzionato al meglio. Se da Kimi Raikkonen ci si attendeva un ruolo marginale, su Sebastian Vettel erano riposte le migliori speranza e se guardiamo i punti di distacco tra i due nessuno potrebbe mettere in dubbio il buon operato del tedesco.
Andando ad analizzare la stagione dell’ex Red Bull, però, sono molte le pecche che lo hanno allontanato dalla vetta della classifica, attualmente detenuta da Lewis Hamilton, il migliore fino a questo momento non tanto in velocità, ma come costanza. Il pilota Mercedes, pur incappando in qualche weekend opaco (cosa sempre capitatagli in carriera) non ha praticamente commesso errori, mentre è in molte occasioni riuscito a massimizzare il risultato, sia personale, che del team.
Nessun dubbio sul fatto che Mercedes abbia fatto di tutto per favorire l’angloamericano, mettendo spesso Valtteri Bottas al servizio del suo compagno più titolato. Ma in Formula 1, come nello sport in genere, sono i risultati a contare ed in questo momento la strategia Mercedes sta pagando. Paga che sta prendendo Sebastian Vettel causa spesso di un’eccessiva… generosità!
Il freddo e “spietato” Sebastian Vettel dei tempi della Red Bull, quando il binomio tra il tedesco e Newey navigava a gonfie vele, ha lasciato spazio ad un Vettel più impulsivo, se vogliamo più italiano. Dai team radio piccati degli scorsi anni, ad una foga che, seppur non dimostrata più via radio, si rispecchia in pista.
Tanti, troppi i punti che potenzialmente il quattro volte campione del mondo ha lasciato per strada. Se si esclude il testacoda causato dal contatto con Verstappen in Cina, dove il tedesco è stato del tutto incolpevole, ritroviamo una serie di situazioni dove il non tentare di guadagnare una posizione sarebbe significato evitare una collisione.
Ad eccezione della Germania, quando l’errore, seppur in condizioni precarie, è indiscutibile, gli altri sono prettamente errori di valutazione, comprensibili quando si lotta con una monoposto inferiore, ma innecessari quando la vettura offre possibilità di vittoria ad ogni gara.
Da Nico Rosberg, a molti addetti ai lavori: sono in molti a credere che l’atteggiamento di Sebastian Vettel non stia permettendo alla Ferrari di portare a casa un titolo mondiale finalmente alla portata della scuderia di Maranello. Un “processo”, quello a cui è stato sottoposto il tedesco negli ultimi giorni che non intacca il suo talento innato, ma almeno in questa stagione pare che il suo nuovo cuore latino si sia infranto contro l’ostacolo.