Formula 1 | Rookies 2019, la grande sfida: Giovinazzi, Russell, Norris e Albon al microscopio

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© Alfa Romeo Racing, Williams, McLaren Press Area

Manca nemmeno ventiquattro ore all’avvio ufficiale della stagione 2019 di Formula 1. Piloti e team scenderanno in pista, per la prima volta dell’anno, a Barcellona, sul tracciato del Montmelò, domani, lunedì 18 febbraio.
Nonostante la grande attesa sia riversata tutta sulla Ferrari e sulla Mercedes per vedere a che punto stia effettivamente lo sviluppo delle monoposto che hanno galvanizzato gli ultimi campionati, non si può nascondere l’interesse che da tradizione suscitano i Rookies.

Dopo aver assistito a una grande stagione di debutto per Charles Leclerc che, appena al suo secondo anno in Formula 1 si è visto promuovere direttamente in Ferrari, al fianco di Vettel, quest’anno le luci della ribalta saranno riservate tutte per Lando Norris che correrà per la McLaren, Alexander Albon in Toro Rosso, George Russell, attuale campione della F2 che è riuscito a conquistare un sedile della Williams e per Antonio Giovinazzi che, sebbene tecnicamente non è un debuttante assoluto visto che ha già disputato due Gran Premi, proprio per la sua breve esperienza sembra giusto includerlo nella lista.

Ogni anno è la stessa storia. Nonostante il grande lavoro al simulatore che ha lo scopo di far trovare pronti i piloti per il debutto vero e proprio in pista, la vera differenza è rappresentata dalle sfide. Prove che tutti dovranno affrontare ma che allo stesso tempo sono differenti.

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ANTONIO GIOVINAZZI – Tenendo conto che l’età media del debutto in Formula 1 si aggira sui 20/21 anni, la prima sfida che attende Antonio Giovinazzi riguarda l’età. Il 25enne italiano, alla sua prima stagione da pilota titolare, dovrà mostrare nel minor tempo possibile di meritare l’opportunità offertagli dall’Alfa Romeo Racing.
Nonostante la sua grande esperienza nel mondo delle corse, e soprattutto nel ruolo di terzo pilota, parte in una posizione leggermente svantaggiata. Sulla griglia di partenza ci sono ragazzi tipo Max Verstappen che, a nemmeno 21 anni, vantano una buona dose di maturità in Formula 1, essendo saliti anche sul gradino più alto del podio.

Oltre che prettamente alla questione anagrafica, la pressione attorno ad Antonio Giovinazzi potrebbe arrivare anche dalla stessa scuderia. Per la prima volta dal lontano 1985, l’Alfa Romeo torna a gareggiare ufficialmente in Formula 1 e, c’è da scommetterci, vorranno fare in assoluto del loro meglio per rilanciare il team nel miglior modo possibile. E per riuscirci, ovviamente sarà fondamentale l’aiuto dei piloti.
Il pilota di Martina Franca dovrà fare i conti con un collega del calibro di Kimi Raikkonen. Il finlandese ha ancora molto da offrire a questo sport. Basti ricordare che l’ex ferrarista è tornato sul gradino più alto del podio solo cinque mesi fa e proprio la sua esperienza e la sua costanza potrebbero mettere in difficoltà il nostro connazionale che invece si trova ad affrontare per la prima volta in carriera una stagione completa di Formula 1.

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GEORGE RUSSELL – L’attuale Campione del Mondo di Formula 2 si è assicurato un sedile per la stagione 2019 di Formula 1. Eppure proprio la sua esperienza in Williams potrebbe segnare in maniera permanente la sua carriera.
Nonostante l’opportunità di correre nella massima serie dell’automobilismo sportivo, la Williams sta affrontando un periodo di crisi nera. La stagione scorsa il team inglese ha conquistato appena sette punti iridati e, a meno di clamorosi colpi di scena, sarà difficile per George Russell mettersi in mostra.

Quando si ha tra le mani una monoposto nata male come la FW41 è pressoché impossibile valutare la prestazione dei piloti nella loro completezza. Quanti di noi potrebbero affermare con certezza che Stroll e Sirotkin non abbiano le qualità necessarie per correre in Formula 1 a seguito della stagione scorsa?

Oltre alla questione della vettura per il giovane pilota britannico sarà difficile confrontarsi col suo compagno di squadra, un certo Robert Kubica. Sebbene il polacco sia quasi da dieci anni fuori dalla Formula 1, a seguito del tremendo incidente avvenuto nel 2011 al Rally di Andora, e infatti in tanti si stanno chiedendo se sarà effettivamente pronto e competitivo per correre in Formula 1, non si può nascondere di trovarsi davanti a uno scenario interessante. Spesso e volentieri proprio il confronto col proprio compagno di squadra rappresenta il termine di paragone più equo per un pilota.

Ma per Russell non sarà facile in ogni caso. Per l’attuale Campione del Mondo di Formula 2, paragonato più volte per talento a piloti del calibro di Hamilton e Alonso, battere Kubica potrebbe diventare un’arma a doppio taglio: o gli vengono riconosciute le sue capacità o verrà visto come “quello che ha battuto un pilota che ha subito un grave infortunio“.

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LANDO NORRIS – Il nuovo pilota della McLaren è sicuramente quello dal quale ci si aspetta di più. Il 19enne, campione 2016 della Eurocup Formula Renault 2.0 e campione 2017 della F3 europea, stella del programma per i giovani del team McLaren, negli ultimi cinque anni ha vinto la bellezza di 46 gare. Nemmeno Hamilton (37) e Vettel (29) si erano presentati in Formula 1 con un palmares di questo tipo. Bisognerà vedere se, monoposto permettendo, riuscirà a mostrare tutto il suo talento.

A differenza di quanto si potrebbe pensare, proprio l’addio di Alonso ha portato la McLaren a decidere di far debuttare da titolare Norris in Formula 1.
E proprio Norris, sicuramente il rookie più interessante che vedremo in pista nel 2019, avrà il duro compito, assieme a Sainz JR, di prendere a braccetto la scuderia inglese e portarla più avanti possibile in griglia, come riusciva a fare lo spagnolo.

Ma la sfida che lo aspetta al varco si preannuncia già impegnativa sotto vari aspetti: la McLaren ormai manca dai grandi palcoscenici da tempo. Terminata l’era Honda, grazie alla collaborazione con Renault si cerca di ripartire per tornare ai vertici della Categoria regina del Motorsport.

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ALEXANDER ALBON – Nessuno si sarebbe aspettato il suo ingaggio da parte della Toro Rosso. Il pilota inglese appena lo scorso luglio aveva firmato un contratto triennale con la Nissan Motorsports e.DAMS per correre in Formula E. In questi mesi Albon ha avuto il difficile compito di imparare il più velocemente possibile tutto quello che riguarda un team di Formula 1, una cosa non facile da fare nel suo caso, tenendo conto della grande pressione che avrà addosso. Non tanto per quanto riguarda la sua prima stagione nella classe Regina del Motorsport, quanto tenendo conto che la Toro Rosso ha l’ingrato compito di sfornare i giovani talenti che un giorno potremmo vedere a bordo della Red Bull.

E proprio per questo 2019, la scuderia italo-austriaca ci offre una line up di piloti del tutto inedita. Albon, che correrà a fianco di Daniil Kvyat, a seguito della promozione di Gasly ha di fatto preso il posto del neozelandese Brendon Hartley, recentemente passato in Ferrari per il lavoro di sviluppo al simulatore.
Questo di fatto è il ruolo che è stato appioppato alla Toro Rosso: i piloti che riescono a impressionare la dirigenza vengono dirottati al mail team; gli altri sono in automatico scartati. E sarà così anche per Albon che già sente soffiare sul suo collo l’ingombrante presenza di Dan Ticktum, con ogni probabilità il prossimo giovane destinato a debuttare in Formula 1 con la Toro Rosso.
D’altro canto non possiamo dimenticare la Honda: il costruttore giapponese ha il desiderio di riuscire a portare nel Circus un pilota nipponico, forse con la scelta di Albon, che ricordiamo avere cittadinanza thailandese, è riuscita a trovare un punto di incontro con la Toro Rosso.