Credit: Mercedes Press Area
Siamo solo alla seconda settimana di luglio. Il caldo, nella maggior parte delle nostre città, è soffocante. In tanti sono partiti per le vacanze e a ricordarcelo, sono le strade vuote che percorriamo per andare a lavorare. I visi che invece continuiamo a incontrare negli ascensori e sui marciapiedi fanno parte di coloro che fanno il conto alla rovescia per le ferie, che coincideranno col mese di agosto.
E lo stesso vale un po’ anche per la Formula 1. Quando mancano praticamente tre Gran Premi prima della pausa estiva e, immancabilmente come ogni anno, inizia la Silly Season della Formula 1.
Le voci, fondate o meno, riguardante il mercato piloti iniziano a rincorrersi. I rumors su clamorosi passaggi di casacca alimenteranno la Formula 1 anche quando non saranno le monoposto a darsi battaglia in pista. E anche se la vera Silly Season non è ancora partita ufficialmente, materiale da analizzare ne abbiamo a sufficienza.
MERCEDES
È già da almeno un paio di mesi che a Brackley si stanno chiedendo il da farsi con Valtteri Bottas. Dopo un avvio di campionato entusiasmante, il finlandese sembra essersi un po’ perso nel corso di pochissime gare.
Il 30nne è al suo terzo anno con le Frecce d’Argento e proprio la scuderia tedesca potrebbe decidere di rinnovargli il contratto per ulteriori dodici mesi, fino al 2020.
Il finlandese dalla sua è riuscito a stabilire con Hamilton e con la squadra un rapporto di armonia e coesione, che effettivamente ha fatto bene a tutta la Mercedes, a seguito della tribolata convivenza tra Rosberg e l’inglese.
Proprio questo potrebbe essere uno dei motivi che porterà la scuderia tedesca a non rischiare, preferendo la solidità attuale al, magari, desiderio di provare qualcosa di nuovo.
Proprio i risultati potrebbero valergli la riconferma: Valtteri Bottas attualmente occupa la seconda posizione nel mondiale piloti con uno svantaggio di trentuno punto rispetto al suo compagno di squadra, Hamilton, leader della classifica con 197 punti. Nulla a che vedere con la situazione di un anno fa dove il finlandese occupava la sesta posizione della classifica con un ritardo di 53 lunghezze dal pilota inglese.
Nel caso la Mercedes decida di non rinnovare il contratto a Bottas, i candidati al sedile del finlandese sono Esteban Ocon e Max Verstappen.
Se il francese cercherà effettivamente di tornare in qualità di pilota ufficiale dopo essere stato posteggiato nella veste di riserva, l’olandese potrebbe essere tentato dalla proposta della Mercedes, soprattutto nel caso in cui la Red Bull non riesca a tenere il passo per permettergli di avere a sua disposizione una monoposto che possa consentirgli di aggiudicarsi il titolo mondiale.
Eppure, nonostante i rumors, se avessi cento euro da buttare via scommetterei sulla riconferma di Bottas. Wolff ha recentemente dichiarato di essere pronto a liberare Ocon dal contratto, in modo che il francese possa proseguire la sua carriera in Formula 1 (altrove) mentre una coppia Hamilton-Verstappen è poco realistica da vedere (e da gestire). Quindi, tutto, sembra essere probabilmente rimandato al 2020.
FERRARI
In teoria, quanto scritto per la Mercedes, dovrebbe valere anche per la Ferrari. Leclerc ha un contratto col Cavallino Rampante in scadenza nel 2022; Vettel dovrebbe correre coi colori della Rossa almeno ancora per tutto il 2020. A maggior ragione ci si è messo in mezzo anche il team principal, Mattia Binotto, a confermare la volontà della Ferrari e dei suoi piloti di non andare a modificare la line up il prossimo anno.
Si, ok. Tutto normale. A meno che le voci riguardanti un possibile ritiro di Vettel non si rivelino corrette. Anche se il quattro volte Campione del Mondo di Formula 1, a secco di titoli dal 2013, ha più volte ammesso di non aver nessuna intenzione di appendere il casco al chiodo a fine anno, bisogna vedere se trattasi di un reale pensiero o di parole di circostanza.
Facciamo un esempio: nessuno avrebbe minimamente immaginato che dopo aver vinto il suo unico titolo, Nico Rosberg, decidesse di dire basta. Non c’è stato un segnale, per tutta la stagione, che potesse far immaginare ciò. E questo accade perché siamo umani, abbiamo pensieri, sensazioni, siamo esseri istintivi. E può essere tranquillamente che Seb non ci pensi, non così tanto come i media vogliono farci credere. Ma può essere comunque sia un’ipotesi.
Nello sciagurato caso in cui la Ferrari sia obbligata a dire addio al pilota tedesco, scongiurato un possibile arrivo a Maranello di Verstappen, Daniel Ricciardo sembra essere il pilota che ha maggiori opportunità di occupare il sedile che, forse, verrà lasciato vuoto. Il pilota australiano è sempre stato legato alla Ferrari. Forse un po’ meno da quando a Maranello si è deciso di portare avanti le ultime volontà di Sergio Marchionne, andando a rimpiazzare Raikkonen con Leclerc.
RED BULL
Le indiscrezioni si sprecano. Sia da un lato che dall’altro. Potremmo scrivere paginate tra Verstappen e Gasly, per ragioni molto diverse, che ovviamente vi eviteremo. Proprio a seguito dei rumors che hanno fatto il giro del mondo a riguardo di un possibile interessamento della Mercedes per l’olandese, la Red Bull e Honda stanno facendo di tutto per dimostrare alla propria stellina di trovarsi al posto giusto per puntare alla vittoria del titolo mondiale. Non c’è motivo di lasciare Milton Keynes. Ed effettivamente quando visto in Austria, sarebbe quantomeno servita per alleggerire le perplessità di Max.
Dall’altro lato del garage ce n’è anche per Pierre Gasly. Il francese ha faticato, e sta continuando a farlo, da
quando è stato promosso nel team principale. Non c’è stato un week end di gara in cui ognuno di noi non si sia fatto delle domande sul futuro del pilota, soprattutto tenendo conto del raffronto diretto col suo compagno di squadra.
Proprio a tal proposito, tra i tre top team, il sedile maggiormente in bilico sembra essere proprio quello di Gasly. La Red Bull, e in particolar modo Helmut Marko, non ha mai nascosto di credere fermamente nelle qualità del transalpino. Non a caso il team austriaco si è reso disponibile a dare tempo a Gasly, fino a termine della stagione. Un comportamento magnanimo da parte di una scuderia che non ci ha mai messo troppo tempo ad arrivare alla decisione di mettere alla porta uno dei propri piloti, anche a stagione inoltrata.
Anche se i candidati più probabili a prendere il posto di Gasly in Red Bull dovrebbero essere Daniil Kvyat, che tra pochi giorni diventerà padre, e Alex Albon, non va sottovalutato il peso di Patricio O’Ward. Il messicano, che sta correndo attualmente in IndyCar con Carlin, sembra essere diventato il nuovo pupillo di Marko, dopo aver non solo appiedato Dan Ticktum nella Super Formula a causa dei risultati non soddisfacenti ma anche estromesso dal programma junior.
MCLAREN
La McLaren si è presentata con una line up completamente rinnovata già quest’anno. Dopo l’addio di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne, a Woking sono atterrati Carlos Sainz JR e Lando Norris. Una boccata d’aria fresca. Entrambi, in pochissimo tempo, si sono riusciti a integrarsi completamente nella squadra. E i risultati non hanno tardato ad arrivare.
La McLaren vista in pista quest’anno sembra essere una lontana parente di quella dell’ultimo quadriennio. La scuderia britannica è attualmente la quarta forza del mondiale, un risultato tanto ricercato. Sarà per la riorganizzazione della scuderia, sarà per la motivazione e l’entusiasmo dei suoi giovani piloti, che non sembrano esserci ombre all’orizzonte sulla possibilità che Sainz JR e Norris decidano di lasciare il team di Woking, e tanto meno che la scuderia voglia privarsi di questi due talenti.
Se effettivamente Alonso vuole ritentare l’avventura in Formula 1, sembra proprio che la sua strada sia lontano dalla McLaren.
RENAULT
Nell’ipotesi inverosimile che Vettel decida di appendere il casco al chiodo, permettendo così il passaggio di Ricciardo a Maranello, sembrerebbe proprio che il pilota australiano correrà ancora con la Renault la prossima stagione, con la speranza di colmare il gap dai top team, iniziando ad avvicinarsi alla McLaren.
Le cose invece, per il suo compagno di squadra, potrebbero essere più complicate. Nel caso in cui la Renault raggiungesse effettivamente un accordo con Esteban Ocon, Hulkenberg sarà gentilmente accompagnato al portone di Enstone (probabilmente in direzione Haas). Ecco. Questo sarà uno dei trasferimenti che maggiormente terrà le luci della ribalta sul mercato piloti.
ALFA ROMEO
Sono stati talmente tanti i cambiamenti che hanno toccato da vicino l’Alfa Romeo, l’ex Sauber per capirci, in questi ultimi anni che nel 2020, le cose dovrebbero proseguire in maniera lineare.
Kimi Raikkonen ha dalla sua ancora un anno di contratto con la scuderia che lo ha visto, nel 2001, fare il suo debutto in Formula 1. Il finlandese non si è mai scoraggiato. Anzi, ha sempre cercato di massimizzare il risultato in ogni gara: attualmente occupa la nona posizione nel mondiale piloti con 21 punti con ben venti lunghezze di vantaggio sul suo giovane compagno di squadra, Antonio Giovinazzi, 18esimo con 1 punto al suo attivo.
Il confronto tra i due sembra essere impari e il sedile dell’italiano è tutt’altro che al sicuro: sebbene il pilota di Martina Franca sia ben voluto dai vertici dell’Alfa Romeo, non possiamo nascondere che ci abbia messo la bellezza di nove gare prima di ottenere quell’unico punticino. Come se non fosse sufficiente, ha 25 anni. È giovane, sì. Ma se si sta parlando di un ragazzo che si affaccia al mondo del lavoro, ma di un pilota che ha fatto, quest’anno, il suo debutto ufficiale in Formula 1. Non mi sento di definirlo “vecchio“, ma se teniamo conto dell’età media di un driver che si appresta a disputare la sua prima stagione da pilota ufficiale, i 25 anni pesano come dei macigni.
Essere il terzo pilota Ferrari sembra consentire al buon Giovinazzi la permanenza in Alfa Romeo, anche se in tanti danno per certo l’ingaggio di un tale che di nome fa Mick e di cognome Schumacher, nel 2020.
Il figlio d’arte è stato vincitore nel 2018 della F3 europea, mentre dal 2019 è membro della Ferrari Driver Academy. Il futuro di Giovinazzi in Alfa Romeo dipenderà dalla stagione di F2 di Schumy JR?
RACING POINT
Fino a quando il sig. Lawrence Stroll pagherà la sua parte, c’è da scommetterci che il figlio Lance, sarà a lungo legato alla Racing Point. Indipendentemente dai suoi risultati.
Discorso differente per Sergio Perez. Il messicano, che si può dire essere legato a questo team ormai dal lontano 2014, quando la scuderia portava ancora il nome di Force India, sarà ancora una volta uno dei piloti protagonisti della Silly Season. Dopo pochissimi rumors (e credo anche infondati), di stampo spagnolo, di un eventuale ritorno in McLaren, Checo, potrebbe cercare altro in Haas, visto che sia il sedile di Magnussen sia quello di Grosjean dovrebbero essere messi in discussione.
E a questo riguardo le opzioni a loro disposizione non sarebbero poi così tante: Ocon potrebbe tranquillamente accasarsi alla Racing Point, essendo tra l’altro un buon amico della famiglia Stroll, ma bisognerà vedere se il management gli preferirà Nicholas Latifi, pilota classe 1995, che col giovane Lance potrebbe andare a formare una line up tutta canadese.
TORO ROSSO
Per quanto riguarda la Toro Rosso dobbiamo aspettarci un po’ di movimento tra la pausa estiva e il finale di stagione.
Come abbiamo scritto in precedenza, infatti, sia Kvyat sia Albon hanno ottime probabilità di spodestare dalla Red Bull il giovane Pierre Gasly. Visto che le prestazioni ottenute fino ad ora dal pilota francese sembrano non aver convinto il management della scuderia austriaca a rinnovargli il contratto, è pressoché normale pensare che il sostituto del 23enne sarà pescato tra uno dei piloti della Toro Rosso. O’Ward permettendo. Non dimentichiamolo.
HAAS
La squadra americana è attanagliata da un senso di déjà-vu. La permanenza in Haas di Kevin Magnussen e Romain Grosjean è in discussione.
Il francese ha avuto un avvio lento di stagione, portando a casa appena due punti; al danese è andata meglio, con 14 punti, ma ha avuto almeno un paio di incontri ravvicinati, e molto probabilmente poco piacevoli, con Gunther Steiner. Uno degli episodi riguardanti Magnussen che ha fatto infuriare il manager italiano risale al Gran Premio del Canada. Il pilota danese, via team radio, più volte si lamenta dello scarso rendimento della sua monoposto fino a definire l’appuntamento canadese come “la peggiore esperienza che abbia mai avuto in una macchina da corsa“, venendo prontamente zittito da Steiner. Uno che non gliela mandi a dire.
Ora bisognerà vedere se tutta questa serie di eventi avrà qualche incidenza sulla decisione della line up del 2020 di casa Haas. Una cosa è certa: saranno tanti i piloti collegati ai posti in bilico della scuderia americana.
WILLIAMS
Nonostante la blasonata e leggendaria storia nel mondo della Formula 1, attualmente, sfido a trovare un pilota
mosso dall’ardito desiderio di correre per la Williams. La scuderia inglese è l’ultima in entrambe le classifiche iridate e il futuro del team di Grove, esattamente come quello dei suoi piloti, sembra pieno di ombre.
Se Toto Wolff proverà a fare di tutto per permettere a George Russell di proseguire la sua carriera in Formula 1 (anche se al momento attuale sembra essere difficile); sembrerà proprio che gli sponsor di Robert Kubica abbiano scelto per lui un’altra stagione proprio in Williams.
Nel caso il polacco decidesse di lasciare il team inglese, in pole position per prendere il suo posto da titolare ci sarebbe Nicholas Latifi, attuale terzo pilota e development driver della Williams, che così debutterebbe in Formula 1 dopo alcune apparizioni nel corso delle prove libere 1.