Formula 1 | Una pizza con Ayrton Senna? A Pavia si può!
Era il lontano 1964 quando Tonino Apicella aprì in piazza della Vittoria il ristorante-pizzeria “Bella Napoli”, un ambiente mondano nel centro di Pavia che tanti anni più tardi il figlio Salvatore ha trasformato in un museo pieno di reliquie dedicate ai grandi Campioni del passato e del presente.
“Tutto è cominciato ad un GP di Monza, ero appena quattordicenne quando incrociai in un viale retrostante l’autodromo il mitico Ayrton Senna – commenta il titolare – Era da solo e nonostante fosse il giorno delle prove libere è stato molto gentile nel donarmi un autografo e una foto ricordo”.
“Da quel momento ho iniziato a raccogliere tutti quei cimeli che potete vedere nel mio locale”, e bisogna ammettere che sono veramente tanti!
Nella sala principale si è circondati da maglie e scarpette dei “big del pallone”, tra i quali Pelè, Maradona, Messi, Beckham, Del Piero, Buffon e tanti altri, a cui fanno compagnia le tute ed i caschi di Valentino Rossi ma anche le divise e le biciclette delle grandi scalate di Marco Pantani.
Il piatto forte è però custodito nel seminterrato: si tratta della versione muletto di quella Williams-Renault FW16 con la quale il Campione brasiliano perse la vita ad Imola l’1 maggio 1994, impreziosita tutt’attorno dalle sue tute, caschi, guanti, foto, cappellini ed anche una visiera autografata.
Poco più distanti, vicino alla scala di questo particolare museo, altre divise appartenenti a Villeneuve, Patrese, Hunt, Mansell, Berger, Alonso, Hakkinen e Schumacher (due della Benetton ed una della Ferrari).
Ma come ha fatto Salvatore ad ottenere tutti questi pezzi pregiati?
“La monoposto di Senna l’ho avuta in prestito da un industriale di Londra che era un grande appassionato di Formula 1, mentre per il resto da piccolo ho giocato nella squadra giovanile del Brescia insieme a Pirlo, quindi molti calciatori li conosco bene”.
“Tanti Campioni sono stati a cena qui ed una volta venuti a conoscenza di questa mia passione sono stati loro stessi a donarmi questi cimeli, con i quali sto cercando anche di rendermi utile: vicino alla FW16 c’è una piccola cassetta dove i clienti possono lasciare un’offerta in aiuto della onlus Emergenza Sorrisi che aiuta i bambini affetti da labbro leporino”.
“Il mio sogno è quello di portare questo museo al di fuori della pizzeria e crearne uno aperto a tutti: ingresso libero e possibilità di donare qualcosa a sostegno di coloro che ne hanno più bisogno. È un progetto fattibile, ma l’amministrazione comunale tace”.
“Come del resto ho fatto e sto continuando a fare io nei confronti di tutti coloro che vorrebbero comprare i miei reperti: niente da fare, la mia volontà è regalare tutto alla mia amata Pavia”.