Formula 1 | Fernando Alonso sull’età dei piloti: “Ritirarsi perchè si diventa lenti? No, ci si stufa prima”
Fernando Alonso è considerato uno dei “veterani” nel Circus iridato: l’anno prossimo festeggerà il suo 36esimo compleanno oltre che la sua 16esima stagione ai comandi di una monoposto di Formula 1.
Sicuramente l’età sta avanzando anche per lui, ma il due volte Campione del Mondo non appenderà certamente il casco al chiodo perchè è diventato più lento rispetto ai suoi anni d’oro, anzi!
“Bisogna ammetterlo: al giorno d’oggi la preparazione fisica per gareggiare in F1 non è più così rilevante come tanti anni fa, nemmeno se confrontata con altri sport”, sentenzia lo spagnolo nell’intervista che ha rilasciato poco prima di partire per Interlagos.
“Ormai tutto dipende dalla macchina, non c’è un vero e proprio picco che poi va a scemare, anzi, al contrario, è tutta una normale progressione dove si migliora ogni volta”.
“Se un pilota decide di ritirarsi non lo fa perchè è diventato più lento di mezzo secondo rispetto al passato, ma perchè si è stancato di viaggiare: dopo vent’anni è facile stufarsi nell’esporsi ai media, sui giornali ed in televisione e quindi dopo un po’ ci si ferma perchè la vita reale si fa sentire sempre più insistentemente”.
“Lo abbiamo visto con Michael Schumacher – aggiunge Fernando Alonso, che si permette anche una piccola divagazione sulla propria lotta con il Kaiser tedesco – Ha combattuto con me per il titolo Mondiale fino all’ultima gara del 2006 e poi ha deciso di ritirarsi: quella è stata una vera e propria guerra psicologica, sia in pista che in conferenza stampa, in cui ogni momento era buono per scoprire qualcosa di nuovo sull’avversario”.
“Da parte mia ho cercato di rimanere sempre fiducioso e fermo su ogni mia azione ed alla fine sono riuscito a rendere Michael molto nervoso: per questo sono riuscito a vincere”.
Ma il discorso ritorna presto sull’argomento centrale: “Si inizia a correre in Formula 1 all’età di 19 o 20 anni, per cui bisogna mettere in conto che per raggiungere certi livelli bisogna dedicare la propria vita completamente allo sport: non esiste giorno in cui non ti metti a pensare che cosa mangiare per colazione, né senza riflettere sul come non farti del male perchè hai una gara nel weekend”.
“Tuttavia i tempi sono cambiati: oggigiorno le nuove generazioni sono decisamente avvantaggiate dall’uso dei simulatori o della PlayStation, per cui le sensazioni che questi dispositivi sono in grado di trasmettere si rivelano molto utili alla guida delle monoposto odierne”.
“Una volta non era così perchè la Formula 1 era riservata solamente agli eroi ed ai grandi uomini: serviva tanto coraggio per guidare una vettura del 2003/2004 a soli vent’anni!”.
Nonostante ciò, Fernando Alonso crede ancora che il pilota possa fare – anche solo minimamente – la differenza: “Solo i migliori arrivano in F1, ma non serve spendere tanto tempo per imparare i trucchi del mestiere: non serve essere al 100% per tirare fuori il meglio dalla macchina né due o tre anni per essere forti abbastanza nel finire una gara”.
“Con questo voglio dire che non è richiesta una preparazione da olimpionici, tuttavia è necessario essere abbastanza bravi per ottenere dei buoni risultati: se si dimostra di essere veloci nelle serie minori dopo bisogna ripetersi anche nella massima categoria, perchè se non lo fai bastano due o tre gare e ti sostituiscono”.
“Se si vuole correre in Formula 1 bisogna centrare gli obiettivi che i team si aspettano, altrimenti non si va tanto lontano”.