Formula 1 | Motori 2021: i favorevoli e i contrari alle regole del futuro

Motori 2021: i favorevoli e i contrari alle regole del futuro

Bisognava aspettarselo: le regole sui motori del futuro, che entreranno in scena con il prossimo regolamento del 2021, hanno creato delle fazioni opposte all’interno del Circus della Formula 1.
La prima proposta di propulsori V6 turbo-ibridi da 1.6 Litri modificati in vista di un forte contenimento dei costi oltre che al livellamento delle prestazioni, infatti, non è piaciuta: la scelta attuata dalla FIA, per l’appunto, è stata voluta per creare un forte contrasto con il regolamento attuale, nei confronti della quale i Costruttori hanno dissentito nel vederla come un’alternativa concreta ai costosi sistemi che danno vita alle monoposto che vediamo sfrecciare negli attuali weekend di gara.

Per la precisione, sono state Mercedes, Ferrari e Renault ad aver valutato questo progetto come “poco efficace” e più vicino a una semplice idea abbozzata, che tra l’altro verrà presto ridiscussa dallo Strategy Group che si riunirà il 7 novembre. L’unica certezza? Che il piano proposto sarà il punto di partenza dal quale partire per definire in maniera più specifica le power unit del 2021.

Il concetto dei motori che vedremo in futuro è molto simile a quello che abbiamo adesso, ma in realtà propone delle tecnologie totalmente differenti – ha spiegato Toto Wolff, direttore esecutivo del team Mercedes AMG Petronas – Questo ci costringerà presto a lavorare sia per i propulsori che utilizzeremo nella prossima stagione che per quelli che aderiranno al nuovo regolamento. Dovremo arrivare a una soluzione molto presto: il progetto approvato è solamente un punto di partenza, sul quale certe cose vanno bene mentre altre decisamente no.

Da parte della Ferrari, gli uomini in Rosso non hanno voluto nemmeno commentare le idee portate in scena da FIA e Liberty Media, mentre la Red Bull, come era lecito aspettarsi, ha valutato l’intera proposta in maniera assolutamente positiva. Il team di Milton Keynes, infatti, non è un Costruttore, ma piuttosto dipende dalle scelte della Tag Heuer, che riprende lo stesso schema dei motori Renault utilizzati dal reparto corse ufficiale di Enstone, il quale a sua volta ha espresso un parere negativo come quello di Mercedes e Ferrari.

Il quarto e ultimo fornitore, la Honda, ha invece dato una valutazione neutrale: il colosso giapponese deve ancora effettuare il passaggio dalla McLaren alla futura Toro Rosso, per cui ha evitato di fornire un parere, per il momento, affrettato. In ogni caso, viste le disponibilità economiche, non avrà alcun problema a sostenere i costi per lo sviluppo delle prossime power unit, i quali, al contrario, sono il punto focale sul quale l’Aston Martin sta concentrando la propria attenzione.

Dal momento che il progetto di FIA e Liberty Media è rivolto anche a far entrare dei nuovi Costruttori nel Circus iridato, la Casa britannica si era già detta interessata a diventare fornitore dei propri propulsori e per questo motivo ha partecipato alla riunione tenutasi lo scorso 31 ottobre.
Questo il commento dell’amministratore delegato Andy Palmer: “Aston Martin è profondamente coinvolta attraverso le sue osservazioni riguardo le potenziali soluzioni proposte: per far sì che possiamo essere partecipi a questo progetto la chiave sarà legata al controllo dei costi di sviluppo relativi ai motori del 2021”. Una cosa è certa: prima di avere un quadro più chiaro della situazione, tocca aspettare…