Formula 1, Mondiale a 22 GP? Iran pronto a entrare nel Calendario
Era il mese di aprile 2015 e da allora è trascorso quasi un anno da quando, per la prima volta, si parlò della possibilità di realizzare un tracciato adatto alla Formula 1 in Iran. In quell’occasione ad accaparrarsi i meriti fu Nasoud Soltanifar, vice Presidente della Repubblica islamica e responsabile del ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
Proprio nell’ultima settimana l’argomento è tornato di grande attualità per mano di Mahmoud Seydanlou, Presidente della Federazione Automobilistica e Motociclistica dell’Iran, e di Masoud Soltanifar, vice Presidente e responsabile della Culturale, dell’Artigianato e del Turismo per la nazione Medio orientale: «La Formula 1 potrebbe avere un grande futuro in Iran, esiste la possibilità che il nostro Paese possa trasformarsi in una delle mete maggiormente interessanti al mondo per quanto riguarda il Campionato di Formula 1», ha sottolineato Masoud Soltanifar.
Secondo alcune indiscrezioni il circuito potrebbe nascere sull’isola di Qeshm, situata nello stretto di Hormuz di fronte alla costa meridionale dell’Iran, conosciuta da molti visto che si ritiene debba considerarsi l’antico Giardino dell’Eden. La scelta non sarebbe caduta casualmente su questo paradiso terrestre: l’atollo, che ha un’area di 1.336 km² ed è lunga quasi 136 km, è anche un porto franco, una zona economicamente libera dove è possibile godere di alcuni benefici tributari, come ad esempio non pagare dazi di importazione sulle merci.
Anche Mahmoud non ha nascosto al volontà della FIA di arrivare alla realizzazione di costruire un tracciato permanente per ospitare una gara di Formula 1. I rumors sono trapelati in occasione di una visita del Presidente della Federazione Automobilistica e Motociclistica dell’Iran nel nord del Paese: «Possiamo disporre dell’aiuto di alcune aziende della Germania e di altri Stati europei che non hanno nascosto il loro interesse a supportare il nostro evento – ha continuato – I negoziati attualmente sono in corso e spero possano concludersi positivamente entro un paio di mesi».