Formula 1 | McLaren sceglie Gil de Ferran come consulente
Vincitore di due titoli Champ Car con la Penske tra 2000 e 2001 e una 500 Miglia di Indianapolis nel 2003, Gil de Ferran è un ex pilota con una grande esperienza e un glorioso passato alle spalle. È stato lui a seguire da vicino Fernando Alonso lo scorso anno a Indy, nell’affascinante quanto sfortunata sfida intrapresa dal pilota spagnolo in America, ed è a lui che la McLaren si sta affidando in modo sempre più corposo. De Ferran era infatti presente a Barcellona con il team di Woking e sta ripetendo l’esperienza a Montecarlo, dove segue a stretto contatto gli ultimi sviluppi.
L’arrivo di de Ferran fa parte di una strategia che la McLaren ha iniziato a perseguire da un anno a questa parte. Con l’insediamento di Zak Brown il team britannico ha infatti iniziato ad allargare i propri orizzonti, guardando non solo alla Formula 1 ma anche oltre: in quest’ottica ad Alonso è stato consentito di correre ad Indy e gli è ora concesso di partecipare all’intera Super Season del WEC che si concluderà nel giugno del 2019. Un approccio impensabile ai tempi di Ron Dennis. Da qui nasce l’interesse riposto dalla McLaren verso l’Indycar, dove la casa britannica vorrebbe tentare la fortuna anche in futuro e l’arrivo di de Ferran come consulente potrebbe servire anche a questo.
“Gil è un nostro grande amico – ha detto Zak Brown interpellato in merito – Lo vogliamo con noi come consulente per i giovani piloti, ma anche perché non è un segreto che stiamo cercando nuove vie per espandere la nostra presenza. L’Indycar rappresenta una categoria interessante in questo senso. La stiamo considerando particolarmente, per questo ci serve una figura di riferimento: Gil ha esperienza, lì ha vinto parecchio, per cui lo vedrete nella corsa di Detroit e molto spesso anche nel nostro garage”.
“Non sono stato coinvolto nelle decisioni circa l’assunzione di de Ferran – ha detto Alonso dal canto suo – ma sono contento di averlo nel team. Mi hanno informato un paio di settimane fa: c’è bisogno di lui per avere una voce in più, una figura di riferimento in più che sia coinvolta nel team. Lo conosco bene dall’esperienza a Indianapolis: è una grande persona. Al momento sta raccogliendo informazioni e sta capendo la filosofia McLaren, quindi credo un suo contributo più ampio sia questione di qualche mese”.