Formula 1, l’infuocato Gp d’Austria e le sue pagelle

Credits: Mercedes Press Area

Le pagelle del Gp d’Austria hanno il compito di valutare i 22 piloti di un Gp che, come direbbero gli inglesi, è stato “eventful” e che mette molta carne al fuoco per quanto riguarda l’analisi della corsa. Ecco qui i nostri giudizi.

 Lewis Hamilton: voto 10. Ottiene una vittoria importantissima in uno dei pochi tracciati in cui, storicamente, non riesce ad andare quanto o più forte del compagno di squadra. Detto questo, è encomiabile quando nell’ultimo stint, va a caccia di Rosberg pur con una mescola meno performante. Quanto al patatrac, Hamilton è la “vittima” della manovra di Rosberg ma altri piloti sarebbero andati larghi e si sarebbero lamentati poi in direzione. Lui ha voluto curvare conscio di ciò che poteva accadere. Formalmente, però, non ha alcuna colpa.

 Nico Rosberg: voto 8. Ha fatto 70 giri da urlo e per questo merita l’8 in pagella. Ha un feeling speciale con questa pista. All’ultimo giro si trova con Hamilton incollato alla scatola del cambio e i freni affaticati. Forse ha avuto anche un pò di braccino. Stacca tardi alla curva 2 e va un po lungo: «Adesso trascino fuori anche Lewis», avrà pensato. E invece no, Hamilton sterza, i due si toccano e il più sfortunato è il tedesco. La colpa, però, è – sempre dal punto di vista formale – di Rosberg.

 Sebastian Vettel: voto 7. Fin quando è rimasto in pista ha svolto un lavoro meraviglioso. La Ferrari lo ha spedito verso l’ignoto con una strategia che, una volta di più, lascia perplessi. A questo va aggiunta anche una certa dose di sfiga come ha sottolineato un sempre più nervoso e scorbutico Arrivabene.

 Kimi Raikkonen: voto 8. Sempre Arrivabene, non ha grandi parole di lode per Raikkonen. Forse perchè cronometro alla mano, Kimi ha deluso ancora una volta. Eppure la Ferrari manda anche Iceman in territori sconosciuti facendolo girare per un numero esagerato di giri con le stesse gomme. E Raikkonen svolge questo compito alla grande guidando con intelligenza, passando anche un osso duro come Ricciardo e dimostrando che, almeno quando c’è da essere gentili con le gomme, Kimi è ancora il n°1.

Daniel Ricciardo: voto 5. La sindrome Verstappen sta iniziando ad essere una faccenda seria per l’australiano. Montecarlo a parte, sono troppi i confronti diretti persi. La gara di ieri è stata davvero deprimente. Ha ceduto dopo poco la posizione al giovane Max, non è stato in grado di difendersi dagli attacchi di Raikkonen ed è andato complessivamente piano. Troppo piano.

 Max Verstappen: voto 9. Riemerge dalle qualifiche bagnate nelle quali era naufragato (forse c’è ancora da lavorare su quest’aspetto) con una gara maiuscola che fa sorridere i padroni di casa della Red Bull. Dice di dover ringraziare la safety car per la strategia adottata con le gomme ma, in realtà, deve solo ringraziare se stesso per come ha guidato. Alla fine, pur in crisi di gomme, ha tenuto a bada Raikkonen e ha anche rischiato di vincere!

Vallteri Bottas: voto 5. Il nono posto in un circuito in cui la Williams ha recentemente colto risultati di una certa importanza è davvero deprimente. Vero è che, se su 9 curve di circuito, in 3 bisogna praticamente ripartire da fermo, la povera trazione della Williams va in difficoltà. Forse, però, alla Williams nessuno vuole gettare il cuore oltre l’ostacolo.

 Felipe Massa: voto 4. Riesce nella rara impresa di rompere l’ala nel giro in cui esce dal box per piazzarsi in griglia. Questo lo costringe a partire dalla pit-lane e gli compromette una gara dalla quale toglierà il disturbo a causa dei freni andati ko.

Carlos Sainz: voto 7. Recupera alla grande dopo delle qualifiche molto negative. Fa una parte finale con le gomme morbide col coltello fra i denti e si lancia in una serie di sorpassi davvero entusiasmanti.

 Daniil Kvyat: N.C. I “non classificato” di Kvyat iniziano ad essere davvero troppi. A Zeltweg potremmo dire che l’intero week-end è da “non classificato” non avendo, praticamente, girato quasi mai. Urge una benedizione.

Jenson Button: voto 8. Giudica le qualifiche del sabato come l’esito “folle” del caso. Gli fa onore mantenere questa umiltà. In gara, però, il merito è solo suo. Pur avendo una monoposto che fatica ancora sul dritto, Button lotta alla grande con tutti evitando rischi inutili e mostrando una concretezza che, alla fine, si traduce in un passo superiore a quello tenuto dalla Williams! Mette in difficoltà Dennis che a fine anno lo vuole giubilare per far spazio a Vandoorne.

 Fernando Alonso: voto 5. Ha la scusante di una batteria “scarica” in gara e di una strategia folle che lo ha penalizzato durante le qualifiche del sabato. In generale, però, ci si aspettava una maggiore rabbia agonistica per fronteggiare le avversità che questa sua avventura alla McLaren gli ha presentato anche qui a Zeltweg. Ci si rifarà a Silverstone.

Kevin Magnussen: voto 3. In uno dei rari circuiti in cui la sua Renault va un po meno peggio del solito, decide di impazzire e, durante un duello, decide di cambiare posizione 4-5 volte. Alla fine ha l’onestà di ammettere la colpa.

Joylon Palmer: voto 6. Dodicesimo non è nulla di speciale ma questo 6 è un voto d’incoraggiamento per un pilota che sta incontrando parecchie difficoltà in F1 anche a causa della monoposto che guida. Alla fine dice di aver disputato il suo miglior Gp della stagione: vero. Ora, però, serve altro.

Pascarl Wehrlein: voto 8. Storico punto per la Manor colto con un giovane pilota che è da inizio anno che non fa altro che farsi notare per le sue prestazioni. Certo, questa era una di quelle piste che, insieme ad Hockenheim lui conosce meglio grazie al suo passato nel DTM. Qui, l’anno scorso, fece sbiellare il gran capo dell’Audi, Ullrich. Resta un’impresa, però, cogliere un punto con un team così piccolo in un Gp dove i ritiri non sono stati poi così tanti. Un’impresa che ci ricorda quella dell’indimenticato Jules Bianchi.

 N. Hulkenberg: voto 5; S. Perez: voto 6; M. Ericsson: voto 5; F. Nasr: voto 6; R. Haryanto: voto 5; R. Grosjean: voto 8; E. Gutierrez: voto 6.