Formula 1, Kaltenborn: «Valore di Monza oltre i soldi», ma Horner difende Ecclestone

Credits: monzanet.it

Fuori uno, ma è inaccettabile che accada di nuovo. Il GP di Germania, si sa, ha fatto una brutta fine e ora con Monza in bilico si teme e non poco. Inutile spiegare perché si teme: basta seguire il fiume di tifosi che si crea sotto il podio e il calore di ogni singolo presente per toccare con mano l’unicità di tale evento. Si parla tanto di valore della memoria, di memoria storica, ma i soldi vengono sempre prima e sembrano annichilire il patrimonio che custodisce e rappresenta lo stesso Autodromo Nazionale di Monza. Partendo dal presupposto che la Formula 1 è storia e cultura, è strettamente necessaria la presenza di alcune costanti del passato che entrino in contrasto con gli elementi nuovi che stanno emergendo prepotentemente inserendosi nel calendario. E’ necessario collegare i grandi nomi a piste che siano ancora sul calendario: eliminare un circuito significa distruggere in parte le leggende che vi hanno gareggiato, perché i giovani ne sentirebbero parlare sempre meno. L’amarcord si snaturerebbe. Per non parlare del fatto che ogni volta che si depenna un circuito, si contribuisce a decontestualizzare eventi passati alla storia. Per esempio, “questo gran pilota vinse quattro mondiali, in tale data vinse, dove vinse? Che fine ha fatto quella pista?” Non sarebbe bello. Infatti a tale proposito Monisha Kaltenborn ha dichiarato che non sempre inseguire i profitti è la cosa giusta da fare.

«Il valore non è semplicemente finanziariodice la Kaltenborn– ed ecco perché questa smania di guadagni sempre più alti deve fermarsi. Tutto viene dettato dai soldi e abbiamo continuato a dirlo per tanto tempo. Ora è in pericolo Monza e poi lo sarà Monaco. E allora cosa faremo? Tutti dicono di volere un Gran Premio storico, da patrimonio. Tutti vogliono Monaco e qualche tempo fa avevamo i cosiddetti Gran Premi -patrimonio salvaguardati. Ma la Germania è stata eliminata, Monza sta lottando, anche Spa. E su Monaco sappiamo come sia la situazione. Deve finire. Questa situazione deve veramente finire».

Il sondaggio GPDA indirizzato ai fans ha evidenziato l’importanza dei circuiti storici. Tra Gran Premi considerati essenziali nel calendiario troviamo Monaco con il 75% dei voti, Monza con il 71%, Silverstone con il 68%, Spa con il 66% e la Germania con il 65%.

E’ noto dunque che le tappe veterane nel calendario siano un vero e proprio must. C’è però chi difende in parte le pretese di Bernie Ecclestone. Christian Horner ammette che Mr E non ha tutti i torti poiché se si abbassa lo standard per Monza, perché poi non abbassarlo per altri? Ciò in pratica genererebbe una sorta di reazione a catena che abbasserebbe i profitti e non è questo che la Formula 1 vuole. «Bernie è il negoziatore più senza scrupoli all’interno del paddock –dichiara il team principal della Red Bull– ecco perché ha fatto un così ottimo lavoro per la F1. Il problema è che se abbasserà la soglia per un Gran Premio, credo che anche gli altri inizieranno a bussare alla sua porta e chiedere lo stesso. Perciò deve mantenere la sua posizione. Speriamo che si trovi una soluzione per tenere il GP d’Italia per molti anni ancora».