Formula 1, il papà di Jules Bianchi vuole creare una fondazione in nome del figlio

Qualunque gara è sempre speciale per un pilota, ma il ritorno in Giappone da parte del Circus, indubbiamente porterà grandi emozioni in tutto il paddock. Non è passato nemmeno un anno da quella data. Era il 5 ottobre e a Suzuka si correva il Gran Premio del Giappone, l’ultima gara disputata da Jules Bianchi. Nessuno lo avrebbe immaginato. Il pilota francese finì ad oltre 200 km/h contro la gru che stava rimuovendo la Sauber di Adrian Sutil, oggi terzo pilota della Williams.

A maggior ragione questo fine settimana sarà particolarmente sentito per la famiglia dello sfortunato 25enne di Nizza, venuto a mancare dopo nove mesi di coma lo scorso 18 luglio. Un po’ come ha già fatto il padre di Marco Simoncelli per quanto riguarda le moto anche Philippe Bianchi non ha nascosto la volontà di creare una fondazione che avrà come obiettivo l’aiutare i giovani di talento che non hanno però i mezzi economici per portare avanti la propria carriera: «Mi piacerebbe creare una fondazione che possa aiutare ad emergere i giovani piloti che non dispongono di mezzi economici sufficienti e che necessitano di contatti con persone d’esperienza – ha commentato alla televisione inglese il papà dell’ex pilota della Marussia – Di questa possibilità ne ho parlato con svariati piloti di Formula 1 e sono convinto che potrebbero aiutarmi perché tutti sono stati colpiti dai tragici fatti che hanno visto protagonista la nostra famiglia». Il tutto, ovviamente, nel nome di Jules.