
Per chi è alonsista nel cuore e nell’anima il 29 luglio è una giornata particolare. Un giorno di festa, in cui l’emozione è tangibile ed in cui si vorrebbe ringraziare maggiormente Fernando Alonso per tutte le gioie che ci ha regalato in questi anni, per la forza che ha saputo trasmetterci, per l’esempio di coraggio che ha sempre dato, per averci insegnato a credere nei nostri sogni, lottando a tutti i costi per realizzarli. Il compleanno di Fernando Alonso è per me un giorno speciale, infatti reputo questo giorno una vera e propria festa mondiale e farei di tutto per ringraziare Fernando e per rendere questo giorno magico, proprio come lui rende la Formula 1 magica per me. Perciò sono qui a scrivere adesso, vorrei omaggiarlo con questo articolo interamente dedicato a lui, così è come se tutti insieme gli stessimo facendo gli auguri insieme.
La Formula 1 per molti non appassionati è uno sport noioso, privo di emozioni, uno sport contorto che o si ama o si odia, che difficilmente suscita qualcosa; mentre per gli appassionati come me è adrenalina ed emozione allo stato puro, anche se molti appassionati sono scettici sul fatto che si possa tifare per il pilota e non per la scuderia, ma ciò che suscita davvero scalpore è come un’italiana possa ritenere come Gran Premio di casa un altro che non sia quello di Monza.
Il mio racconto parte proprio da questo, io vengo considerata la classica tifosa di Formula 1 “atipica” perché non solo tifo per il pilota e non per la scuderia, ma cosa ben più eclatante io reputo Gran Premio di casa quello di Spagna! Ebbene si, tifo per Fernando Alonso ed il Gran Premio di Spagna è il mio Gran Premio di casa. Dopo innumerevoli domande sul perché sono alonsista e perché il Gran Premio di Spagna è così importante per me, forse è arrivato il momento di dare una spiegazione dettagliata, perciò dopo aver raccontato ciò che significa Ayrton Senna per me, per la seconda volta vi racconto qualcosa di me e delle mie emozioni, ma stavolta visto che manca ormai poco al suo compleanno, parlando di Fernando Alonso.
La Formula 1 è per me questione di cuore, emozione, pura magia, quella magia che mi ha fatto innamorare di lei e che a volte mi porta anche ad odiarla per il suo lato estremo, eppure fa parte di me ormai da tre anni e non potrei più fare a meno di lei, anzi pensando a come mi sono affezionata alla Formula 1, mi viene quasi da ridere. Iniziò tutto per gioco grazie ad un mio amico che mi disse di guardare una gara per vedere cosa ne pensavo, ma ricordo che i miei occhi si sono focalizzati su un fantastico pilota vestito di rosso e con il casco azzurro, che si stava sedendo in una macchina rossa e la prima cosa che ho esclamato è stata: “Caspita, con che classe si è seduto!” Allora la curiosità mi ha spinto a guardare la gara e giro dopo giro, non appena l’inquadravano avevo un sussulto al cuore, perché quel pilota non aveva solo classe nel sedersi, ma specialmente nello stile di guida. Uno stile di guida inconfondibile, che lascia estasiati e che ha il dono di tenere gli occhi incollati allo schermo della televisione. Uno stile di guida che mi ha fatto innamorare di uno degli sport più pericolosi quanto belli che possano esserci.
Non l’avevo visto neanche in faccia, eppure sapeva emozionarmi in modo indescrivibile, ma l’emozione più spettacolare è stata poi vedere i suoi occhioni verdi, che mi hanno ipnotizzato sin da subito. Tali occhi hanno avuto su di me il cosiddetto effetto calamita, perché sono occhi sinceri, gli occhi di un combattente, di un samurai, di colui che non si arrende mai nonostante tutte le avversità che può incontrare lungo il proprio cammino. Tutto questo mi ha stupito e mi ha sconvolto, ma più mi chiedevo come la Formula 1 potesse regalarmi così tante emozioni grazie a Fernando Alonso, più capivo che ci sono scelte che fanno bene al cuore, che ci rendono migliori senza che noi ce ne accorgiamo, scelte che inevitabilmente ci cambiano, eppure nonostante ci fanno apparire strani agli occhi degli altri, fanno un bene infinito all’anima. Tutto ciò mi è capitato scegliendo quasi per caso di essere alonsista. Non avrei mai creduto possibile di potermi affezionare così tanto alla Formula 1 e ad un pilota.
Sono stata orgogliosa di Fernando Alonso da sempre, per il suo saper dare l’anima in ogni gara, anzi è un onore per me vederlo gareggiare, una gioia vederlo sorridere e soddisfatto nel momento in cui riesce ad esprimere le sue infinite qualità, ogni sua vittoria o sconfitta è anche la mia, e si vince e si perde insieme, stando sempre al suo fianco perché non potrei fare altrimenti, la mia Formula 1 è lui. Mi dissero che non dovevo affezionarmi, che la cosa davvero importante è la squadra e non il pilota, perché è lei che si deve amare principalmente, che essendo in Italia la Ferrari ed il Gran Premio di Monza è tutto e nulla togliendo a loro, credo che queste persone non avessero fatto i conti con Fernando Alonso, che sa rendere tutto estremamente meraviglioso. Sono felice di aver saputo andare oltre questi stereotipi, di aver capito che oltre la squadra c’è di più e quel di più per me ce l’ha lui! Lui che ha avuto il dono di farmi amare uno sport di cui non sapevo assolutamente nulla, che mi ha fatto sentire migliore, facendomi scoprire un turbine di emozioni indescrivibili e che indirettamente mi ha fatto conoscere la storia di Ayrton Senna. Sono eternamente grata per tutto ciò che sa trasmettermi anche guardandolo da un semplice schermo e spero di poterlo abbracciare presto per poterlo ringraziare dal vivo.
Essere alonsista vuol dire far nostri quelli che sono i suoi valori, cioè credere nei propri sogni, non arrendersi mai e combattere per ciò in cui si crede con determinazione e passione. La sua forza, il suo coraggio, il suo credere in un progetto e portarlo avanti con un’immensa determinazione nonostante tutto, sono l’esempio più bello in un mondo in cui sembra che tutto stia perdendo valore. Essere alonsista vuol dire ritrovarsi ad essere in ansia ed emozionati più di lui per la sua gara di casa che inevitabilmente con gli anni è diventata anche la mia. Per me essere alonsista vuol dire sentirsi strani ed emozionati già al solo pensiero che ci sia il Gran Premio di Spagna, perché vedere il sorriso di Fernando Alonso mentre parla della gara nella sua patria, vedere il modo determinato e combattivo con cui cui scende in pista, sono assoluta meraviglia. Sentirsi parte di qualcosa seppur a distanza é questo il bello, io mi sento parte del suo pubblico spagnolo pur essendo italiana, non so come abbia fatto ma è riuscito a trasmettermi una fantastica magia e per me il Gran Premio di Spagna è proprio questo, magia. La magia che gli si è letta negli occhi quando ha vinto a Valencia dopo una splendida rimonta, la gioia per esser tornato nella Q3 dopo tanto tempo proprio nella sua Spagna e per me che ho bisogno di emozionarmi per sentirmi viva, finché ci sarà questa magia ne varrà sempre la pena di essere una tifosa atipica di Formula 1!
L’augurio che faccio a Fernando Alonso per questo compleanno, non è solo quello di vincere nella prossima stagione il Mondiale che merita e che aspettiamo da tanto insieme a lui, ma anche di continuare a provare altre innumerevoli emozioni e soddisfazioni mentre gareggia, perché la sua felicità è anche la nostra.
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Ciao,
ti ringrazio per questo splendido articolo, da Alonsista mi sono letteralmente scese lacrime di gioia a leggerlo.
Anch’io come te fino a qualche anno fa non ero molto interessato al mondo dei motori e della Formula Uno, come molti seguivo ogni tanto una gara, tifavo Ferrari ed ero contento quando vinceva. Un giorno però, mentre ero al mare, mi trovai per caso davanti a una TV dove trasmettevano il Gran Premio di Germania, notai che la Ferrari era in testa e guardai la gara fino alla fine, quando poi constatai che erano in buone acque persino per il mondiale decisi che avrei seguito le gara successive per vedere come sarebbe andata a finire ma corsa dopo corsa mi resi conto che tra le due rosse di Maranello una spiccava regalando partenze da brivido e rimonte che alla vigilia si credevano quasi impossibili. Senza accorgermene smisi di tifare Ferrari e cominciai a tifare Alonso. Il finale di stagione fu un pugno allo stomaco ma questa delusione mi convinse a seguire ancor più intensamente la stagione successiva nella speranza che lo spagnolo riuscisse a conquistare il titolo. Come sai purtroppo il titolo non arrivò ma fu ammirando la determinazione con cui Fernando correva e continua a correre ogni gara che a un certo punto dell’anno decisi di porre fine a un brutto capitolo della mia vita iniziato quel gennaio. Fui così contento di aver preso quella decisione che alla fine del Gran Premio del Brasile, quando Fernando attraversò il rettilineo d’arrivo e prese la bandiera mi alzai in piedi, feci un applauso e lo ringraziai sottovoce (ero da solo in casa). In memoria di quell’anno comprai un modellino della Ferrari F138 che tengo ben in vista in camera mia vicino all’Hagakure. Successivamente la mia passione crebbe ulteriormente e si espanse anche ad altre categorie, fu proprio grazie a Fernando, che nel 2014 fu lo starter d’onore a Le Mans, che vidi la mia prima 24 Ore di Le Mans che in men che non si dica diventò un appuntamento fisso nel mio calendario, mi appassionai così anche all’endurance e in seguito anche ad altri tipi di corse. Se continuo a seguire la F1 anche ora che, con il dominio Mercedes e la ancora maggior importanza che ha l’auto rispetto al pilota, sta diventando soporifera è perchè c’è lui che mi regala grandi emozioni, come quelle dell’ultimo gran premio in Ungheria, quando lui non ci sarà più per me non avrà senso seguire questa Formula Uno e credo che mi muoverò verso altre categorie come il WEC. Per concludere mi unisco a te nell’augurargli buon compleanno ma soprattutto che possa vincere quel terzo titolo che merita e che dimostrerebbe agli scettici che quei due mondiali conquistati in Renault non sono stati colpi di fortuna.