Formula 1 | GP Messico 2018, le pagelle

© Mercedes Press Area

Max Verstappen trionfa nel Gran Premio del Messico 2018, così come fatto dodici mesi fa. Una prova quasi perfetta, quella del pilota olandese, non coronata dalla mancata pole del sabato. Hamilton vince il titolo nella peggior gara dell’anno della Mercedes, mentre Vettel torna concreto, in una gara pulita e finalmente senza errori.

Max Verstappen 9:

La sua Red Bull vola, ma l’olandese ci mette del suo, prima con una partenza super, poi con una gestione impeccabile. Quei 26 millesimi in qualifica pesano tanto perché gli negano il record di pilota poleman più giovane della storia.

Sebastian Vettel 8:

Cauto in partenza, poi veloce e ponderato nei sorpassi. Una gara che ci si aspetta da un campione del suo calibro, che riscatta, almeno parzialmente, un periodo a dir poco complicato. Peccato che la gara (forse) della svolta arrivi nel giorno della vittoria del titolo mondiale di Hamilton.

Kimi Raikkonen 7:

Non parte bene, finendo dietro anche ad una Renault, poi rimonta sulle Mercedes in difficoltà. Spesso è nell’ombra, ma dopo un primo stint poco positivo con ultrasoft, gestisce bene la supersoft ed è l’unico dei big a portarla fino alla fine.

Lewis Hamilton 6:

Sfrutta la pessima partenza di Ricciardo per portarsi secondo, poi la sua gara è un calvario. Lotta con il graining dall’inizio alla fine. Termina la gara appena davanti a Verstappen… ad un passo dall’essere doppiato!

Valtteri Bottas 5:

Vedi Hamilton, ma tutto un po’ peggio. Finisce doppiato come manco gli accadeva in Williams.

Nico Hulkenberg 7:

Gara solida, come spesso riesce a condurre. Si consolida al settimo posto assoluto e Renault allunga ancora sulle Haas, crollate in fondo alla classifica.

Charles Leclerc 7:

Sfrutta il ritiro di qualche avversario che gli sarebbe stato davanti, ma la sua gara è concreta e senza sbavature. Porta altri punti al team Sauber, che permettono alla scuderia elvetica di superare la Toro Rosso.

Stoffel Vandoorne 7 ½:

Finalmente una buona gara del pilota belga, che senza il compagno di team, out dopo poche tornate, se la gioca, e bene, con le vetture di centro gruppo. Abbiamo ritrovato quel pilota che ha dominato la GP2 nel 2015? Presto per dirlo, ma qui un piccolo riscatto.

Marcus Ericsson 6 ½:

Così come ad Austin si ritrova un po’ inaspettatamente a punti, dopo i KO di Sainz, Perez e Ricciardo. Una buona strategia gli garantisce il secondo piazzamento consecutivo nella top ten.

Pierre Gasly 6 ½:

Parte ultimo, arriva decimo. Recupera dieci posizioni, ma molte sono frutto di errori / problemi di altri.

Mercedes 4:

La peggior gara da cinque anni a questa parte. Nel tempo del Power Unit mai visto le Frecce d’Argento soffrire così tanto con la gestione degli pneumatici. Fori aperti o chiusi sulle alture messicane il team tedesco ha preso una legnata.

Haas 3:

Ultime due posizioni a tre giri dal leader. Dopo esser stata per larghi tratti del campionato la prima alternativa ai top team, la scuderia americana ha chiuso la gara con un distacco dalla vetta che nemmeno la Caterham dei tempi peggiori si prendeva.