Formula 1 | GP Malesia 2016, Sebastian Vettel: “Non sono riuscito ad evitare l’impatto”

Si spengono i semafori rossi, pronti via e nell’arco di venti miseri secondi tutto termina.
Questa è stata la gara di Sebastian Vettel il quale, proprio alla prima curva, è entrato in contatto con Nico Rosberg dopo aver lottato lungo tutto il rettilineo con un Max Verstappen particolarmente combattivo, anche a parole.
Sebastian è un pazzo – si lamenta subito il pilota della Red Bull alla radio dopo aver schivato per un soffio la rossa di Maranello – È entrato su Rosberg come un imbecille”.

La dinamica dell’incidente non lascia spazio ad alcun dubbio: allo start Sebastian Vettel è scattato con un’ottima progressione dalla quinta casella ingaggiando subito la lotta con il rivale olandese.
Qualche scambio di traiettorie e poi ecco la prima curva in cui il tedesco della Ferrari si è trovato schiacciato verso il cordolo con una velocità, a detta sua, “appena sufficiente per il successivo inevitabile contatto“.
Inesorabile, certo, perchè il ferrarista ha ritardato all’ultimo la staccata ed è arrivato lungo in frenata trovando davanti a sé la Mercedes di un Rosberg che stava già chiudendo la traiettoria: la gomma anteriore sinistra della SF16-H ha impattato contro lo pneumatico posteriore destro della W07 ed entrambe le vetture sono uscite di pista.
Gara finita per la prima considerata la rottura del braccio della sospensione coinvolta e testacoda per la seconda che, dopo poco, è tornata a lottare partendo dalle retrovie verso una terza posizione finale nonostante i dieci secondi di penalità afflitti per un sorpasso fin troppo azzardato su Kimi Räikkönen.

Con la gara ancora in corso un Sebastian Vettel ad orecchie basse ha spiegato per filo e per segno la propria versione dell’accaduto: “Io e Max eravamo fianco a fianco e lui mi ha stretto verso l’interno, poi mi sono trovato davanti Nico che ha seguito una traiettoria differente”.
Era davanti e non doveva preoccuparsi di ciò che gli stava accadendo alle spalle, però è un peccato sia per lui che per me”.

Alla richiesta di rispondere alla sfuriata di Verstappen il plateale “No comment” del tedesco ha lasciato intravedere quella maturità in più rispetto all’foga istintiva del pilota olandese: “Quando vieni schiacciato verso l’interno il tuo angolo di visuale nella prima curva non può far altro che peggiorare ed il punto di frenata che abbiamo impostato io e Max non era così fuori dagli schemi”.
Ho fatto tutto il possibile per completare la curva nel migliore dei modi ma poi è andata così, queste sono le corse” conclude un Sebastian Vettel al quale, giusto per rincarare la dose, è stata inflitta una penalità di arretramento di tre posizioni sulla prossima linea di partenza del GP di Suzuka.
Sarebbero state cinque, ma l’aver ammesso il proprio errore davanti alla direzione gara della FIA è stato giudicato un atto di buonafede: meglio di niente!

Giulio Scrinzi