Formula 1 | Mercedes in fumo: Hamilton allude al complotto, Wolff e Lauda negano

Credits: Mercedes Press Area

“C’è qualcosa che non va”. “Qualcuno o qualcosa vuole che io non vinca quest’anno”. Questi sono solo due dei frammenti provocatori tratti dalle interviste rilasciate da Lewis Hamilton, a seguito del ritiro dal GP della Malesia a causa di un problema al motore mentre era leader della corsa.

Mosso dalla frustrazione, il pilota inglese nelle proprie dichiarazioni ha alluso a una possibile cospirazione all’interno del team, essendo stato l’unico motorizzato Mercedes a non aver concluso la gara. Tuttavia in Mercedes con Niki Lauda e Toto Wolff hanno risposto a Hamilton, escludendo l’esistenza di un complotto a svantaggio del tricampione.

Il motore incriminato, che ha appiedato Hamilton e gli ha impedito di conquistare la vittoria, era un’unità nuova fra le 3 di cui disponeva. Niki Lauda ha prontamente risposto alla provocazione e alle perplessità del britannico, dichiarandosi molto deluso dall’insuccesso.

“Sono molto deluso da me stesso e dall’organizzazione perché non avremmo dovuto svantaggiarlo con una rottura del motore. I problemi al motore sono cose che succedono ma dobbiamo analizzare più attentamente cosa è andato storto” ha esordito Lauda.

“Era un motore completamente nuovo, non uno vecchio, quindi abbiamo fatto il possibile per fare in modo che finisse tutte le gare. Cosa è andato male? Non lo so, investigheremo e correggeremo. Personalmente mi dispiace molto per lui. Queste cose accadono”. 

“Posso convincerlo e dire che per certo non agiamo contro di lui. Siamo persone che lavorano per lui, siamo tutti fieri di lui e queste sono cose che succedono. Dal canto nostro, facciamo sempre il possibile affinchè termini le gare, e ha completato così tante gare, ha già vinto due titoli con noi quindi sotto questo profilo siamo ben bilanciati. E’ stato sfortunato, mi scuserò e poi guarderemo avanti”. 

“Lo porterò in Giappone domattina con il mio jet e poi spero di tirargli su il morale perché il campionato è finito quando l’ultima gara è finita. Ventitre sono tanti punti da recuperare, però non si sa mai cosa potrebbe succedere all’avversario”.

Toto Wolff, come Lauda, ha ritenuto opportuno dichiarare che nessuna cospirazione fosse in atto, nel caso la sua disperata reazione in diretta TV non avesse parlato abbastanza chiaramente.

“Abbiamo avuto un meeting ed è ovvio che voglia una spiegazione. Ma non ci sono parole nè spiegazioni. Abbiamo avuto quei problemi sulla macchina e questo è uno sport che si basa sulla meccanica, sulla tecnologia” ha chiarito il team principal austriaco sulla natura puramente fortuita del problema.

“Per quanto lui sia abbattuto, lo siamo anche noi, e non c’è nessun tipo di complotto”.