Formula 1 | GP Australia 2019, Max Verstappen: “Più di così era impossibile”
La Honda archivia le prime qualifiche del 2019 con un risultato storico, piazzando un proprio motore a sandwich tra le due Ferrari. Una situazione inimmaginabile solo un anno fa, quando il motorista nipponico era reduce da tre stagioni disastrose con la McLaren. Il risultato è arrivato grazie all’1’21″320 siglato da Max Verstappen, che si è fermato a meno di due decimi da Vettel e ha scalzato dalla seconda fila l’altra Ferrari di Leclerc.
Tanti erano stati i dubbi addensatisi alla notizia della partnership tra Red Bull e Honda, ma il motorista nipponico ha espresso un rendimento praticamente in linea con il V6 Renault montato dalle Red Bull lo scorso anno. Anche dodici mesi fa Verstappen centrò infatti il quarto crono nelle qualifiche australiane, a 7 decimi da Hamilton (stavolta sono stati 8 i decimi di ritardo accusati dalla prima W10).
“Di più era impossibile – ha analizzato Verstappen – Nelle libere non eravamo andati benissimo, ma oggi abbiamo sistemato il bilanciamento e la nostra performance è notevolmente migliorata. Visto dove siamo, non ci possiamo lamentare. Sono contento del motore Honda, la mappatura per il giro secco della qualifica funziona bene e ho potuto sfruttarla appieno”.
Soddisfazione anche in casa Honda, con Toyoharu Tanabe, boss della casa giapponese, fiducioso dopo questo esordio con la Red Bull: “Il quarto posto di Max è il perfetto inizio della nostra collaborazione con Red Bull. Peccato che, dall’altro lato del box, Gasly sia rimasto impossibilitato a superare la soglia della Q1″.
Il compagno di box di Verstappen scatterà solamente 17esimo, dopo avere realizzato un solo tentativo in Q1 per eccesso di ottimismo. I tempi degli avversari, in costante miglioramento alla fine della prima sessione, hanno poi estromesso Gasly dalla Q2. Un risultato duro da accettare, considerando che Pierre scatterà a fondo gruppo proprio nella corsa che segna il suo debutto sulla Red Bull.
“Non me lo aspettavo – ha ammesso Gasly – Dopo il mio giro in Q1 ero di poco dietro a Max ed ero abbastanza soddisfatto, pur avendo commesso qualche piccola sbavatura. Il passo mostrato nelle libere era buono, quindi ero fiducioso che il mio giro sarebbe bastato per garantirmi la Q2. Ma alla fine tutti si sono migliorati e non ho potuto fare nulla. Siamo stati troppo ottimisti, sottovalutando il rischio che ci siamo presi”.