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E così siamo giunti all’ultimo giro di pista della stagione 2016: stavolta è il turno del circuito di Abu Dhabi, il famoso Yas Marina che ospiterà il 21esimo GP dell’attuale Campionato di Formula 1.
Costruito dal famoso ingegnere Hermann Tilke sull’isola artificiale Yas ed introdotto nel Circus iridato nel 2009, si sviluppa sul livello del mare per una lunghezza complessiva di 5554 metri, 21 curve ed un’uscita dei box… particolare visto che prevede di attraversare un sottopassaggio al di sotto del rettilineo principale.

Il GP di Abu Dhabi è da sempre molto pittoresco, considerato il fatto che la partenza è fissata a pomeriggio inoltrato mentre l’arrivo è all’imbrunire su una distanza di gara di 55 giri.
In questo modo la temperatura dell’asfalto continua a diminuire e ciò rende molto varia la scelta delle gomme da parte delle squadre: quest’anno le mescole scelte sono le Ultrasoft, le Supersoft e le Soft a banda gialla.

Il layout della pista prevede cinque tratti veloci ed altrettanti settori lenti con tre punti fondamentali adibiti al sorpasso, esattamente in corrispondenza delle chicane.
Il DRS è utilizzabile, a sua volta, in due punti: nel lungo rettilineo successivo alla curva 7 e nel rettifilo incurvato verso sinistra in seguito alla 9 fino alla 11.
Per quanto riguarda lo stress meccanico, si tratta di un circuito mediamente severo sul propulsore, utilizzato a pieno regime per il 59% del tempo.
Al contrario la trasmissione è ampiamente sollecitata, con 2695 cambiate durante tutto l’arco della gara, come del resto l’impianto frenante, sfruttato per ben 21 secondi ogni giro.
Per ottenere delle prestazioni di riferimento, è richiesto un alto carico aerodinamico che garantisca la massima aderenza nella successione di curve lente.

Il circuito Yas Marina di Abu Dhabi
Il circuito Yas Marina di Abu Dhabi

Come avete potuto vedere nei miei video, al simulatore guido alla vecchia maniera: niente ala mobile, niente KERS e nemmeno sistemi elettronici come il Traction Control o compagnia bella.
Per questo i miei tempi (quando mi ricordo di metterli) sono più alti di quelli di riferimento, ma a me piace molto “sentire” la monoposto e quello che fa in ogni curva…
Quindi rettilineo principale, si arriva in sesta piena a 270 km/h quando al cartello dei 100 metri brusca decelerazione per affrontare la prima curva: è una sinistra di 90°, tiro via tre marce, mi inserisco in maniera decisa per poi spalancare verso l’esterno.
Quinta, sesta, arrivo ai 230 orari ed affronto un’altra sinistra dove parzializzo bene l’acceleratore, dopodichè mi aspetta un cambio di direzione verso destra dove cerco il più possibile di rimanere aderente al cordolo interno.
Al termine di questa “esse” punto all’esterno, acceleratore al massimo, dentro la settima e di nuovo passo in quarta marcia al cartello dei 100 metri: dai 280 km/h passo velocemente ai 130, l’idea in questo punto è lasciar scorrere la vettura, scalare in terza ed affrontare decisi quest’altro “sinistra-destra” per portarmi il più in fretta possibile al rampino.
Qua la traiettoria ideale è esterno – punto di corda interno – esterno con già la terza marcia inserita per avere un po’ più trazione, pronto ad affrontare il lungo rettilineo successivo.

Primo e secondo settore
Primo e secondo settore

Al termine del rettifilo di 1142 metri ci aspetta una forte staccata, quella della curva 8: qui bisogna attaccarsi ai freni già al cartello dei 150 metri, dosando bene il pedale per evitare il bloccaggio degli pneumatici ed arrivare lunghi.
In seguito c’è un piccolo destra-sinistra molto lento che spezza il ritmo, al termine del quale inizia il secondo punto del tracciato di Abu Dhabi dove è possibile utilizzare il DRS: si tratta di uno “straight” incurvato verso sinistra dove il copione di prima viene ripetuto pari passo.
Cartello dei 150 metri, frenata controllata, via cinque marce per passare in terza e dentro decisi verso l’ennesima parte lenta del circuito.

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Terzo settore

Qua si mantiene la terza marcia e si dosa per bene l’acceleratore, lasciando scorrere il più possibile la monoposto: è il caso della successione di curve 11-14, al termine della quale ci aspetta un altro piccolo tratto veloce verso destra dove si arriva a pieno regime in settima marcia.
All’altezza della curva 16, si frena, si ritorna in terza e si inserisce la vettura nella parte più spettacolare della pista, dove si passa al di sotto dell’Hotel Yas Viceroy: in questo punto è tutto un gioco di traiettorie e parzializzazione di acceleratore e freno, per arrivare all’uscita della 19 con già la quarta marcia puntata.
Si passa in quinta, poi in sesta ed ora non rimangono altro che la 20 e la 21, due curve abbastanza secche a destra da affrontare rispettivamente in quarta ed in terza.
Poi, in uscita, si punta verso l’esterno e ci si tuffa verso la bandiera a scacchi per ottenere… un ottimo 1.45.996!

Chissà con DRS e KERS cosa avrei potuto fare, ma questa è un’altra storia che approfondiremo l’anno prossimo: per il momento ringrazio tutti gli appassionati che seguono questa rubrica, nata praticamente a fine Campionato quando sono entrato in redazione, e spero in un 2017 ancora più ricco di soddisfazioni! A presto!